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Posti da favola: Profumo di rose e gelsomini

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

15
GIU
2012

 

Una struttura d’eccellenza e un’ospitalità raffinata certificati (uno dei pochi in Italia) dall’attestato di eccellenza “TripAdvisor”: questo incantevole B&b è una vera e propria oasi di natura rigogliosa e il cliente è considerato un ospite prezioso
 
La vita dell’uomo è in continua evoluzione e ogni passo, ogni scelta che egli compie lo porta verso una nuova natura di sé, verso un cambiamento che non è mai quello definitivo.
È quanto accaduto a Pino Bonasia, fotografo di professione specializzato in servizi di moda, in matrimoni e quant’altro, che a un certo punto della sua vita, pur continuando a fare della fotografia la sua più grande passione, ha scelto di aprirsi anche una nuova strada.
Da sempre a contatto con il settore turistico, avendo realizzato diverse brochure per strutture ricettive, nonché foto e servizi per riviste specializzate, ha deciso qualche anno fa di entrare personalmente in questo ambito, aprendo un Bed & Breakfast che gestisce assieme a sua moglie Angela e ai suoi tre figli, Francesco, Lucrezia e Diletta, e che quest’anno ha ricevuto una prestigiosa onorificenza.
 
Da fotografo ad albergatore. Come è avvenuto questo passaggio?
«Beh, ho sempre avuto un occhio di riguardo verso il settore turistico, essendoci stato a stretto contatto anche grazie alla mia attività di fotografo. A un certo punto della mia vita, guardandomi attorno, ho notato che il mio territorio stava per essere conquistato da forestieri. Sia gli stranieri che gli italiani stavano a poco a poco acquistando proprietà nella splendida Valle d’Itria, cosa che porta sicuramente notevoli benefici nel periodo estivo, quando Martina Franca si popola di turisti che decidono di passare qualche mese nella nostra assolata Puglia vivendo nei loro trulletti. Ma pensando alla totalità dell’anno, mi sono reso conto che la Valle d’Itria era piena di proprietà che per tutto il periodo invernale rimanevano deserte. Ecco, ho sentito il bisogno di conservarne un pezzo per me, di acquistare un mio spazio, un antico edificio da ristrutturare. È così che ho scelto di aprire il B&b Trulli Valle d’Itria».
 
Cosa serve per essere dei bravi albergatori?
«Sicuramente una spiccata cultura dell’accoglienza, che a volte purtroppo manca persino in grandi strutture votate al lusso. Per fare questo mestiere non occorre avere solo le competenze di gestione, quelle permettono di sfruttare al meglio le logiche di mercato; ma per far sì che si venga realmente apprezzati e ricordati è necessario avere passione. Basta poco, a volte: offrire un pasto fuori programma, essere attenti nel segnalare i migliori locali, fornire agli ospiti un programma dettagliato con tutte le manifestazioni e gli eventi che la zona offre nel periodo del loro soggiorno. E tutto questo si può fare a costi davvero ridotti, anzi spesso senza alcun costo. Io, per esempio, ho l’abitudine nel momento in cui prendo una prenotazione e mando la conferma al nostro futuro ospite, di inviare in allegato un pdf con tutte le informazioni sugli avvenimenti che si terranno in quel periodo. Non mi costa alcuna fatica e quel semplice gesto, oltre a mostrare cortesia, mi può fruttare nuovi clienti. Nel momento in cui il mio ospite ¬– nella maggior parte dei casi straniero – parla con i suoi amici della vacanza che farà in Puglia, mostrando loro il calendario degli eventi che io gli ho inviato, è probabile che qualcun altro, incuriosito, si unirà a lui».
 
Insomma: passione, cortesia e una buona strategia di marketing.
«Non deve mancare nulla. Circa trent’anni fa seguii un corso di marketing, una full immersion di tre giorni. Uno dei maggiori insegnamenti che ho ricevuto è stato questo: per sapere cosa vendere, non occorre scervellarsi; basta semplicemente chiedere al cliente cosa desidera. È una grande verità. È importantissimo offrire ciò che l’ospite desidera, mostrare attenzione ai suoi bisogni e alle sue necessità. Nulla di più».
 
Queste attenzioni hanno fruttato alla Sua struttura un ambìto attestato di eccellenza.
«Ce ne ha omaggiati lo staff di TripAdvisor, un sito internet nel quale sono gli ospiti a fornire informazioni e a lasciare commenti sulle strutture presso le quali hanno alloggiato. Avere commenti positivi da parte dei propri ospiti è una grande soddisfazione, e gli utenti che li leggono sono maggiormente portati a fidarsi di quanto scritto, poiché non vi è alcun motivo per mentire riguardo alla propria vacanza. Per ricevere l’eccellenza era necessario avere il punteggio più alto per tutti i commenti. Se ce ne fosse stato anche solo uno al di sotto del massimo, non avremmo potuto ottenere questo grande riconoscimento. In tutta Italia lo hanno ricevuto solo venti strutture. Noi siamo al primo posto a Martina Franca e al ventunesimo in Puglia. Io e la mia famiglia ne siamo entusiasti. Soddisfare i clienti – anzi, ospiti: non amo chiamarli clienti – è la nostra missione, e a volte basta semplicemente instaurare con loro un rapporto amichevole, farli sentire a proprio agio, cercando sempre di garantire la qualità al 100%».
 
Può farmi qualche esempio?
«Beh, oltre al sorriso che non deve mai mancare, cerchiamo come ho detto di prestare attenzione alle loro necessità. Ad esempio, se un cliente arriva in tarda mattinata ed è reduce da un viaggio discretamente lungo, presumo che sia affamato, poiché non avrà avuto modo di fare colazione e per il pranzo manca ancora un po’ di tempo. Pertanto, nonostante la nostra struttura si occupi solo di fornire servizi di pernottamento e prima colazione,  io e mia moglie accogliamo gli ospiti con un pasto leggero. A noi non è costato nulla, e in più avremo guadagnato la loro ammirazione e simpatia. Alcuni ospiti ci chiedono addirittura di insegnare loro qualche ricetta di piatti tipici locali, e Angela è sempre felicissima di accontentarli: organizza dei brevi corsi nei quali gli ospiti hanno modo di cucinare da sé le ricette e mangiare subito dopo ciò che hanno realizzato ».
 
Con tutte le Sue competenze sul turismo non Le è stato mai chiesto di entrare in politica per dare un apporto istituzionale al settore?
«No, ma va bene così».
 
Voglio dire che alle amministrazioni spesso manca quella visione d’insieme, o meglio, una visione a lungo termine che invece possiede chi del turismo fa la propria passione.
«Senz’altro gli enti e le amministrazioni sono più portati a concentrarsi sul breve termine: si pensa a organizzare una manifestazione che però poi rimane fine a sé stessa. Si dovrebbe invece entrare in un’ottica diversa e pensare a come valorizzare il territorio per tutto l’anno. Io ritengo sia fondamentale che il settore turistico venga imprescindibilmente unito a quello della cultura, poiché è impensabile far muovere l’uno senza l’altro. E inoltre è necessario prestare attenzione all’ecosostenibilità. La Valle d’Itria è un’oasi, un mondo a sé stante dove arrivano turisti che cercano un ambiente pulito ed ecologico, dove potersi dedicare alla contemplazione e alla ricerca della propria spiritualità».
 
E occorre dar modo ai turisti di trovare tutto questo.
«Esatto. Basta solo rifondare la cultura del bello, in qualsiasi ambito. In tal modo il nostro territorio sarà davvero valorizzato».
 


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