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Francesco Intini/Per il nuovo presidente, hip hip urrà

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

12
DIC
2014
Il tarantino Francesco Intini è il nuovo presidente del Parlamento regionale dei giovani. Diciotto anni, frequenta lo scientifico (V Liceo, “Aristosseno” a Taranto). È  stato eletto con 28 voti, nella seconda seduta plenaria dell’undicesima edizione del progetto di democrazia attiva del Consiglio regionale della Puglia
 
Nelle elezioni scolastiche che si sono svolte il 24 novembre, Francesco Intini è stato il candidato più votato nel collegio di Taranto, con 1359 preferenze. «Credo nella forza dei giovani e nella loro voglia di cambiare le cose – ha dichiarato - credo nel futuro e nel coraggio di chi lotta per un domani diverso, credo che la politica debba avere rispetto dei nostri sogni e avverto la responsabilità di provare a mantenere vive le speranze di migliaia di giovani pugliesi».
Il “manifesto” della candidatura alla presidenza sul quale ha costruito il consenso dei colleghi parlamentari di questa 11a edizione del Consiglio regionale dei giovani punta sulla «fiducia nella politica vera, che è la gente, l’arte di governare la società, la speranza di cambiare. E il cambiamento siamo noi». No ai personalismi, sì alla voglia di migliorare e al primato del bene comune sugli interessi privati.
I quarantasei giovani parlamentari hanno votato anche il nuovo Ufficio di Presidenza, che guiderà i lavori nel corso del mandato 2014/2015. Vicepresidenti sono Carmine Bufano, diciassettenne della provincia di Foggia e Alessandro Fusaro, 16 anni, di Brindisi. Segretari: Edoardo Trombettieri, anche lui tarantino e Giuseppe Mascialino, di Alberobello. Addetti all’Ufficio Stampa saranno Francesco Pio Capussela, Gianluca Di Pasqua, Raffaele Maisto e Gianmarco Gabriele Marchionna, due foggiani, un leccese e un tarantino.
Il tema che quest’anno impegnerà il PRG sarà la cultura, scelto quasi all’unanimità sempre durante la seduta. “Iniziare un nuovo cammino ci spaventa ma dopo ogni passo che percorriamo, ci accorgiamo di quanto era pericoloso rimanere fermi.” (Roberto Benigni).
 


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