Una storia di “ordinaria follia”, ma amministrativa, tipica della nostra sanità pugliese
Siamo alle solite. Una sanità pugliese i cui brandelli si disperdono nei tempi prolungati di una burocrazia sottomessa agli sbagli della politica. Il signor Pietro Castellana, martinese, che per far valere il suo diritto costituzionale alla salute si rivolge, oramai rassegnato, alla stampa. Questo la dice lunga: quando la stampa si sostituisce alla politica come unico mezzo per essere ascoltati. Se poi si parla di chi, come il signor Castellana, nato nel ’44 e probabilmente con poca dimestichezza con le piazze virtuali di denuncia o, perlomeno, di espressione di un disagio che peraltro è comune a molta gente con problemi di salute, allora la stampa è più che mai una valvola di sfogo, oltre che un mezzo insostituibile di informazione.
Pietro qualche anno fa ha subito un’asportazione di un nodulo alla tiroide e da allora si sottopone, diligentemente, a controlli costanti per monitorare il suo stato di salute. La sua ultima visita di controllo risale allo scorso 12 maggio (2013). Per fortuna tutto bene . Però il suo medico curante gli prescrive ulteriori analisi, compresa un’ecografia al collo, che il signor Castellana riesce ad ottenere per il prossimo dicembre 2013. “Ma è necessario anche ripetere il controllo endocrinologico dopo otto mesi” gli dice il dottore di famiglia. Perciò dal 14 maggio del 2013 il signor Castellana si reca costantemente sia dalla sua farmacia che al CUP per cercare di “carpire” in tempo, entro gli otto mesi prescritti, una visita endocrinologica, conoscendo i tempi di ottenimento “dilatati”. Bene, la prima data utile per una visita è stata stabilita per il 17 marzo 2014. Cioè esattamente dopo 10 mesi e 2 giorni da quel 14 maggio 2013. Adesso, al di là della visita ecografica ottenuta comunque a dicembre (dopo otto mesi dall’ultimo controllo), ottenere una visita endocrinologica dopo 10 mesi rivela un sistema sempre più fallimentare di gestione della sanità e, cosa più triste, di scarsa considerazioni della salute dei cittadini, perché con la tiroide non si scherza. Ad aggiungere la beffa al danno gli viene comunicata la possibilità di effettuare la medesima visita a Pulsano il 7 febbraio, oppure il 9 gennaio a Laterza. Immaginate un povero anziano spostarsi. Mamma mia che stress. Perciò: non abbassiamo la guardia, signori cittadini. Perché una storia simile a quella del signor Castellana può capitare a chiunque (o forse a molti di voi è già successa). Teniamo d’occhio la nostra sanità, sperando che questa storia possa bacchettare un pochino qualcuno come a scuola.