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Massimiliano Latorre /«Grazie a metà»

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

26
SET
2014
Arriva da New Delhi uno dei due marò in permesso speciale per quattro mesi. Ora l’attende un lungo percorso di fisioterapia 
Il fuciliere Massimiliano Latorre dopo essere rientrato in Italia, usa i social network per inviare un saluto a tutti coloro i quali, in questo lungo periodo di sofferenza, hanno espresso solidarietà nei suoi confronti, ed a tutti coloro i quali gli sono stati vicino.
Latorre, arrivato da New Delhi è atterrato alla stazione aeroportuale della Marina Militare di Grottaglie. Ad attenderlo oltre ai suoi familiari ed amici, c’erano il Ministro della Difesa Roberta Pinotti, assieme all’Ammiraglio Luigi Binelli Mantello Capo di Stato Maggiore della Difesa e l’Ammiraglio Giuseppe De Giorgi Capo di Stato Maggiore della Marina Militare.
Al fuciliere del Battaglione San Marco gli è stato concesso un permesso speciale per quattro mesi, sottoscritto dalla Suprema Corte Indiana, per dare la possibilità a Latorre di curarsi in Italia. Cure dovute all’improvviso colpo di ischemia celebrale che si è manifestato lo scorso 31 agosto.
Ecco la sua lettera di ringraziamento e il suo saluto lanciato su facebook:
 
“Cari amici, scusate l’assenza dovuta alle mie condizioni fisiche ma ovviamente non voluta. Vorrei ora rivolgerVi un personale e sentito ringraziamento per gli innumerevoli messaggi di conforto, supporto e di incoraggiamento ricevuto. Ad oggi è già passata una settimana da quando ho rimesso piede sul suol patrio anche se mi sembra solo ieri; sono qui in casa circondato dall'affetto di amici parenti e figli, anche se mi rendo conto che molte sono le cose cambiate a cominciare proprio dalla mia salute, e nonostante le sedute giornaliere di fisioterapia sono consapevole che lunga e tortuosa sarà la strada che spero mi consentirà di ritornare un uomo simile a quello che ero fino al 31 agosto 2014. 
Oltre voi - continua il marò - permettetemi di ringraziare pubblicamente anche le persone a cui devo la mia vita in quanto è grazie al loro intervento che mi è stato possibile riabbracciare i miei figli e scrivervi ora queste due righe, e sono la mia compagna Paola, che ha da subito capito cosa mi stesse accadendo, e Salvatore chiamato in soccorso da Paola, che mi ha caricato sulle sue spalle per portarmi in ospedale senza perdere tempo, ed il dottor Raieev Ranian che il buon Dio ha voluto fosse di turno in quel momento per iniettarmi quella medicina che mi ha consentito di riprendermi e diventando il mio angelo custode durante tutta la mia degenza ospedaliera di New Delhi”.
 
 


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