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Categoria: ATTUALITA'
Come se la mano destra non sapesse ciò che fa la sinistra, la motivazione addotta per giustificare la totale assenza dei pentastellati nell'Aula della Camera dei Deputati venerdì 20 u.s. durante la relazione del ministro Di Maio sull'Ilva, è che l'ultima convocazione ufficiale era fissata per il pomeriggio di giovedì e che, comunque, i lavori erano seguiti a distanza. Proprio come il loro collega che fa il parlamentare mentre naviga.
Delle due, una:
- o i deputati pentastellati si comportano come studenti delle primarie che allo scoccare dell'ultima ora scappano fuori dall'aula incuranti che la lezione non sia terminata;
- o il ministro Di Maio ha sbagliato giorno e ora per trattare un argomento così importante.
Nel primo e nel secondo caso è evidente come l'argomento non fosse abbastanza interessante per i deputati, persino quelli di Taranto, tant'è che non ne erano neppure a conoscenza. In sostanza un deputato si presenta alla Camera e non s'informa neppure di cosa discuterà in aula il proprio partito.
E' ancora più incredibile la giustificazione degli assenti in rapporto al fatto che a relazionare fosse il vertice del loro movimento, un ministro e il vice presidente del Consiglio dei Ministri del loro governo. Che i deputati degli altri schieramenti fossero assenti poco interessa.
Forse non è ancora chiaro che i deputati sono in quel luogo in rappresentanza dei loro elettori a cui devono mostrare massimo rispetto, onorandoli con la presenza e l'attenzione nello svolgere il loro compito.
Non era proprio questa une delle accuse che muovevano i pentastellati ai parlamentari quando non erano al governo?!
Affermare di occuparsi dell'Ilva anche non presenziando ai lavori sono parole che si scontrano con i fatti e che certo non si risolvono minacciando di querela chiunque dissenta o sia un giornalista non addomesticabile.
