Produrre oggetti con le proprie mani è la nuova tendenza modaiola per il 2013, dalle attrici di Hollywood agli artigiani locali. La nuova mania del fai da te sfida la crisi e la produzione in serie: a colpi di ago e filo, sferruzzamenti e sac à poche! La nostra proposta: un comparto creativo-artigianale, esempio di ennesima proposta alternativa alla grande industria nociva
Il mondo del fatto a mano attrae sempre di più, che si tratti di aziende, di designer, di professionisti o semplicemente casalinghe “poco disperate” ma molto creative che comunicano, attraverso ago, filo, ferri e punto a croce o torte faraoniche, una voglia “disperata” di libertà e fuga dalla gabbia dorata in cui vivono e lavorano, fatta di troppe s-comodità e di pochi denari per godersele.
Usi e costumi che ritornano di moda, un po’ per la situazione economica che impone scelte domestiche più autarchiche: infatti, la produzione hand-made è diventata uno strumento attraverso il quale far ripartire l’economia famigliare (attraverso il riciclo dei materiali e la creatività, una famiglia è in grado di risparmiare su gli acquisti superflui) e un po’ per la voglia di ri-scoprirsi capaci di fare qualcosa, diventando sarti, pasticceri, designer o presunti tali.
Il futuro del “Far da sé”, difatti, è in continua crescita, complice anche l’offerta globale del web, che attraverso i nuovi strumenti di comunicazione consente lo scambio d’idee, di creare degli e-commerce attraverso cui vendere i prodotti fatti a mano, e di aggiornarsi e condividere le proprie esperienze con altri “appassionati” del genere. Basta navigare su Pinterest, uno dei social network ideali per coloro che vogliono mostrare come si sono concretizzati i propri lavori manuali e per trovare nuove idee da scopiazzare.
Ai primi posti della produzione “casalinga” non mancano i gioielli fatti a mano: continua, infatti, l’ascesa degli accessori realizzati con materiali di riciclo, grande spazio, quindi, all’uso della plastica, alle perline di ogni colore, alle paillettes, ma anche a oggetti fatti all’uncinetto o quelli di origami creati con la carta.
Non solo le nuove tendenze prevedono l’introduzione dell’handmade nell’abbigliamento, ma anche nel design ricco d’idee creative fatte completamente a mano, tra cui decorazioni di carta, porta candele di bottiglie di plastica, ghirlande per ogni occasione da appendere alle porte, quadri e accessori per le pareti e tende colorate.
Ma come possiamo immaginare in questo periodo dell’anno, arrivano d’oltre oceano, non solo i primi freddi e l’influenza, ma anche i fenomeni socio-modaioli che ci accompagneranno fino allo sbocciare dalla stagione calda. Rimanendo in tema e in esigenza di calore, un fenomeno che merita la nostra attenzione è la Knitting Mania, in altre parole la fissazione di lavorare ai ferri la maglia sempre e nei posti più impensabili.
Tricottare è di gran moda, lavorare ai ferri è una mania tanto da contagiare tutti,anche le modelle che nel backstage delle sfilate si divertono a fare sciarpe e cappellini, tra cui Eva Herzigova, e le star di Hollywood tra cui Cameron Diaz, Uma Thurman, Hilary Swank, Julianne Moore, Winona Ryder, e l’icona di style Sarah Jessica Parker. Contagiati pure Julia Roberts che per rendere omaggio questa sua passione pare stia preparando il film “The Friday Night Knitting Club” tratto dal libro di Kate Jacobs, e l’attore hollywoodiano Russell Crowe (il gladiatore!) pronto a sfatare il mito che lo sferruzzamento, che contrariamente a quanto si pensa, non è un'attività riservata solo alla popolazione femminile.
Certo non siamo a Hollywood ma eserciti di creativi e sferruzzatrici si difendono con onore anche qui, creando un indotto dell’handmade molto importante e appagante. Tante, infatti, le donne (ma anche i maschietti...) che si dedicano alla sartoria, al punto croce, ricamo e lavorazioni artigianali di vario genere, creando capolavori unici, bellissimi e di alta qualità, incoraggiati e sostenuti dal mondo del social network sul web e dalle sempre (poche) iniziative locali di sviluppo dell’artigianato.
