L'assessore Basile se la prende con chi fa le foto e, a suo dire, “non capisce un c....o”, dimenticando che tra questi ci sono migliaia di martinesi e i suoi consiglieri di maggioranza
Giovedì mattina dopo che la gente, fin dalle prime luci dell’alba, era in fila davanti al portone di Palazzo ducale, all’ufficio tributi si è materializzato l’assessore al bilancio Lorenzo Basile.
Se questo è accaduto per via dell’articolo pubblicato il 13 novembre sul nostro sito (con questa gente nessuno posa per un selfie) o perché il giorno prima era stato rimbrottato da alcuni componenti della sua maggioranza, questo è un fatto che non ci è dato a sapere (anche se immodestamente propendiamo per la prima ipotesi) però, o per un motivo o per l’altro, l’importante è che l’apparizione “divina” ci sia stata.
Quello che (secondo lui) è successo nella mattina, insieme ad alcune considerazioni personali, l’assessore Basile ha la bontà di farcelo apprendere attraverso il suo profilo Facebook:
“Ho passato la mattina all'ufficio tributi parlando e confrontandomi con i cittadini. Spiegando e ascoltando anche i loro suggerimenti. Non ho scelto di rinchiudermi nelle "mie stanze", ma di stare in mezzo loro. Cittadini che ringrazio, uffici che ringrazio per il lavoro immane che stanno svolgendo. Qualcuno continua a strumentalizzare in maniera 'ripugnante" quello che accade, senza entrare nel merito, senza capire un cazzo, senza avere un dato, una casistica, informazioni ufficiali... ma solo delle foto, lamentele dei soliti noti e mi fermo qui... ma solo per ora.
13 novembre 2014, ore 11.30... questa é la situazione all'ufficio tributi. E questa è una situazione ingestibile, ripugnante e vergognosa?. Ah...dimenticavo, quanto meno oggi i cittadini hanno un ufficio al quale rivolgersi...quando i "ripugnanti" aumentavano la Tarsu del 75% senza alcuna motivazione i cittadini potevano rivolgersi solo al "santo" di turno.”
E’ senza dubbio apprezzabile che l’assessore Basile, dopo appena dieci giorni di ufficio tributi in “assediato”, abbia deciso di scendere in mezzo alla gente, così come lo è il pensiero di ringraziare i cittadini (forse perché è uscito integro dall’ufficio tributi) e tutti i dipendenti dei vari uffici coinvolti.
Meno apprezzabile è il resto di quello che Basile scrive, perché usa una terminologia poco consona al suo ruolo ma soprattutto perché dice cose che avrebbe fatto meglio a tenere per se, almeno per evitare l’ennesima brutta figura.
Iniziamo dalla strumentalizzazione. L’assessore se la prende con chi fa le foto “senza entrare nel merito, senza capire un cazzo, senza avere un dato, una casistica, informazioni ufficiali”.
Caro assessore, mi permetta di dirle che mi piace essere considerato tra questi “senza”, anche perché so per certo di essere in ottima compagnia, a cominciare dalle centinaia di cittadini che lei fino a giovedì ha ignorato, per finire con alcuni (se non proprio tutti) i consiglieri della maggioranza che la sostengono, altrimenti, se così non fosse, la consigliera Magda Balsamo non avrebbe avuto motivo di depositare un’interrogazione nella quale, guarda caso, oltre a menzionare “l’increscioso disservizio legato alla gestione non sempre corrette dei tributi locali”, chiede: dati, casistiche e informazioni ufficiali.
Ce li fornisca questi dati assessore; ci dica quanti sono gli avvisi sbagliati, quanti quelli rettificati e quanti quelli ancora da rettificare, quante persone lasciano nelle casse del comune il 30% di detrazione che spetta loro di diritto (perché abitano da sole) e a quanto ammonta questo “lascito” indebito. Ci faccia sapere anche: cosa avete fatto per evitare tutto questo?
