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Guerino Papa/Kazako che passione

Pubblicato da: Categoria: EVENTI

4
APR
2014
Vive a Taranto ma lavora nell’Est Europa, ama il pop moderno italiano, ma gli piace ascoltare anche musica lunge, emulava Alex Baroni ma canta con Pupo. Lui è uno dei pochi cantautori della nostra terra, ma canta in tutt’altra parte del mondo
 
E’ tarantino ma è innamorato dell’Est Europa. L’artista musicale in questione, Guerino Papa, lo vedremo impegnato in Kazakistan per un doppio concerto sold out che lo vedrà come protagonista. Guerino tornerà in Kazakistan il 3 maggio 2014, quando prenderà parte a un grande concerto affiancando altri artisti italiani, tra i quali Pupo, anche lui molto famoso e apprezzato nei paesi dell’est. L’artista ha anche recentemente ricevuto un’onorificenza, essendogli stato consegnato il premio “Polignano Art Fashion 2013″ nella città di Polignano a mare, premio intitolato a Domenico Modugno, per aver portato con onore e successo la musica italiana nel mondo. Qualche giorno fa, prima del concerto, ci siamo incontrati.
 
Parlami un po’ di te, come ti sei avvicinato alla musica? 
«Ho iniziato giovanissimo, ho fatto una gavetta simile a molti artisti italiani più o meno famosi, suonando a sedici anni nei piano-bar della mia città. Penso sia un percorso obbligatorio  per ogni cantante che vuole imparare l’abc dell‘universo musicale e soprattutto è un modo che aiuta ad entrare in stretto rapporto con la platea, il pubblico, piccolo o grande che sia».
 
A chi ti ispiri quando canti?
«Quando ho cominciato, uno degli artisti più in voga in quel periodo era Alex Baroni, che stimavo tanto, e cercavo maldestramente di imitare. La mia scuola però rimane il cantautorato italiano, partendo da quello di nicchia, a partire da Sergio Endrigo, Umberto Bindi, Luigi Tenco, arrivando ai cantautori moderni, quali Ruggeri, Minghi,  Cocciante e Baglioni». 
 
Qual il tuo genere musicale, ce n’è uno che preferisci? 
«Il mio genere musicale è il pop moderno italiano, con influenze pop liriche, in quanto i miei studi sono stati classici: nei miei concerti non mancano appunto brani di Alessandro Safina, Josh Groban, Andrea Bocelli. Ad ogni modo mi piace molto ascoltare musica lunge e ambient, mi aiuta molto a rilassarmi, a ispirarmi e a distaccarmi dal mio lavoro».
 
Sei anche un vocal coach, ci spieghi esattamente cos’è?
«Da anni svolgo l’ attività di “vocal coach” in Italia e nel mondo. Il vocal coach non è il classico maestro di canto, bensì una figura nuova , che sulla base della sua esperienza in campo musicale e artistico, ha lo scopo di trasformare uno studente in un performer. Possiamo definirla come una figura di riferimento, non è un teorico, ma è qualcuno in grado di dare consigli ed esempi che siano pratici, reali, di immediata applicazione e attuali».
 
Come mai questa tua passione verso i Paesi dell’Est? Tutti i tuoi concerti internazionali sono proprio in quella parte d’Europa…
«La mia storia artistica è abbastanza singolare. Ho iniziato il mio cammino lontano dall’Italia, in quanto già da un decennio, qui nel nostro Paese, le porte del successo sono guidate dalle grandi major discografiche internazionali, che usano i reality show per sfornare cantanti in maniera vorace. Oggi si usa e si getta un giovane cantante con una facilità disarmante a tal punto che la dignità, il proprio stile musicale, le proprie idee non hanno più nessuna importanza.
All’estero invece, soprattutto nei  paesi dell’est, c’è una grande cultura della musica italiana. Una devozione totale verso i cantanti italiani anni ‘80. Ho iniziato il mio cammino lì, usufruendo di questo grande patrimonio; se si pensa che in tutto l’est Europa, le canzoni come “L’ italiano vero” di Toto Cutugno , o “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno sono più famose delle canzoni russe più popolari. Qui c’è più spazio per un artista italiano, che debba avere però caratteristiche artistiche e vocali che facciano riferimento al bel canto italiano; insomma una voce pulita, lineare, con un’attenzione preferenziale per la melodia pop italiana che ci ha reso così famosi in ogni angolo del mondo».
 
Parlami del tuo prossimo concerto in Kazakistan.
«Dopo aver girato gran parte dell’Europa per lavoro, questa volta approdo ad Atyrau, cittadina ad Ovest del Kazakistan, una città in grande espansione visti i numerosi e importanti progetti petroliferi che si sono insediati nell’ultimo decennio. Farò un doppio concerto oggi e domani, il 4 e 5 aprile 2014, ripercorrendo appunto tutta la storia cantautoriale italiana accompagnata da musicisti kazaki». 
 
Progetti futuri?
«Il prossimo concerto ad Almaty il 3 maggio 2014, un’altra città del Kazakistan; aprirò il concerto di Pupo, che come ho accennato prima, è uno degli artisti più famosi nei paesi dell‘ex Unione Sovietica. Dopo questo concerto, ci saranno altri “solo concert”, oltre a quelli in qualità di special guest o “apri concerto” di artisti italiani famosi nel mondo. Attualmente sto lavorando al mio secondo album , che conterrà il brano “L’amore è amore “, singolo che potrete ascoltare su i digital store a breve». 
 


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