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Indagatore e indagati/Chi si rivede

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

15
NOV
2013
Un documento sulla sicurezza nei posti di lavoro, ma non solo, anche l’occasione di un incontro particolare: Vendola e Stefàno incrociano il procuratore Sebastio. Il ministro Orlando: «Non chiamiamole  "morti bianche"»
 
Due ministri, quello dell'ambiente Andrea Orlando e quello del lavoro Enrico Giovannini, le massime rappresentanze istituzionali civili e militari (non abbiamo invece notato alcuna "autorità religiosa"), il presidente nazionale dell'INPS De Felice, le rappresentanze sindacali e le associazioni di categoria, tutti riuniti nel salone di rappresentanza della prefettura di Taranto per firmare il protocollo  operativo sulla sicurezza nei posti di lavoro. Un appuntamento importante che si è voluto celebrare in modo solenne. Città blindata, un ampia area intorno alla prefettura completamente transennata, con intere camionette di polizia a vigilare. Si temeva qualche contestazione che alla fine, vuoi per la pioggia, vuoi per l'imponente schieramento di forze, non c'è stata. Tutto nasce all'indomani degli ultimi incidenti mortali occorsi all'Ilva e all'Eni, anche se già prima l'attenzione dei sindacati, confederali e non, sulle questioni riguardanti la sicurezza era alta. Come ha ricordato il prefetto Sammartino il protocollo è essenzialmente uno strumento operativo frutto di un lungo e complesso lavoro. Non si limita a individuare le possibili criticità e responsabilità, ma prova a realizzare azioni concrete in termini di prevenzione, a cominciare dalla formazione specifica dei lavoratori. Un dato che emerge dalle statistiche è che spesso gli incidenti più seri interessano i lavoratori delle aziende dell'appalto. A tale scopo il protocollo contiene una apposita appendice che prevede il monitoraggio degli appalti. Un clima generale caratterizzato da "sobrietà" come si vuol sottolineare ormai da tempo in ogni occasione, ma anche qualche controllata tensione. Abbiamo notato un Vendola insolitamente cupo, volto tirato, nessun sorriso. Seduto al fianco del sindaco Stefàno, si è ritrovato alle spalle, a pochi metri di distanza, il procuratore della repubblica Sebastio, colui il quale gli ha inviato un avviso di garanzia in riferimento all'inchiesta "ambiente svenduto". Un incontro mancato qualche giorno prima, in occasione del convegno su ambiente e lavoro, organizzato dal vescovo di Taranto, Mons. Filippo Santoro, al quale lo stesso Vendola, il sindaco Stefàno e il direttore generale dell'Arpa Assennato, pur inseriti tra i relatori, non hanno partecipato. Una scelta comprensibile che ha evitato situazioni di imbarazzo, anche se ha privato il convegno della importante testimonianza di chi, negli ultimi otto anni, ha avuto un ruolo importante nella gestione della emergenza ambientale. Con quali risultati lo dicono i fatti e le indagini.
 
Lavoro
«Morti bianche? No, nerissime»
 
La cronaca di una giornata importante per Taranto, sia per i contenuti del protocollo, sia per il valore simbolico della presenza di due ministri, quello del Lavoro e quello della Salute, ovvero le due più importanti criticità del territorio, spesso messe in contrapposizione
 
Dopo l’introduzione del prefetto hanno preso la parola il presidente della regione Puglia Nichi Vendola e i due ministri. Vendola ha apprezzato l'impegno dei due ministri, valutando molto positivamente il lavoro svolto per giungere alla firma del protocollo. Ha parlato di cultura della sicurezza, di formazione e di legame tra incidenti e precarietà del lavoro. E' stata poi la volta del ministro Giovannini  che ha sottolineato l'impegno del Governo,  allo scopo di incidere  sulle problematiche di Taranto e sul tema della sicurezza del territorio nel suo complesso (ambiente, salute, lavoro) e, in particolare, quale cura del capitale  umano. Il  Protocollo, ha evidenziato il Ministro, sancisce un impegno comune nella direzione della prevenzione degli incidenti sul lavoro. Il  Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Orlando,   ha sottolineato come si sia compiuto un ulteriore passo in avanti nel  percorso avviato per coniugare, su questo territorio, la tutela della salute con quella del lavoro; lo stesso Ministro ha evidenziato che il Governo ha intrapreso   un cammino non privo di rischi, assumendo al riguardo un impegno pressoché totalizzante, che ha richiesto decisioni di grande rilievo, anche innovative e radicali come quella di commissariare l'Azienda. Nel soffermarsi sulla riflessione che le morti sul lavoro, pur definite morti "bianche", sono anzi da considerare "nerissime". Secondo il Ministro il Protocollo operativo sottoscritto oggi, fruito di leale  collaborazione e sinergia istituzionali, aggiunge una direttrice, verso l'obiettivo di tutelare diritti fondamentali dei cittadini alla salute e al lavoro. Subito dopo la firma del protocollo i due ministri hanno ricevuto una delegazione dei lavoratori Marcegaglia, a rischio licenziamento, mentre, come è noto per la Vestas ci sarebbe un accordo che salva, almeno temporaneamente l'occupazione. Un incontro servito a chiarire in modo diretto lo stato dell'arte ma che non poteva rappresentare la sede per individuare soluzioni. Lo stesso ministro Giovannini ha sottolineato come la problematica richiede l'impegno di più soggetti, a cominciare dal ministro per lo sviluppo economico. 
 


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