Da una parte l’alternativa, dall’altra la storia degli ultimi dieci anni ovvero Fabrizio Quarto contro Raffaele Gentile. E’ questa la sfida che il 19 giugno determinerà il nuovo sindaco di Massafra.
Chiuse le urne alle 23.00 di domenica 5 giugno, Massafra ha intrapreso la sua lunga e trepidante notte, in attesa di conoscere il nome del neo sindaco, magari a primo turno.
Sin dalle prime battute, lo spoglio delle schede e le percentuali di voto prodotte, annunciavano un notevole vantaggio del candidato Fabrizio Quarto: la grande novità nello scenario politico cittadino. Lui, il giovane avvocato che, con elegante costume dialettico, ha offerto una alternativa amministrativa alla compagine partitica locale.
Ha sfatato urla, insulti e sbeffeggi, spendendosi dai palchi dei comizi, quanto incontrando la gente per strada, o nelle contrade, solo in un sobrio racconto del suo programma e della sua coalizione, inerente ai ben delineati proponimenti amministrativi.
Ha saputo anche utilizzare all’occorrenza la battutina di spirito che, certamente, l’ha reso ancor più simpatico a molti.
Del resto, il grosso consenso ottenuto è fuori di dubbio: 8575 voti (40.88%).
Seppur costantemente incalzato dal candidato di Forza Italia, l’assessore uscente Raffaele Gentile, che ha finito per affermarsi in seconda posizione con 6267 voti (29.88%) non c’è stato seggio elettorale in cui il candidato Quarto non abbia prevalso sugli altri cinque.
Gentile ha svolto con una certa abnegazione il suo mandato di assessore alla Fascia Costiera e in particolare al Servizio Raccolta RSU.
In quest’ultimo ambito i risultati, suo malgrado, non sono stati eccellenti, ma è innegabile il suo grande impegno profuso.
A seguire, l’unica donna in corsa, proposta dal Partito Democratico, la dottoressa Ida Cardillo che ha ottenuto 2432 voti (11.59%).
Quindi, solo all’indomani del fatidico giorno, ossia lunedì, i risultati definitivi che attestano la quarta posizione occupata dal vicesindaco uscente, Antonio Viesti con 1774 voti (8.46%), la quinta dell’ex sindaco, l’architetto Giuseppe Cofano con 1202 voti (5.73%); infine ancora un ex sindaco, il dottor Giuseppe Cofano con 725 voti (3.46%).
Intanto, durante la lunga notte insonne, intercorsa tra domenica e lunedì, il trend da subito percepito, confermava il netto prevalere del candidato proposto dalle Liste Civiche “Strada Maggiore”, “Ambiente e Progresso”, “Fabrizio Quarto Sindaco”(con esponenti UdC e Noi Centro per Massafra ) e la “Lista Quarto Sindaco”.
Intorno le 03:00 e sin alle prime luci dell’alba, Quarto riportava una percentuale che oscillava tra il 43% e 45%, sfiorando anche il 48% dei consensi.
C’è da sottolineare il grande rilento con cui procedevano i lavori di spoglio elettorale. Basti pensare che la Prefettura di Taranto ha potuto render nota la percentuale dei votanti solo durante la notte, circa due ore dopo quelle ottenute delle altre città della provincia jonica, anch’esse impegnate nelle Amministrative Comunali.
Massafra, segnerà il 79,42% di affluenza alle urne. A ciò si aggiunge un deciso malcontento da parte di alcuni elettori che, a loro dire, in alcune sezioni hanno riscontrato una palese inesperienza da parte dei conduttori: presidenti, segretari, scrutatori e rappresentanti di lista. Beninteso, solo in alcune sezioni, non certo in tutte.
Personalmente, nella mia di riferimento, ho riscontrato competenza e rispetto delle regole. Innanzitutto veniva richiesto agli elettori un documento d’identità; la scheda elettorale offerta aperta e con apposita matita; veniva inoltre richiesto di poggiare su di una sedia, fuori dalla cabina elettorale, la borsa, borsello ed eventuali cellulari.
