Continua a Crispiano lo scontro a muso duro tra il gruppo consiliare di "Paese Futuro" e l'assessore Giuseppe Delfino, con i primi che rispondo al comunicato stampa, diffuso lunedì, dal giovane assessore crispianese.
"Su alcuni organi di informazione è apparso un articolo su una fantasiosa ricostruzione del Consiglio comunale di sabato 22 marzo. L'articolo è firmato da un anonimo “addetto stampa Assessorato alla Cultura”. Chi sia questo addetto stampa non ci è dato sapere visto che non ci sono atti ufficiali di nomina, né sappiamo se questi sia pagato, tantomeno se, operando per la Pubblica Amministrazione, sia iscritto all’albo nazionale dei giornalisti.
Ma immaginiamo che sia una persona vicinissima all'Assessore o che sia lo stesso Delfino che, con la logica del “fagiolo”, scrive di un “agguerrito e preparato Assessore alla Cultura”, di una “impeccabile e puntuale risposta di Delfino”, di risposte “che non hanno lasciato scampo alla minoranza” e soprattutto di “Delfino che demolisce le accuse dell'opposizione”.
In realtà sabato abbiamo assistito solo a uno show dell'Assessore (da quel che pare abbastanza isolato anche nella sua coalizione) che ha demolito la buona educazione, visto che è arrivato a sbattere dei fogli sul banco del capogruppo Anna Sgobbio. Per quanto riguarda le risposte invece, queste non ci sono state.
Sull'interrogazione relativa al laboratorio musicale in rete con l'Istituto musicale “G. Paisiello” di Taranto, la minoranza è stata chiara nel chiedere perché non sia stato previsto alcun finanziamento che alleggerisse la quota delle famiglie per l’iscrizione ai corsi. L’Assessore ha usato quasi tutto il tempo a disposizione per parlare del diritto allo studio, questione che non era oggetto di discussione, aggiungendo che siccome c’erano poche iscrizioni il Comune non ha finanziato il corso. Ma la richiesta per il laboratorio, la Scuola Severi l'aveva già fatta ad Ottobre 2013 e i corsi non sono mai partiti perché senza quel finanziamento i costi erano troppo alti. Soltanto a febbraio Delfino si è preoccupato di chiedere notizie alla Scuola in merito al laboratorio. E il tutto è avvenuto senza nessun atto ufficiale di revoca della convenzione.
Riguardo all'interrogazione sui lavoratori ex-convenzionati con la Biblioteca, Delfino ha giustificato la conclusione dell’esperienza lavorativa con l’illegittimità delle convenzioni. Peccato però che l’interrogazione della minoranza non chiedeva all’Amministrazione di convenzionare, ma di cercare altre soluzioni (e possibilità ce ne sono tante) che avrebbero potuto far proseguire un'esperienza positiva, con il mantenimento della qualità dei servizi svolti in questi anni. L’Assessore ha quindi “rivelato” altri lavori che alcuni ex-convenzionati svolgono o svolgevano, come se fosse strano che chi sia stato licenziato o chi guadagna 240 euro al mese (e non 290 come l'Assessore ha comunicato, in quanto la cifra indicata in convenzione è ovviamente lorda) cerchi altri impieghi per aumentare il proprio reddito.
Tra l'altro 9 dei convenzionati erano disposti a lavorare volontariamente, una possibilità che l'Assessore non ha preso in considerazione obiettando che costava troppo dal punto di vista dell'assicurazione (ma da una verifica, risulta che l'assicurazione sarebbe costata non più di 200 euro per tutto l'anno a testa).
Comunque, anche queste decisioni portate avanti dall'attuale Assessore sulla Biblioteca, non sono supportate da alcun atto ufficiale.
Il delirante comunicato termina con il vanto delle “evidenti le migliorie apportate in ogni servizio gestito dall'Assessorato”. In realtà in questi mesi abbiamo assistito per lo più a iniziative organizzate da altre associazioni e fastidiosamente presenziate dall'Assessore; a manifestazioni dell’assessorato scimmiottate da altre organizzazioni (vedi le presentazioni dei libri e dei quadri che altri facevano da anni, tra l'altro con alcuni volumi che erano già stati presentati a Crispiano); e soprattutto ai laboratori per i ragazzi dirottati presso la sede sita in circ.ne Conca d’oro. Da ciò che risulta dalla relativa delibera, quella sede, per quanto riguarda le norme sulla sicurezza è autorizzata ad Emeroteca e Archivio storico e non a luogo frequentato dai bambini. Noi non abbiamo la cultura dell'esposto, come qualche alleato di Delfino, ma se così è, qui si sta mettendo veramente a rischio l’incolumità dei ragazzi (altro che Teatro o Stadio). E quindi ci chiediamo: che fine ha fatto un certo zelo sulla sicurezza dei luoghi pubblici?"