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Prego, si accomodi /Una proposta ambigua

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

5
SET
2014
Questa settimana torniamo a parlare di lavoro e lo facciamo raccontando uno strano episodio verificatosi il 27 agosto 2014 e che fa discutere e mettere in allerta chi cerca lavoro.
Una ragazza di Taranto sulla trentina, disoccupata, cerca lavoro e si mette alla ricerca di annunci di lavoro. Navigando su Indeed (un sito di ricerca lavoro con oltre 140 milioni di visitatori al mese), s’imbatte in una “interessante” proposta; l'offerta recita più o meno così : “Il Gruppo Inditex, leader nel mondo della moda con più di 6000 punti vendita in 86 paesi, di cui fanno parte i marchi Zara, Bershka, Pull and Bear, Stradivarius, Oysho, Massimo Dutti, Zara Home, cerca nei negozi di Bari (via Sparano, Centri Commerciali Bari Blu e Mongolfiera) giovani candidati cui piace essere a contatto con il pubblico. Offriamo contratto di apprendistato di 36 mesi e richiediamo disponibilità a lavorare part time per 24 ore settimanali dalle 7 alle 23. Le selezioni avranno luogo a partire dall’ultima settimana di agosto”.
La ragazza, presa dalla sua passione per la moda, decide di inviare il suo curriculum. A distanza di una settimana riceve una telefonata da un cellulare, da una signorina gentilissima dall’accento forse emiliano che si presenta come addetta di una imprecisata ditta, informando la candidata che i dirigenti aziendali hanno valutato positivamente il suo CV.
Animata dalla bella possibilità, si reca puntuale a Bari a sostenere il colloquio nella centrale via Amendola al secondo piano di uno dei tanti stabili di quella zona, zeppi di aziende e istituti bancari.
Giunta davanti alla porta trova un cartello con la scritta “COLLOQUI” senza un nome che indichi il nome dell’azienda. Suona il campanello e viene accolta da una ragazza che la fa accomodare su una delle quattro sedie presenti davanti alla sua scrivania che fa da front office e le consegna una scheda da compilare. La segretaria durante il suo lavoro ascolta musica e stranamente dopo pochi istanti, alza il volume a un livello assordante nella incredulità della candidata che nello stesso momento si accorge anche di un’altra stranezza: le due casse acustiche situate sulla scrivania non sono rivolte verso la segretaria bensì verso la saletta dove siede la candidata che, stordita, trova difficoltà nel compilare la sua scheda di presentazione. Dopo alcuni minuti da una porta spunta il selezionatore, giovane, forse sulla trentina. Giacca e cravatta e con sorriso stampato sul viso, guarda l’unica donna presente in quella stanza (a parte la segretaria) e dice: «E’ lei la signorina …. ?». La ragazza sempre più sbigottita risponde: «Sì, sono io», come per dire «vedi qualcun altro a parte me e la segretaria?». Lui «prego, si accomodi». La conduce in una stanza attigua, priva di arredamenti a parte due sedie e la scrivania piena di CV di altri candidati. La ragazza si accomoda di fronte alla scrivania e risponde a qualche domanda sulle sue esperienze lavorative sopportando anche qualche frase di apprezzamento sul suo aspetto fisico che sembrava interessare il giovane.
Dopo questa prima brevissima fase, il selezionatore parte in quarta cominciando a spiegare con paroloni confuse di cosa si occupano guardandola fisso negli occhi quasi come fosse un robot. La ragazza capisce che si trova davanti a un “lavoro” (lavoro?) che non è certo quello indicato nell’annuncio, lo interrompe per un attimo spiegando che non è interessata a lavori di porta a porta e dice che da quel momento il colloquio prende una piega diversa.
Il selezionatore diventa improvvisamente impaziente e insofferente: dice alla candidata che, data la sua presenza «sei un pezzo di ragazza, mica ti posso mettere su un muletto..» (ma per fare cosa?), potrebbe essere impiegata nel backoffice (e non si è ancora capito per fare cosa e dove) e che entro 5 giorni riceverà la risposta sull’esito del colloquio. La ragazza, incredula e allibita da tanta confusione, chiede quale sia il tipo di contratto proposto e la retribuzione ma anche in questa occasione il selezionatore con uno scatto felino elude la domanda con una risposta vaga che di risposta non ha proprio nulla.
La informa anche che lo step successivo, in caso di passaggio del colloquio, sarà quello di “trascorrere una mezza giornata in azienda (di cui non si è capito nemmeno nè il nome nè la sede nè di cosa si occupi) con un dirigente” per conoscere meglio l’attività, l’inquadramento e la retribuzione.
Il colloquio si conclude con una frettolosa stretta di mano e un arrivederci sulle note (sempre a volume altissimo della Dj, pardon, della segretaria) del ballatissimo brano “Hideaway” di Kiesza.
La ragazza, ovviamente, non ha alcuna intenzione di ripresentarsi a quel fanta colloquio di lavoro al quale si era presentata con la speranza di lavorare in Zara ma si è ritrovata di fronte a una presa in giro (eufemisticamente parlando).
Abbiamo tra l’altro fatto delle nostre indagini e abbiamo scoperto che il testo dell’annuncio di lavoro è stato copiato con un furbo “copia/incolla” dal portale internazionale di offerte di lavoro (Inditex) che fa capo a Zara e alle altre grandi aziende che abbiamo citato inizialmente.
Teniamo a precisare che sia Inditex, sia Zara sia Indeed sono assolutamente estranei a questa strana e anomala vicenda come fantomatica è l’azienda che promette di offrire possibilità lavorative in Zara.
Tuttavia non ci siamo fermati alla ricerca del sito e dell’annuncio. Abbiamo voluto approfondire telefonando al Gruppo Inditex. Abbiamo parlato con un’addetta e abbiamo chiesto quali siano i canali e le eventuali aziende terze che si occupano di selezione del personale per Zara e per gli altri marchi. L’addetta ci ha assicurato che gli unici due canali sono: inviare il CV registrandosi al sito http://www.joinfashioninditex.com/joinfashion/ e iscrivendosi alle offerte di lavoro interessate oppure recandosi direttamente presso i tanti negozi presenti su tutto il territorio nazionale con il proprio CV aggiornato insieme a una foto in modo che i selezionatori possano vedere anche in viso i candidati.
L’invito pertanto a tutti coloro che sono alla ricerca di un lavoro è di diffidare da proposte strane, non chiare che sono tese a persuadere i candidati che hanno bisogno di una occupazione con lavori che poi si rivelano diversi da quelli proposti o addirittura delle fregature che faranno perdere tempo e magari anche soldi.
Fare preventivamente delle ricerche è sempre meglio che imbattersi in avventure spiacevoli.
 


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