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OBIETTIVO SENSIBILE/AL POTERE LA FANTASIA

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

3
DIC
2018

Dedicato ai pentastar, che non sanno ciò che dicono ma lo urlano come se avessero ragione

"Non è che perché uno ha studiato più di un'altra, quello che ha studiato ha per forza ragione".
Lei è Laura Castelli in arte il Sottosegretario all’economia più gaffeur del momento, il prototipo dei cinquestelle che piace all’elettore che piace.
Sì, perché in questa frase c’è tutta la summa teologica del pensiero pentastar: c’è chi ride alle spalle della nostra onorevole pensando che le sue affermazioni la coprano di ridicolo ma in realtà questa sua ignoranza vulcanica è come se destasse l’orgoglio collettivo della massa, quella moltitudine che sa di non sapere considerando ciò un vanto, un titolo di merito, un vaffa collettivo a tutti questi eruditi che con il loro “latinorum” vorrebbero considerarsi superiori all’uomo qualunque.
Il quale non avrà il master, non saprà “Tityre, tu patulae recubans sub tegmine fagi” (ma poi a che serve?), non avrà la benché minima idea delle più elementari dinamiche economiche ma vuoi mettere il buon senso dell’uomo qualunque? Quante volte abbiamo sentito “ah se ci fosse una casalinga alla guida del Paese!”. Ecco, le similcasalinghe, sono arrivate al potere e stanno dando ampia prova delle proprie capacità.
Farla parlare è un catalizzatore di consensi perché ormai il grillismo, nato come movimento interclassista, oggi punta a divenire la bad company della politica italiana, il subprime del voto in cui attirare gli “elettori tossici”, cioè tutto quel suffragio dequalificato che non si sente più rappresentato dalle elite ma che anzi le odia in quanto tali.
E se uno come Padoan - del quale si potrà avere una pessima opinione ma è pur sempre stato ministro per i governi Renzi e Gentiloni dal 2014 al 2018, direttore esecutivo per l’Italia del Fondo monetario internazionale dal 2001 al 2005, vicesegretario e poi capo economista dell’Ocse - prova a spiegarle le più elementari dinamiche di politica economica la signora blatera risposte senza senso: “Guardi – dice l’onorevole Castelli al Ministro Padoan -  se lei in tv racconta che i tassi dei muti dei cittadini dipendono dallo spread lo sa anche lei che è falso, non lo dica perché non è vero”. E da cosa dipenderebbero, si potrebbe domandare uno sobrio, dalle scie chimiche?
A nulla è valso il self control di Padoan che in maniera paterna le ha replicato “allora le spiego una cosa, perché forse non è chiara: se aumenta lo spread, diminuisce il valore capitale degli attivi delle banche e quindi le banche si devono finanziare alzando il costo del finanziamento” perché la nostra eroina ha risposto piccata “questo lo dice lei”. Questo lo dice lei? Ossignur.
A chi avrà creduto il quisque de populo, a Padoan che è una vecchia carampana della “Kasta” o alla giovane impertinente che non sa ciò che dice ma lo urla come se avesse ragione?
Favella significa che la moltitudine degli italiani è diventata sovranista ma non nell’accezione corretta del termine ma nel senso che è alla ricerca disperata di un sovrano, di uno che magari sparerà anche cazzate ma almeno decide e ragiona “tagliato grosso” come il salame, senza troppi fronzoli, di sciabola e non di fioretto.
I più sono stanchi (e hanno ragione) delle mediazioni, ragion per cui hanno creduto di aver barattato la competenza con il decisionismo ed avranno pensato: vabbè saranno anche capre questi grillini ma almeno non le mandano a dire.
Nulla di più errato perché in politica, come del resto nella vita, c’è bisogno di brave persone ma che siano nel contempo persone brave.
E a nulla serve che la solita corte dei miracoli della sinistra televisiva organizzata provi a mettere in difficoltà la nostra eroina, la nostra principessa dello strafalcione perché ciò moltiplica la simpatia del semplice verso quest’ultima (perché il semplice si immedesima) accrescendo invece l’antipatia per un establishment che appare gratuitamente ostile.
Prova ne sia l’imboscata che Lilly Gruber ha cercato di tendere al nostro amato sottosegretario Laura Castelli allorché le ha domandato: “Chi stamperà le tessere del reddito di cittadinanza?". In visibile imbarazzo la Castelli ha risposto “Quando pubblicheremo il progetto completo e avrete il testo si vedrà chi e tutti i dettagli”. La Gruber non si è data per vinta ed ha rincarato la dose: “Forse il poligrafico dello Stato! Sarebbe la cosa più ovvia”. E la Castelli nella sua tronfia arroganza: “Forse. Ve lo diremo presto quando vi racconteremo nel dettaglio come si realizza”. Alla conduttrice non è sembrato vero ed ha affondato il colpo: “Ma solo per capirci lei lo sa chi le sta stampando?” ricevendo come risposta un’autentica supercazzola: “Io e Luigi Di Maio abbiamo lavorato insieme a come si costruisce insieme il reddito di cittadinanza”.
Cosa ci avrà capito il grillino (men che) medio? Avrà ragionato (sigh) sul fatto che nel bene o nel male questi stupendi ragazzi hanno fatto il reddito di cittadinanza (il che è tutto da vedere ma il grillino medio non lo intuisce) mentre invece qualcuno prova a metterli in difficoltà sui dettagli.
La forma è sostanza? L’approssimazione con cui si affrontano certi dettagli non è forse indice di una incapacità di fondo? Le risposte evasive non denotano una certa divergenza tra il dichiarato e la realtà?
Concetto troppo sofisticato per il grillino medio che fa il tifo per questi incapaci di successo.



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