Le medicine sono importanti, certo, ma vuoi mettere quando sono abbinate al buonumore? Anche a Taranto e a Bari le associazioni di clown dottori lavorano per dare sollievo agli ammalati. I risultati? Ottimi, lo dicono anche gli scienziati
Ridere fa bene. Lo dice la gelotologia (dal greco gelos=riso e logos=scienza), una disciplina che si frappone tra biologia, psicologia, antropologia e medicina e che metodicamente studia le potenzialità terapeutiche e gli effetti della risata, del buon uomore e del pensiero positivo.
In questa ottica s’inserisce la clownterapia, un insieme di attività che vengono praticate in ospedali, orfanotrofi, centri di accoglienza, carceri, hospice e tutti quei posti di disagio sociale e scolastico per dare sollievo a bambini ma anche ad adulti, anziani e diversamente abili. Questa tecnica psicoterapeutica trova le sue origini intorno al 1700 grazie a un sacerdote italiano. La clownterapia dei tempi d’oggi trova invece le sue origini a New York, grazie a Michael Christensen, un clown del Big Apple Circus.
I cosiddetti “Clown Dottori” o “Clown di corsia”, sono gli operatori appositamente formati grazie a dei master universitari (e non solo) che si occupano di clownterapia con le varie associazioni che a titolo gratuito si adoperano in tutta Italia. In Italia la Federazione Italiana Clown Dottori (FNC) costituitasi alla fine del 2005, con sede a Cesena, riunisce le organizzazioni no-profit che da anni operano in strutture sociosanitarie e ospedaliere in Italia e fornisce l’adeguata e costante formazione dei Clown Dottori dando loro delle linee guida curando l’area artistica, le tecniche e l’area psicosociosanitaria.
Il Clown Dottore di solito opera insieme a un altro Clown Dottore e il loro compito è quello di far sorridere, di sollecitare e stimolare gradualmente nell’animo dei pazienti gli atteggiamenti positivi e umoristici creando con loro un rapporto di fiducia.
I metodi: improvvisazioni teatrali, musica, marionette, umorismo, barzellette, giochi e scherzi.
Prima di far questo, il Clown Dottore predispone il luogo dove andrà a operare curandone l’aspetto grafico dell’ambiente con colori, disegni e tutto ciò che può aiutare a creare un ambiente di fiducia e di stimolazione al dialogo, alla fantasia e alla gioia che coinvolge anche i familiari.
Il medico, attivista e scrittore statunitense Patch Adams, da molti considerato l’uomo che ha diffuso la clownterapia, sosteneva che “una risata può avere lo stesso effetto di un antidolorifico perché agisce sul sistema nervoso anestetizzandolo e convincendo il paziente che il dolore non ci sia” stimolando la produzione di serotonina che è una sostanza principalmente coinvolta nella regolazione dell’umore.
Oggi la clownterapia si è sviluppata in tutto il mondo. In Italia, inizialmente rivolta solo ai bambini, ha cominciato a svilupparsi dagli anni ’90 e in questi ultimi anni si è diffusa anche tra pazienti di tutte le età. A Bari opera l’associazione VIP Bari (Viviamo in positivo Bari, http://www.clownterapia-bari.org/).
A Taranto dal 2001 opera l’Associazione di Volontariato “Mister Sorriso” dall’idea di Claudio Papa, clown con il nome d’arte di Pingo Bellicapelli. L’organizzazione è presente su tutto il territorio di Taranto e provincia in vari reparti degli ospedali (come il S.S. Annunziata di Taranto e non solo) organizzando peraltro varie attività con un occhio particolare rivolto ai bambini.