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Qui e ora/ Visioni civili

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

16
FEB
2017

Chi considera amorali e decadenti le unioni fra individui dello stesso sesso, è il prodotto di una cultura che ha volutamente generato distinzioni sociali al fine di poter avere un migliore controllo delle masse. Le distinzioni, infatti, sono solo frutto di condizionamenti

Il matrimonio è l’atto con il quale due persone di sesso opposto ufficializzano il loro legame affidandosi alla disciplina di una serie di norme che regolano la convivenza attraverso leggi, etica, religione e costumi del luogo dove avviene l’unione. Nel nostro paese, il matrimonio è disciplinato dal codice civile che impone l’osservanza di una serie di doveri e l’esercizio di diritti. In sostanza, questo istituto fra due persone assume una forma tale da rendere concreto e regolamentato l’intento di unione. Perché si possa attuare, è necessario che siano soddisfatte alcune condizioni, così come sono necessari precisi requisiti per il suo scioglimento o cessazione degli effetti civili.
Evidentemente ciò che influenza uomini e donne nella scelta di sposarsi è legato a cultura, etica, religione e aspetti pratici che tendono a responsabilizzare le coppie in merito al loro rapporto relazionandolo alla società che vivono. Sotto il profilo antropologico, indipendentemente dalla forma di celebrazione o regole adottate, il matrimonio è un atto diffuso anche nelle culture arcaiche e tribali, proprio per pubblicizzare l’unione, affermandone l’identità all’interno di un gruppo esaltandone l’orgoglio di appartenenza.
Sotto il profilo religioso, e con ciò s’intende qualsiasi celebrazione del rito al cospetto di un ministro del culto, il matrimonio ha la funzione di osservare condizioni imposte dalla religione osservata. Chi sceglie di unirsi in matrimonio soltanto secondo la legge del suo paese, lo fa allo scopo di adeguare la convivenza a comportamenti pratici e d’indirizzo che ordinino la vita di coppia secondo l’osservanza di diritti e doveri difficilmente disciplinabili discrezionalmente. Al contrario, chi decide di unirsi solo attraverso un matrimonio religioso, lo fa valutando le leggi della propria religione, maggiormente valide e rilevanti di quelle meramente civili. Ovviamente, si escludono dalla disamina i casi di matrimonio religioso privi del rito civile, celebrati al solo fine di fruire di vantaggi pensionistici o fiscali derivanti da una precedente unione.
In Italia, la compatibilità fra matrimonio cattolico e civile è disciplinata dal Concordato lateranense stipulato tra lo Stato italiano e la Santa Sede nel 1929, condizione non corrispondente ai matrimoni acattolici celebrati dinanzi a ministri di altri culti.
Oltre al lato meramente ufficiale, due persone, prima di decidere la loro unione, devono chiaramente condividere sentimenti, interessi, concetti, velleità e, non meno, una reciproca attrazione fisica che ben poco riguardano schemi preordinati da leggi sociali e religiose. In questo, il mondo animale, privo da condizionamenti morali, fornisce innumerevoli esempi di legami fra soggetti per fini procreativi e di continuità della specie, di opportunità, sopravvivenza e soddisfazione sessuale.
Sebbene l’essere umano sia un animale vertebrato dotato di cervello dallo sviluppo straordinario, di facoltà psichiche e intelligenza, di uso esclusivo del linguaggio simbolico articolato e dalla conseguente capacità di generare, trasmettere e modificare una cultura, questi ha caratteristiche primordiali che gli permettono di discernere anche attraverso le sensazioni e non solo in base alla conoscenza che, per quanto possa mutare, gli è sottoposta già dal momento della nascita. E’ proprio per l’abbattimento di alcuni costrutti innaturali che, nella storia contemporanea, non è più metodica l’unione d’individui secondo volontà terze e discendenze codificate.
