Ieri sera si sognava una vacanza alle Seychelles. Oddio, Seychelles. Di questi tempi, pure Tre o Quattro Chelles andrebbero bene. A ogni modo, io alle Seychelles mi ci fermerei almeno fino a maggio. I vantaggi sarebbero innumerevoli: 1) Mi emanciperei dal problema del bucato. I panni, costretti a itinerare seguendo i microclimi più favorevoli, lì si asciugherebbero in men che non si dica. Certo, potrei caricare la lavatrice con acqua di Lourdes, così verrebbero fuori già asciutti, ma temerei di essere tacciata di blasfemia. 2) Uscire dalle coperte la mattina non costituirebbe più un atto eroico: la stagionalità è invertita rispetto alla nostra, quindi non sarebbe necessario piegarsi alla logica del flanellone. 3) In quelle isole la società è a base matriarcale. Le donne mal sopportano il freddo e lì invece trovano il loro habitat ideale. Ecco forse spiegato il motivo per il quale su 70 consiglieri regionali pugliesi, solo 3 sono donne: probabilmente, durante la composizione delle liste elettorali, le possibili candidate erano tutte al caldo delle Seychelles. Ora, nella prossima Legislatura regionale, con 20 posti di meno, tanti uscenti desiderosi di essere rieletti omaggeranno nuovamente le colleghe di partito di pacchetti all inclusive verso quei paesi, ben lontani dai rigori invernali e da via Capruzzi. 4) Alle Seychelles non c’è nulla da fare. Avrei quindi tutto il tempo per scrivere un saggio sul perché un Paese antropologicamente di destra non sia stato in grado di costruire un progetto politico liberale e credibile. Alla presentazione del libro chiamerei Renzi, Crosetto e Meloni, sperando che fino ad allora non vengano spediti di peso in Messico anche loro. 5) Guarderei con il distacco emotivo della lontananza agli psicodrammi di un 76enne i cui pensieri, parole, opere e omissioni sarebbero più da attribuire a un Cappellaio matto e vizioso piuttosto che a un Cavaliere. Hai voglia i mercati finanziari e i governi esteri a pronunciarsi negativamente, a sghignazzare alle conferenze stampa, a evitare come una piaga biblica quell’omino che negli anni ’80 si faceva fotografare con la pistola sulla scrivania e con l’aria che già non prometteva nulla di buono. 6) Non assisterei agli strascichi della profezia Maya: gli italiani si lasceranno comprare con le perline della demagogia e i parlamentari azzurri non potranno far altro che correre dietro al capo: con il vecchio Porcellum, infatti, sarà lui stesso a scegliere i candidati. Un asse Lega-PdL non assicurerà la vittoria “contro i comunisti” ma farà avvicinare molto a un pareggio elettorale. Che ci costerà molto. Molto più di un viaggio alle Seychelles.