Per la prima volta un convegno sul grano duro di livello nazionale è stato realizzato a Taranto e non in altre zone di maggiori tradizioni cerealicole del Meridione. Ecco i punti di principale interesse
- In Italia solo l’1% della superficie agricola è destinata all’impiego delle tecniche di precisione in agricoltura (dato Mipaaf 2015), percentuale che in Francia, Germania e Regno Unito supera ampiamente il 20% e negli Stati uniti persino l’80%.
- Si chiama Agrosat ed è un sistema di ultima generazione che permette di abilitare in tempo reale una razionalizzazione delle concimazioni: sarà sufficiente uno smartphone o un tablet per monitorare la propria posizione sulla mappa e dosare il rilascio di concime in base a quanto prescritto.
- Il Consorzio Global Fresh Fruit, costituito poco più di tre anni addietro da sei “soci fondatori” a Massafra, si è dedicato prevalentemente ai contratti di filiera annuali con Barilla per la produzione certificata di grano Aureo per il top quality brand “Voiello”.
Così si è passati dalle 18 aziende agricole del primo anno, con una settantina di ettari, agli oltre cento produttori cerealicoli di quest’anno con oltre 700 ettari, per un valore complessivo stimabile in circa un milione di euro; le aziende sono ubicate in un ampio areale che, partendo nella provincia jonica da Laterza, comprende ormai tutto il Salento.
Durante il convegno è stato annunciata la sottoscrizione di un accordo tra il Consorzio Global Fresh Fruit, che è anche centro di stoccaggio per Barilla, e Confagricoltura Taranto che vedrà il consorzio riconoscere particolari premialità alle aziende aderenti alla organizzazione sindacale che decideranno di sottoscrivere un contratto di filiera con Barilla.
- I dati indicano quanto l’agricoltura italiana sia in ritardo rispetto agli altri paesi europei evoluti: per esempio in Germania l’uso dei fertilizzanti è stato ridotto del 15% senza intaccare la resa produttiva, e in Gran Bretagna circa il 25% delle aziende utilizza strumenti agritech con un risparmio medio di 800 sterline/anno.
- Per garantirsi un grano “top quality” le aziende leader italiane, come il Gruppo Barilla, da tempo hanno puntato sui cosiddetti contratti di filiera: da un lato gli agricoltori sono obbligati a coltivare frumento secondo precisi standard e disciplinari agronomici, da un altro i buyer si impegnano, fin da prima della semina, ad acquistare tutto il raccolto ad un “prezzo minimo garantito” prestabilito; in seguito questo potrà solo aumentare in base a un calcolo basato sulla media, in un determinato periodo, del prezzo del grano duro al listino della Borsa merci di Foggia.
Ovviamente l’unica variabile è la quantità di frumento raccolto che dipenderà dalle capacità dell’agricoltore e dalle condizioni climatiche.