Basile pubblica una foto dell’ufficio tributi (scattata alle 11:30) con dentro una decina di persone, chiedendo ai suoi ipotetici lettori, se quella fosse una “situazione ingestibile, ripugnante e vergognosa”.
Assessore, perché non ha posto la stessa domanda alle persone che già dalle 6:45 erano in fila davanti al portone sbarrato di Palazzo ducale?
Quella sì che è una situazione ripugnante che dovrebbe, senza se e senza ma, farvi vergognare ogni volta che si ripete e, come sappiamo, in questo 2014 si è ripetuta tante, troppe volte.
Lasciano il tempo che trovano i rimandi al passato che, insieme alla terminologia colorita, identificano e caratterizzano alcuni componenti della giunta Ancona che, non potendo giustificare i propri fallimenti, spesso fanno ricorso a “quello che è stato”, dimenticando che sono già nel terzo anno di amministrazione e che di quel passato a volte, se non loro, i loro compagni di maggioranza sono stati parte integrante.
Spenti in parte i bollori, nel rispondere alla domanda di una cittadina, Basile finalmente, a modo suo, da una spiegazione su quanto accaduto.
Scrive infatti: “Se il 30% circa degli avvisi è arrivato errato c'é una ragione tecnica non addebitabile agli uffici comunali. Noi tutti vogliamo internalizzare il servizio dei tributi a tutela di tutti i cittadini. e finalmente abbiamo travasato ad agosto tutti i dati dei gestionali Soget sul nostro sistema informatico. Nel travaso molte rettifiche non sono state correttamente riportate ed é questo il motivo per il quale alcuni avvisi riportano gli stessi errori. Ora tutto viene rettificato sul nostro gestionale questi errori non ci saranno più perché l'Ente gestirà direttamente tutti i flussi....E SOTTOLINEO GESTIRÀ DIRETTAMENTE le banche dati.”
A questo punto è d’obbligo una domanda: quando l’errore è venuto a galla, cosa è stato fatto per non scaricare il disagio sui cittadini? C’è da dire che come giustificazione può essere plausibile, ma di sicuro è confusionaria, perché c’è una certa differenza tra il 30% degli avvisi (qualche migliaio), molte rettifiche (alcune centinaia) alcuni avvisi (poche decine). E ancora: chi ha sbagliato?
Sul rapporto Amministrazione Comunale – Soget, poi, mi sono tornate in mente queste parole:
“Già in più occasioni abbiamo inviato lettere di contestazione alla Soget nelle quali abbiamo sottolineato le numerose criticità emerse nelle gestione degli accertamenti e nell’invio degli avvisi di pagamento ai cittadini. Modus operandi che non rispecchia affatto la visione di questa Amministrazione nella gestione dei tributi locali, in particolar modo in un periodo storico nel quale bisogna prestare la massima attenzione in un ambito così fortemente sentito dai contribuenti. E nonostante i ripetuti inviti, le messe in mora, i numerosi incontri avvenuti con i rappresentanti della Soget per invitarli ad operare con la massima serietà, emerge in maniera chiara che questa Società ha una sensibilità ben diversa rispetto a chi è chiamato ad amministrare e a tutelare i diritti dei cittadini. Ed in questo anno e mezzo l’operato dell’Amministrazione si è mossa proprio in questa direzione con l’approvazione, ad esempio, del Regolamento delle Entrate che mira proprio a salvaguardare i contribuenti, ed oggi è inaccettabile dover assistere ad una gestione così approssimativa. L’Amministrazione non è più disposta ad assumersi responsabilità non sue, pertanto a seguito di questo ennesimo episodio che finisce per ledere l’immagine di questa amministrazione verificheremo se ci sono i presupposti per una revoca del contratto in essere. E l’avvio in questi giorni delle procedure di mobilità per implementare l’Ufficio Tributi di ulteriori unità ci consentirà di internalizzare a breve il servizio.” Questo scriveva l’assessore Lorenzo Basile il 10 gennaio 2014. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.