Si spera che tale comportamento lo si osservi sempre e in tutti i seggi accreditati. Un metodo corretto, utile a prevenire contestazioni di sorta. In proposito, un episodio ha turbato il percorso elettorale massafrese del 5 giugno scorso.
Si è verificato nella sezione n.10, dove un elettore ha dichiarato e denunciato di aver ricevuto, da colei che in quel momento sostituiva la presidente di seggio, una scheda già votata.
Sono intervenute le Forze dell’Ordine che hanno controllato e fatto verbalizzare l’accaduto. A discolpa di tale episodio, l’incaricata della sez.10 avrebbe parlato di distrazione: “invece di imbucare la scheda precedentemente votata da un elettore, l’ho poggiata sul tavolo per poi utilizzarla come intonsa e offrirla all’elettore successivo”.
Episodio improponibile e che mai ci si auspica accada ancora. Sia chiaro, la scheda votata deve essere inserita nell’urna alla presenza dell’elettore e questi deve allontanarsi dal seggio solo dopo aver assistito a tale operazione. Un evento che ha comunque lasciato traccia a livello nazionale.
E’ stata presentata un’interpellanza parlamentare da parte dell’on Pino Pisicchio del Gruppo Misto alla Camera dei Deputati e riferita al Ministro degli Interni Angelino Alfano, in cui si denunciano però, tre distinti episodi, assimilabili al precedente descritto.
Nulla di dettagliato è pervenuto sugli altri due episodi riferiti in Parlamento. Certamente dev’essere logorante per gli operatori dei seggi affrontare circa 30 ore di seguito con massima attenzione. Ciò non giustifica disattenzioni.
L’avvocatessa Giovanna Semeraro, Presidente di seggio alla Sez. n. 20, dall’alto della sua lunga esperienza sul campo, ha affermato“vi garantisco che è stato durissimo! Non si può essere lucidi dopo 24 h di attenzione costante e continua; non è UMANO pretendere di svolgere tutto quel lavoro in 24h! La percentuale di errore è altissima, tenuto conto del considerevole numero di liste e di candidati! Ma ci si rende conto che scrutinare centinaia di schede, dopo che si è stati impegnati per oltre 16h a controllare le schede, consegnare matite, verificare gli elenchi e i certificati medici, chiedere la consegna dei cellulari, tenere a bada i rappresentanti di lista che spesso sono impreparati, presuntuosi e minacciano denunce. Non si può pretendere oltre tutto questo anche lo scrutinio ad oltranza!”
La stessa presidente, ha evidenziato un altro aspetto da prendere in considerazione, soprattutto in futuro e riguarda la dispersione di voti a causa del voto di genere: “Una dispersione di consensi davvero incredibile!”
Inoltre, ha ribadito come a Massafra abbia influito negativamente, favorendo non poca confusione all’elettore, l’aver utilizzato in molte liste civiche il nome ‘Massafra’; quanto il ripetersi del nome del candidato di una stessa coalizione. Tant’è che la presidente Semeraro ha finito per esclamare “Ah come sarebbe stato più semplice e giusto presentare solo sei liste, e magari 3 o 4 candidati Sindaco, consentendo così agli elettori di non essere dilaniati da parentele, amicizie, voto di riconoscenza”;evitando loro di diventare“la vera vittima di questo sistema balordo. La prossima volta, vi prego, pochi candidati Sindaco, poche liste e soprattutto gente di qualità! In quel caso potremo dire davvero che "Vinca il migliore"”. Un consiglio rispettabilissimo.
A proposito di ‘prossima volta’, nota e imminente in Tebaide: il ballottaggio fissato domenica 19 giugno 2016. In attesa di conoscere eventuali apparentamenti tra partiti o liste ‘a sostegno di’, per certo si conoscono gli attori che lo affronteranno e che decreteranno il nuovo sindaco di Massafra: Fabrizio Quarto e Raffaele Gentile. Ancora due settimane di grande fermento elettorale in attesa della lieta novella. Ci terremo informati!!
Marilina Mastrangelo