Nella fatti specie il tentativo del comune di Taranto con “Il mercatino delle meraviglie”, mostra mercato dell’artigianato creativo, con i prossimi appuntamenti il 18 novembre e 15/16 dicembre a Pizza M. Immacolata dalle 9 alle 21, e il “Mercatino della creatività” che si svolge nelle gallerie di un grosso Ipermercato locale nelle domeniche di festa (è difficile anche reperire le date ed informazioni utili!!) .
Questo e niente di più per tanti artigiani nostrani, lasciati alla sbando dalla propria città ma consolati dal web che li promuove lontano, arricchendo e impreziosendo le botteghe del nord Europa, un esempio per tutti i manufatti in lana firmati Alboreo di Gabriella Borsci.
Il bello del pezzo unico
Alessandra Iacovelli vive e lavora a Taranto e produce una linea “Cose Preziose”- Lab Bijoux -accessori con pietre dure, argento, cotone e lana lavorati ai ferri e all'uncinetto… il suo concept: recuperare la tradizione nella continua ricerca di innovazione
Cosa è l'handmade?
«E’ un prodotto fatto interamente a mano o che presenta dei semilavorati già pronti, assemblati ed arricchiti dal lavoro artigianale, e spazia dall'abbigliamento agli accessori... per non parlare poi di ceramiche, vetro soffiato, infissi ecc..».
Qual è il valore aggiunto… se c’è ?
«Il valore aggiunto, in pratica, è il potersi rivolgere all'artigiano in qualsiasi momento per la manutenzione e per il restyling dell'articolo. Per quanto riguarda invece la parte "modaiola" dell'artigianato, la particolarità sta nell'avere un prodotto unico, con le sue imperfezioni (quando e se ce ne sono) annesse».
Perchè dovremmo scegliere un fatto a mano?
«La scelta ci assicura di avere acquistato un articolo di qualità, originale, unico nel suo stile, difficilmente riproducibile e, se richiesto, personalizzato!».
...e se ci sarà un difetto?
«Se l'handmade ha un difetto, questo potrebbe essere il prezzo finale un po’ più alto della produzione in serie, giustificato secondo me dal costo dei materiali di qualità, dalla certezza che si tratti di pezzi unici e dalla continua ricerca di innovazione».
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Curiosità
Un'arte antica, quella della maglia, che si sta stanno riscoprendo, un passatempo divertente e che procura grandi soddisfazioni, dando la possibilità con poco di realizzare qualcosa da poter dire “l’ho fatto io con le mie mani”, tanti, inoltre, gli articoli pubblicati che dichiarano e sostengono che il dritto e rovescio, quindi creare sciarpe e giacche allenta la tensione, aiuta a combattere l’irascibilità e a socializzare.
Dedicare un’ora al giorno a questo passatempo, meglio la sera, permettere di staccare la spina dalla frenesia della giornata, è un momento di pausa dall’iperattività cui il cervello è sottoposto al lavoro o in famiglia.
Quando ci si concentra su un’azione meccanica e ripetitiva, che pretende ordine e precisione, la mente è costretta a seguire il movimento delle mani. Così si attiva la zona prefrontale della corteccia cerebrale, quella adibita ai pensieri superiori: ci si astrae dalle preoccupazioni, focalizzandosi sull’attività che si sta compiendo. In più, attraverso un elettroencefalogramma si osserva che, mentre la testa è impegnata in lavori automatici come maglia e uncinetto, vengono emesse onde bioelettriche di tipo alfa, cioè a basso voltaggio e segno di un’attività cerebrale rallentata. Insomma: star dietro al manufatto in lana è come dedicarsi a una meditazione o a una preghiera. A livello neurologico, poi sfilare quel gomitolo abbassa i livelli di cortisolo, l’ormone prodotto in risposta a una condizione di stress. Ecco perché il gladiatore Crowe ha ammesso di ricorrere ai ferri quando la sua proverbiale irascibilità prende il sopravvento. In effetti, la maglia ha il vantaggio che può essere fatta ovunque: sull’autobus come davanti alla tv, in ufficio o mentre si aspetta il proprio turno in banca. E quando il lavoro è finito c’è la gratificazione per un’azione compiuta con le proprie mani.