La specie umana non è perfetta, tanto da essere soggetta a continua evoluzione sin dalla sua apparizione sul nostro pianeta e nel passaggio da entità ominide a quella attuale. Alla nascita, l’uomo è dotato di alcune peculiarità che ne determinano l’immediata distinzione dai suoi simili, prima fra tutte, quella fra sessi. Proprio perché la specie umana è costituita da organismi viventi evoluti composti da un insieme di organi, differente quindi, da una macchina quale congegno finalizzato allo svolgimento di un lavoro, questi sono soggetti a innumerevoli fattori che, seppur condizionati dal genoma, acquisiscono caratteristiche estremamente variegate tali da impedirne una definizione rigida.
Escludendo i casi limite in cui uomini e donne dopo la nascita subiscano influenze esterne così forti da mutarne le caratteristiche fisiche, risulta chiaro che la distinzione dei sessi non è così netta se non in base alla funzione procreativa. Due persone, quindi, libere da questa condizione, si scelgono in funzione di una miriade di caratteristiche così ampie da non poter essere contenute in limiti definiti dalla loro potenzialità riproduttiva. Se così fosse, che ruolo avrebbero gli individui che, anche essendo nati con una sessualità distinta sono impossibilitati a procreare? Nel passato qualcuno ha cercato di definire esattamente il prototipo esatto di uomo e donna confluendo, però, in un atroce e folle risultato non prima di aver tentano la repressione di qualsiasi variante. Per questo, è giusto lasciare che la gente si scelga attraverso affinità e non per convenzioni. Di questo bisogna averne profonda coscienza accettando con tranquillità, la possibilità che, due persone apparentemente dello stesso sesso, possano amarsi e vogliano condividere la vita come un qualsiasi coppia. Scegliere qualcosa piuttosto che un’altra non è già un segno della propria individualità che potrebbe non collimare con i gusti altrui? Può essere censurabile la scelta personale se non viola i diritti dei propri simili? La risposta non può che essere negativa.
Il nostro ordinamento, come accennato, prevedeva soltanto l’ufficializzazione delle unioni fra due persone di “sesso opposto” e ciò divergeva notevolmente con la realtà sociale, ben diversa dalle distinzioni strettamente scientifica di maschio e femmina. Il rispetto dei doveri e l’esercizio dei diritti fra persone conviventi non è, evidentemente, condizionabile da distinzioni di alcun tipo.
La legge 20 maggio 2016 n. 76 ha riformato il diritto di famiglia introducendo le unioni civili per le coppie conviventi indipendentemente dal sesso dei loro componenti, regolando gli effetti patrimoniali e tutte le conseguenze, colmando, almeno parzialmente, le differenze con le leggi che regolamentavano il matrimonio. La riforma tratta le “unioni civili” intendendo quelle non strettamente inerenti a persone che abbiano contratto matrimonio. E’ l’aggettivo “civile” che riveste importanza sostanziale proprio perché riferito al rapporto fra gli individui e fra questi e la società. Permettere a chiunque di programmare la propria vita di coppia in ambito sociale, esattamente come per chiunque altro, è un diritto inalienabile dei membri di qualsiasi civiltà che si dica evoluta.
Chi considera amorali e decadenti le unioni fra individui dello stesso sesso, è il prodotto di una cultura che ha volutamente generato distinzioni sociali al fine di poter avere un migliore controllo delle masse. Le distinzioni, infatti, sono solo frutto di condizionamenti. E’ comprensibile il disagio che possano provare gli individui attratti dal sesso opposto nell’immedesimarsi in rapporti omosessuali. In realtà è proprio quello che non deve essere fatto: non è necessario immaginare di vivere una relazione con individui dello stesso sesso se non lo si desidera e, nel contempo, è giusto lasciare la libertà di farlo a chi lo vorrebbe, assecondando le proprie attitudini. Potrebbe davvero esistere un confine esatto confacente le esigenze di chiunque? Le distinzioni sono possibili solo fra il bene e il male e non è questo il caso perché le convivenze sane, per la loro sussistenza, si possono basare solo su sentimenti positivi.
I rapporti civili fra i membri di una società, si alimentano dal confronto d’idee e non sulle distinzioni, di qualsiasi natura esse siano. Sempre che esistano realmente.
Frase
Due persone possono scegliersi in funzione di una miriade di caratteristiche così ampie da non poter essere contenute in limiti definiti dalla loro potenzialità riproduttiva.
 



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