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Categoria: ATTUALITA'
«Chiedo scusa, si sono tenute le elezioni? Si è votato?».
«Sì, certo. Si è votato domenica scorsa, 31 maggio».
«E chi ha vinto?».
«Tutti».
«Come tutti?».
«Sì, tutti. Tutti hanno dichiarato che è stata una vittoria, una dimostrazione di vera democrazia».
«Allora sono tutti contenti».
«Beh no. Certi lo danno solo a vedere, ma dentro gli si aggrovigliano le budella per la rabbia di non essere stato eletto o aver perso».
«E cosa succede adesso?».
«Adesso abbiamo un nuovo presidente di regione, un nuovo consiglio e nuovi assessori».
«E quelli vecchi che fine hanno fatto?».
«Qualcuno è stato rieletto e chi non lo è stato avrà la sua bella liquidazione in euro sonanti».
«E ora cosa cambia?».
«L’ho detto. Abbiamo un nuovo presidente e un nuovo consiglio regionale».
«Questo l’ho capito. Ma adesso cosa cambia? Penseranno ai problemi dei cittadini, spero».
«Quali problemi?».
«Come quali? Quelli di sempre: occupazione, sanità, trasporti, viabilità, ecologia, ambiente, inquinamento».
«Beh no. Questo no. L’ente regione è un istituzione amministrativa, politica. Non è mica il collocamento, un azienda produttiva, le ferrovie dello Stato o l’ANAS».
«Se lo dice lei… Adesso però nella sanità potrà finalmente cambiare tutto. Basta viaggi della speranza. Basta liste d’attesa. Basta ticket esagerati per visite specialistiche».
«No no. Non esageriamo. Per le eccellenze si dovrà comunque andare ancora fuori regione: Milano, Bologna, Firenze, Genova, ecc.».
«Ma almeno per i vergognosi lunghissimi tempi d’attesa che si devono sopportare per le visite specialistiche, TAC, radiografie, risonanze, ecc., adesso finalmente possiamo sperare in tempi ragionevolmente più brevi».
«Questo non lo so, non credo comunque. Ci vorrebbero più strutture, più addetti, più macchinari, più soldi».
«Ma le strutture ci sono. Le hanno chiuse o le stanno chiudendo perché erano troppe, e stanno diminuendo anche i posti letto».
«Appunto, ecco perché tutto continuerà come prima».
«Passi per la sanità, ma ora per l’ambiente, per l’inquinamento, potrà finalmente esserci una svolta, una presa di posizione?».
«Per l’ambiente e l’inquinamento c’è l’ARPA che si occupa di prevenzione e protezione».
«Ma è la stessa istituzione che doveva occuparsi e preoccuparsi dell’inquinamento ambientale sino ad ora. Adesso cosa cambia in definitiva?».
«Che l’ARPA continuerà ad occuparsi di prevenzione e protezione ambientale».
«Come prima?».
«Sì».
«Andiamo bene. E per il raddoppio della tratta ferroviaria Taranto - Bari? Adesso ci possiamo aspettare che in tempi brevi tutto si realizzi?».
«No. Si deve prima attendere il via libera ella sovrintendenza archeologica, perché sul tratto interessato sono stati scoperti degli ipogei e hanno bloccato i cantieri».
«Ah. Capisco. E per la superstrada Taranto-Bari invece? Mi sembra che dopo San Basilio i lavori siano già iniziati».
«Il problema non è sapere che sono iniziati. Sarebbe bello capire quando finiranno».
«Ma allora cosa sono servite queste elezioni?».
«Gliel’ho detto. Per eleggere il nuovo presidente, il nuovo consiglio regionale».
«E questo nuovo presidente e consiglio ora che faranno?».
«Quello che ha fatto il vecchio».
«E cosa ha fatto il vecchio?».
«Si è fatto eleggere e poi ha tergiversato, rinviato, sprecato e atteso le nuove elezioni».
«Anche queste elezioni archiviate allora? Destra e sinistra, tutti contenti?».
«Beh, qualcuno si è lamentato per l’indice di astensionismo troppo alto».
«Troppo alto dice? Con quello che mi ha detto è già troppo che si sia votare. Buona giornata».
«Buona giornata a lei».
«A proposito, un ultima domanda: per chi ha votato lei?».
«Io? Per la destra».
«E sua moglie?».
«Per la sinistra».
«Vede? Ecco perché l’ignavia aumenta e i conti non torneranno mai».
«E lei perché non è andato a votare?».
«Perché io avrei votato per la sinistra e mia moglie per la destra. Così abbiamo optato di restare a casa a curare il giardino».
