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Martina/Un'estate caldissima

Pubblicato da: Categoria: SPORT

17
MAG
2013

 

Dopo il 2-2 di domenica col Borgo a Buggiano valso la salvezza, conferenza stampa del dimissionario Petrosino e del presidente Muschio Schiavone: «Consegniamo il titolo nelle mani del sindaco, senza un supporto di altra imprenditoria è difficile andare avanti». Ma qualcosa non torna.
 
Una tribolata salvezza non è servita al Martina per far diradare le nubi minacciose che si intravedevano già da qualche giorno. Dopo il 2-2 di domenica che ha sancito la permanenza dei biancazzurri in Seconda Divisione, nella conferenza stampa post-partita le parole del Dg Nino Petrosino prima e del presidente Muschio Schiavone poi, infatti, hanno ufficialmente inaugurato l’ennesima estate di passione della Martina sportiva. 
«ATTACCHI INGIUSTIFICATI AL SOTTOSCRITTO» Tocca a Petrosino aprire le danze. «Sono a dir poco dispiaciuto di annunciare che considero conclusa la mia esperienza con l’AS Martina. Da oggi (domenica, ndr) sono dimissionario. Sono stato oggetto di un attacco ingiustificato sugli organi di stampa che hanno diffuso in primis le notizie riguardanti la visita della Procura Federale e, in seguito, hanno associato il mio nome a presunte combine riguardanti gare di questo campionato, quando invece si tratta solo di controlli di routine. Più che altro un protocollo che tocca a diverse società. Vorrei ricordare, tra le altre cose, che il sottoscritto non è stato neppure ascoltato dalla Procura. Ma come spesso succede, in situazioni del genere ci finiscono sempre i bravi o i fessi. Alla base della mia decisione ci sono anche dei problemi di natura fisica che attanagliano il sottoscritto».
«ABBIAMO FATTO TUTTO DA SOLI» Poi il massimo dirigente martinese, l’avvocato Donato Muschio Schiavone: ««Abbiamo raggiunto una salvezza difficilissima. La società ha mantenuto ancora una volta la sua parola. Per quanto mi riguarda posso già annunciare che per il prossimo anno riconfermeremo il tecnico Francesco Bitetto». E subito dopo le minacciose nubi per il futuro. «Comunico che il titolo sportivo è già virtualmente nelle mani del sindaco Ancona e che nei prossimi giorni lo sarà di fatto, in attesa che si possano porre in essere riunioni con l’imprenditoria locale. Pretendiamo un maggior interesse da parte dell’Amministrazione Comunale. Da soli diventa arduo andare avanti. Abbiamo ottenuto grandi risultati in quattro stagioni, e per far questo vorrei ricordare che mai nessuno ci ha dato una mano. Questa società non ha mai avuto un centesimo dal Comune di Martina Franca, diversamente dalle precedenti società che hanno contato su una somma che si aggira intorno duecento-duecentocinquantamila euro, e parliamo di cinque anni fa. Quindi, se la città individua qualcuno che sappia fare come noi, siamo pronti a lasciare questa società senza debiti, con un semplice passaggio di quote. Questa società non ha avuto mai intrecci con la politica, nessuno di noi si è mai candidato alle elezioni. Adesso vediamo se le personalità politiche martinesi di spicco, che ancora usano le immagini del Martina nelle campagne elettorali, saranno in grado di reperire nuove forze imprenditoriali che possano dare continuità al progetto sportivo».
 
A parte che per un lapsus sulla candidatura di Petrosino alle ultime amministrative, poi depennata per vecchie pendenze del passato del diretto interessato, il ragionamento di Muschio Schiavone è pienamente comprensibile. La crisi economica imperversa, chiedere alla Due Esse Basket. Ma non ha senso sciogliere una società che ha brillantemente riportato il Martina dove merita. Non alle prime difficoltà, almeno. Più che altro sarebbe un’azione che renderebbe quasi nulli i notevoli sforzi economici fatti nel recente passato. Perché è impossibile pensare che questa società abbia fatto rinascere il calcio solo per una sorta di puerile sfida ai noti predecessori. Nessuno vuole pensarlo. E allora l’impressione è che il presidente Muschio abbia voluto (a giusta ragione) scuotere un po’ le acque nell’Amministrazione e nell’imprenditoria locale. Una chiave di volta potrebbe giacere anche in queste parole del presidente: «E’ comodo pensare che tanto c’è il sottoscritto a risolvere sempre le cose». Anche perché non si inizia una conferenza stampa di addio con la “riconferma del tecnico Bitetto per la prossima stagione”. Se alla base ci sarà davvero un’impossibilità economica, allora è perfettamente comprensibile lasciare. Ma diversamente no, perché non si farebbe altro che imitare il recente passato calcistico martinese e allinearsi agli eventi. E allora chissà che questa non sia un’intelligente provocazione per rinforzare la società. Una cosa è certa, sarà un’estate di passione. Ma è altrettanto vero che a volte un po’ di effetti speciali non guastano.
 
 


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