Il calendario cinese, di cui per altro in questi giorni cade il capodanno, ci ha insegnato che gli anni possono essere identificati con gli animali, siano essi reali o mitologici. Da qui l’anno del serpente, quello del drago, del topo e via dicendo. Ne faccio tesoro e me ne approprio per battezzare, a posteriori, l’anno appena trascorso: 22 febbraio 2014 – 22 febbraio 2015 è l’anno del giullare. Le corti europee per secoli sono state rallegrate dalla presenza fisica e dalla salace ironia di questi comici ante litteram ma, come ce lo ha tratteggiato magistralmente Giuseppe Verdi nel Rigoletto, erano uomini intrisi di grottesca drammaticità.
E’ quello che ci è capitato da quando si è insediato a Palazzo Chigi il nuovo inquilino. Logorroico oltre ogni limite di sopportazione, vacuo quanto può esserlo una bottiglia vuota, ha occupato tutti i network nazionali con una presenza asfissiante da fare impallidire lo stesso Signore dell’etere, per raccontarci un’Italia che non esiste se non nella sua proiezione immaginifica. Il suo motto è: se vuoi mantenere il potere prometti ogni giorno una rivoluzione, non realizzarne alcuna!
Imposto alla Nazione da un Presidente della Repubblica che nei suoi 9 anni sul Colle ha forzato la Costituzione, di cui si diceva garante imparziale, come nessun altro Presidente prima di lui, il giullare Renzi sin dal primo giorno di incarico ha sparato a raffica un elenco di riforme, sciorinando tempi e scadenze, senza che una sola di queste scadenze sia stata rispettata e dimenticandosi di promesse mirabolanti.
D’altra parte di buone intenzioni sono lastricate le vie per l’inferno. Il fatto è, purtroppo, che l’inferno lo stanno vivendo qui e ora milioni di cittadini in attesa che il giullare fiorentino si occupi dei loro reali problemi piuttosto che scodinzolare per le corti europee per elemosinare una credibilità internazionale che gli è negata proprio dalla impalpabilità del suo progetto politico, se mai ne ha avuto uno. Ha iniziato un anno fa dichiarando che la priorità del suo governo sarebbe stata la Scuola, il primario impegno economico per rendere il sistema scolastico efficiente nelle strutture ed efficace nella formazione.
Durante le vacanze di Natale i genitori degli alunni della scuola primaria frequentata da mio figlio hanno generosamente dedicato il loro tempo libero per ridipingere le aule e riparare banchi e sedie disastrate; a partire dal prossimo marzo ogni alunno dovrà pagare una quota parte per garantirsi l’insegnamento dell’attività motoria perchè l’istituto non ha i soldi per pagare il docente. Ottimo lavoro giullare Renzi!
Tra le priorità del governo vi era la questione occupazionale. Nell’anno del giullare la disoccupazione è passata dal 9,6% al 12,4% e quella giovanile dal 37% al 44%. Tra un frizzo e un lazzo il giullare ha promesso una lotta senza quartiere ai privilegi della così detta casta, pensioni d’oro, vitalizi, emolumenti faraonici. A un anno di distanza tutto é rimasto lettera morta, in compenso sono state decurtate le indennità di accompagnamento per i disabili. Ottimo lavoro giullare Renzi! Faremo la voce grossa in Europa per far si che questo consesso diventi un’Unione che tuteli i popoli e non le potenti lobby finanziarie. Oggi ci ritroviamo con Jean-Claude Junker Presidente della Commissione Europea ed il giullare Renzi accucciato a leccare i piedi della Troika. Ottimo lavoro giullare! E l’immigrazione clandestina selvaggia e incontrollata?
E i nostri Maro’ in India, sacrificati a una pavida, se non inconsistente, politica estera? E la stupida e miope guerra economica alla Russia di Putin che ha prodotto danni irreparabili al nostro comparto agro-alimentare? E la drammatica sottovalutazione, con conseguente immobilismo, dell’incombente integralismo islamico? Ottimo lavoro giullare Renzi, e tutto in un anno. E se il giullare evolvesse in un grottesco fantoccio? Quello in corso potrebbe diventare l’anno del Mappet.
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