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Lardiello vs Stefàno

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

28
GIU
2013
Avvocato, quale è la situazione politica nella città di Taranto?
«Gli assetti politici attuali nella città di Taranto lasciano emergere una situazione di drammatico stallo dovuto all’incredibile immobilismo che si riscontra nell’attuale amministrazione comunale e in alcuni rappresentanti istituzionali. Nelle ultime settimane si registra la nettissima fuga in avanti del neoassessore regionale Nardoni, indicato da più parti come nuovo aspirante alla carica di Sindaco; peccato però che mi sembra davvero difficile che i tarantini possano scegliere di affidarsi nuovamente alla sinistra dopo il disastro degli ultimi anni e le vicende giudiziarie che stanno di fatto interessando gran parte dei protagonisti della ultima nefasta stagione politica. In città c’è bisogno di un ricambio sia delle persone che della mentalità. Basta piangersi addosso, occorre rimboccarsi le maniche e lavorare per il futuro, puntando a far uscire la città dall’isolamento in cui è piombato a causa del provincialismo e del pressapochismo degli ultimi tempi».
Vuole farci un bilancio dell’attuale Amministrazione comunale targata Stefàno?
«Ippazio Stefano ha approfittato di un momento di smarrimento del centro destra dovuto alle vicende connesse alla dichiarazione di dissesto del comune di Taranto. I tarantini hanno visto in lui qualcuno che potesse aprire una stagione diversa. Nei fatti, la situazione è peggiorata, la qualità dei servizi in città è pessima, non si fa nulla per migliorare le condizioni di vivibilità, tutte le strutture comunali sono fatiscenti e, a fronte di intenzioni diverse, è stato consentita negli ultimi anni ancora la prosecuzione dell’urbanizzazione selvaggia che ha distrutto il patrimonio paesaggistico della città e la possibilità che i tarantini potessero sfruttare il turismo come risorsa. Alcune iniziative, come l’isola pedonale su Corso Due Mari, sono state soffocate da cecità amministrativa. Quel poco che oggi in città si realizza è dovuto all’impegno di privati cittadini che scelgono di organizzarsi in consorzi e associazioni. Ma così non si può andare avanti».
Cosa pensa dell’iniziativa “Taranto capitale della cultura”? 
«Taranto Capitale della Cultura? Una enorme baggianata e l’ennesimo spreco di denaro. Come si fa a pensare di porre seriamente le basi per un discorso di questo tipo quando a Taranto non abbiamo nemmeno uno straccio di programmazione estiva? A questo punto penserei anche ad una candidatura per ospitare le prossime Olimpiadi giacché ci siamo. La verità è che si continua a gettare fumo negli occhi dei tarantini. Una conferenza stampa e un po’ di vetrina a buon  mercato non si nega a nessuno. Scommettiamo che anche questo sarà l’ennesimo buco nell’acqua della armata brancaleone di Stefàno? Taranto possiede una potenzialità culturale significativa. Ma c’è bisogno di fare programmazione in maniera seria. Se non la si smette con le pagliacciate la città non crescerà mai». 
Secondo lei, il Sindaco era un assente giustificato?
«Il Sindaco? Impossibile trovarlo ormai. Praticamente nessuno sa dove possa essere, non mi sorprende abbia mancato anche questo appuntamento».
Puntiamo gli occhi sul suo partito, quale è il clima all’interno del PDL, e cosa si prospetta per il futuro?
«Nel PDL in provincia di Taranto sicuramente si respira un’aria nuova. I risultati delle ultime amministrative hanno dato ragione sicuramente a chi ha puntato ad un processo di rinnovamento che, senza dubbio, comincia a dare i suoi frutti. Grande merito va dato in questo senso all’On. Gianfranco Chiarelli, principale artefice di questa ondata di nuovi successi. Ora però bisogna passar a una seria progettualità che guardi ad un nuovo capitolo di storia da scrivere per la città di Taranto. Se non si riconquista il comune capoluogo, difficile pensare che possiamo aspirare a traguardi importanti. La liberazione della città dalle sinistre che la governano da otto anni è un obiettivo imprescindibile per voltare pagina. Siamo tutti pronti a scendere in campo».
 
 


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