Professionista e mamma, dopo aver guidato l'avvocatura nazionale ha deciso di mettere la sua competenza al servizio dei cittadini. Nidi, periferie e servizi pubblici al centro del suo programma
Dalla politica forense all'impegno civico. Come ha maturato l'idea di una Sua candidatura?
Molti (tanti) mi hanno detto "chi te la fa fare?". Molti (tanti) mi hanno detto "perché rischiare in una elezione così difficile e frammentata?". Ho sempre messo le mie energie al servizio della collettività in cui vivo; così è stato nella partecipazione alla politica forense a Taranto, così è stato in campo nazionale quando ho portato avanti da Presidente dell'Organismo unitario dell'Avvocatura le battaglie per i miei Colleghi, anche quando ho perduto (peraltro senza paracadute). Oggi torno al servizio della mia città da mamma e da professionista; torno a mettermi in gioco accanto e a sostegno di una donna che stimo e che come me ha ricoperto ruoli importanti nella società, non ha mai vissuto di politica e vuole aggregare la città intorno ad un programma di rilancio e non al solito valzer delle poltrone. Questo per me è il momento di rimettermi in cammino come cittadina e come candidata. Ricomincio da qui per Stefania Baldassari.
La spaventa il gran numero di candidati in competizione?
Ad essere sincera credo non sia una brutta cosa il gran numero di candidati alle imminenti amministrative: la partecipazione è il più grande esercizio di democrazia. Non sempre premia i più meritevoli, ma il consenso del voto (che può sempre essere ribaltato nell'urna) ci preserva da derive autoritarie.
Leggo sui social lamentele di tanti cittadini: "non c'è nessuno degno del mio voto", "si sono candidati tutti". Ebbene io penso che il diritto di elettorato passivo è sacro come quello di elettorato attivo: se si ritiene che un candidato non sia all'altezza basta non votarlo! Se si ritiene che un candidato non sia sufficientemente libero, basta non votarlo! Invito tutti a leggere con attenzione le liste: troverete sicuramente un candidato degno della vostra fiducia.
Si prevede un gran numero di astenuti...
Andiamo tutti a votare, esercitiamo numerosi il nostro diritto perché in è quell'urna che precipitano tutte le nostre libertà e la vita che faremo nei prossimi cinque anni.
Quali sono i punti cardine del Suo programma?
Per quanto mi riguarda sono da sempre seguace del motto di Kennedy "non chiedetevi cosa il Paese può fare per voi, ma cosa noi possiamo fare per il Paese".
Mi piacerebbe contribuire alla rinascita di questo territorio iniziando dalla cura e potenziamento dei nidi comunali (che mi hanno consentito di tornare al lavoro quando i miei figli avevano solo 4 mesi); mi piacerebbe che le periferie divenissero finalmente dei luoghi da vivere e non quartieri dormitorio. Vorrei ripartire dai ragazzi, che hanno diritto di avere spazi pubblici curati per poter stare insieme praticare sport. Mi piacerebbe che i mezzi di trasporto pubblico fossero finalmente efficienti e che le fermate fossero fornite almeno di una tettoia per consentire il riparo dei giovani che la mattina alle 7 prendono il bus diretti a scuola. Mi piacerebbe che gli edifici comunali in stato di abbandono fossero recuperati e destinati ad accogliere i più deboli: senza tetto, ragazze madri, anziani. Mi piacerebbe che la città fosse finalmente ordinata, che la raccolta differenziata decollasse una volta per tutte e che le strade fossero adibite alla circolazione delle auto e non alla sosta selvaggia dei SUV davanti alle scuole ai bar e agli uffici pubblici.
Un appello ai Suoi elettori.
Ambiente, lavoro, sviluppo, cultura: tutto parte dal rispetto di piccole regole e quindi dalla pretesa che i cittadini per primi e poi lo Stato e la Regione finalmente rispondano alle esigenze del territorio da troppo tempo bistrattato.
Ho una forte speranza: che coloro che saranno eletti vorranno finalmente rimboccarsi le maniche per affrontare i problemi della città e dei suoi abitanti, che rivendicano condizioni di vita dignitose e un futuro migliore per i propri figli.