MENU

«Noi, genitori arrabbiati, chiediamo di essere ascoltati»

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

22
GEN
2016
Riportiamo l’intervento di una delle promotrici del manifesto “I BAMBINI DI TARANTO VOGLIONO VIVERE”. Lei è innanzitutto una mamma, è anche imprenditrice e fortemente impegnata nel sociale avendo fondato con i suoi fratelli un’associazione di volontariato che offre sostegno ai più bisognosi, bambini e adulti. Valentina Occhinegro ci spiega perchè ha deciso di dare il suo contributo per la realizzazione del manifesto
Mi chiamo Valentina e sono una mamma di Taranto. Il mio bambino, Lorenzo, è nato a fine luglio del 2012, ironia della sorte, esattamente quando la magistratura ordinò di sequestrare l'area a caldo dell'acciaieria più grande e inquinante d'Europa, l'Ilva di Taranto (sequestro che di fatto non è mai più avvenuto perché il governo, da allora, è intervenuto con 9 decreti salva ilva!). Lo Stato si è preoccupato solo di salvaguardare l'acciaio e i posti di lavoro. I genitori (coscienziosi) di Taranto si preoccupano invece della salute propria e dei loro figli. Attenzione: non sono paure infondate! Al di là delle personali storie di malattie e di morti (in ogni famiglia tarantina ci sono innumerevoli casi di tumori e altre patologie come le malattie neurologiche o cardiovascolari), ci sono i dati epidemiologici e lo Studio Sentieri che parlano chiaro. 
Taranto, purtroppo è stata oggetto di studio da parte di professori universitari; siamo stati, inconsapevolmente, cavie da laboratorio da parte dell'istituto superiore della Sanità. I dati emersi dicono che in questa maledetta città, così attaccata al siderurgico, vi è un eccesso di mortalità nei bambini del +54% rispetto ad altre città. È per questo motivo che ho deciso di partecipare all'iniziativa del cartellone pubblicitario atto a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla questione. "I bambini di Taranto vogliono vivere", questo si legge sul manifesto, sul cui sfondo possiamo vedere l'industria nel suo massimo "splendore" (foto realizzata da Gianfranco Curto). 
Questa iniziativa, autofinanziata da genitori e cittadini di Taranto, vorrebbe sollecitare l'opinione pubblica a non abbassare la guardia sul disastro sanitario in cui versa la nostra città. Attraverso un semplice manifesto vogliamo gridare la nostra rabbia, provando a far arrivare la nostra voce anche ai politici di turno: Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia e Matteo Renzi, presidente del Consiglio che, strumentalizzando il nostro dramma, si permise di dire: "È prioritario salvaguardare la vita dei bambini di Taranto...". 
A Renzi mi piacerebbe rispondere che noi stiamo ancora aspettando i fatti e che delle continue prese in giro non abbiamo davvero bisogno. Mentre si succedono le innumerevoli leggi salva Ilva, mentre si rimandano le prescrizioni ambientali, nell'attesa che qualcuno faccia realmente qualcosa, la diossina continua a ricoprire i terreni, le acque e a contaminare il nostro cibo, il benzoapirene continua ad entrare nel nostro sangue, le polveri dei minerali continuano ad invadere i nostri polmoni. Approfitto di questo spazio per rivolgere un invito ai tarantini che hanno un briciolo di coscienza: cercateci su Facebook nella pagina "Genitori tarantini" e, se vi va, unitevi a noi! C'è ancora tanto da fare e siamo solo all'inizio!.
Anche noi di Extra Magazine ci uniamo all’appello di Valentina. 
 
 
 
 
 


Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor