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Dio parla nel silenzio

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

3
NOV
2016
Un racconto degli incontri più significativi fatti negli ultimi anni di viaggi missionari. Sono volti, storie, vite sempre intrecciate a quella dell’autore. Una mostra fotografica offre spunti di riflessione e nuovi punti di vista
 
 
Da diversi anni ormai gli spostamenti avvengono soprattutto in aereo: è più pratico, più “chic”,  più veloce e sappiamo bene che nella società odierna  il tempo è tiranno, è prezioso, è denaro.
Anch’io mi ritrovo spesso a utilizzare questo mezzo di trasporto non solo per recarmi all’estero, ma anche su territorio nazionale, sembra essere più comodo, a volte anche più conveniente.
Se ti sposti in treno, però, la dimensione del viaggio acquista una connotazione diversa, quasi più umana,  nella quale il vissuto e la natura del passeggero si esprime meglio, appieno.
Sono salita su un FrecciaBianca di Trenitalia, puntualissimo, in poco più di sei ore mi porterà dall’altra parte dell’Italia, non appena mi sono seduta, ho poggiato la testa al finestrino, ho guardato fuori e non ho potuto non cantare sottovoce “…e sui binari quanta vita che è passata e quanta che ne passerà”, è questa la cosa che mi affascina da sempre quando viaggio: l’idea e la consapevolezza che un numero infinito di vite siano transitate e tante ancora lo faranno, con gioia, ma anche mosse da disperazione; il treno: via di fuga oppure di ricerca,  tragitto per raggiungere un sogno, una meta, una persona cara, e anche mezzo utilizzato  per “assecondare” il puro piacere di conoscere. Il viaggio è così, serba in sé una miriade di emozioni, si parte, con la valigia o senza, per  motivazioni diverse, le più disparate, tutte valide, tutte fondamentali, tutte aiutano a crescere e a conoscersi meglio. Mentre continuo a guardare fuori dal finestrino un paesaggio reso indistinto dall’alta velocità, un messaggio sul mio smartphone mi invita a una mostra fotografica, organizzata dai Missionari della Consolata, dal 3 al 6 novembre, nel Salone della Parrocchia di Cristo Re a Martina Franca, l’autore Alessandro  Zappalà, ha dato un titolo a quest’evento che sembra un prosieguo dei miei pensieri, un percorso parallelo, un binario accanto al mio: VIAGGI DENTRO.
Alessandro Zappalà è responsabile nazionale dell’animazione giovanile di Missio, è stato in missione in Tanzania e ha visitato ben trenta Paesi del mondo,  qui il suo obiettivo ha inquadrato volti e vite e le ha impresse prima nel cuore e poi su carta fotografica.
“Cosa  ho fatto un anno in Tanzania? Niente! Mi sono lasciato lavorare dalla comunità! Sono partito pensando di salvare l’Africa, e con una grande voglia di fare per gli altri. Sapete alla fine che cosa ho fatto? Niente, sono rimasto in silenzio, un silenzio che non è però il vuoto, ma lo spazio in cui si permette a Dio di parlare. Ho così compreso che, se tante  volte non possiamo fare nulla per i fratelli, possiamo invece essere qualcuno per loro, imparando a guardare il mondo con i loro occhi.
Viaggi Dentro è un racconto degli incontri più significativi fatti negli ultimi anni di viaggi missionari. Sono volti, storie, vite sempre intrecciate alla mia”.
“Alex Missio”, come lo chiamano solitamente, è giovane e vicino ai giovani, per questo alla mostra è abbinato un concorso, affinché tutti possano  riflettere sull’opportunità del viaggio come mezzo che “aiuta non solo ad attraversare i confini geografici, ma anche quelli dell’anima, che fa esplorare nuovi paesaggi, ma anche conoscere nuovi lati di se stessi. Il viaggio libera da pregiudizi, costringe ad aver fiducia  di persone sconosciute, aiuta ad accorgersi che le differenze, poi, non sono così diverse. 
La sua passione per la fotografia e per la missione hanno dato vita ad immagini che emozionano, sollecitano, provocano e cambiano dentro.
Si tratta di un percorso visivo che  inevitabilmente diventa introspettivo”.
Tutte le foto della mostra e le esperienze vissute sono state raccolte in un libro che porta lo stesso titolo dell’evento, uno sfogliare che è un proseguire il viaggio, ma anche un tornare negli stessi luoghi già visitati, perché la vita di ciascuno in realtà è frutto non solo di nuove esperienze, ma di corsi e ricorsi storici, vissuti prima che fuori… dentro di sé.
 


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