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Che colpa ne ha se è fascista

Pubblicato da: Categoria: EDITORIALI

5
OTT
2017

Quando si è costretti a fare un giro di parole per non chiamare le cose con il loro nome. Ecco come e perchè.
Mi ritrovo a organizzare un evento nella Base dell'Aeronautica militare di Taranto, il cui impronunciabile acronimo SVTAM non rende giustizia alla bellezza del sito. Qui sorge Palazzo Brasini, una struttura di un certo pregio (seppure un po' ridondante, come nello stile dell'architetto scenografo del regime da cui prende il nome) purtroppo pesantemente compromessa nella sua staticità. Il contesto in cui è immersa è dei più ameni che si possano immaginare, con tanto di affaccio sul Mar Piccolo. Un territorio la cui bellezza è direttamente proporzionale alla violenza subita.
Sito da (ri)scoprire e valorizzare: ma non temete, ci stiamo già pensando con una serie di iniziative culturali che, grazie alla collaborazione del Colonnello Fabio Dezi, vedranno protagonista proprio quel sito. La prima in calendario è proprio questa de qua dicitur, con la presentazione del libro di Angelo Angelastro "Il bel tempo di Tripoli" il 13 ottobre. Ma torniamo al problema principale.
Nella descrizione dell'evento mi ritrovo a fare un certo giro di parole perchè definire Palazzo Brasini come un "notevole esempio di architettura fascista" mi procura un po' di disagio. In effetti però, per quanto si voglia farlo passare sotto silenzio, quello è l'edificio in cui Mussolini soggiornava quando veniva a visitare il figlio Bruno, lo stesso in cui era di casa anche Italo Balbo e altre celebrità di un tempo che per fortuna non c'è più. Io non vorrei offendere alcuna sensibilità, ma come dovrei appellare il Palazzo se la committenza, il periodo e l'uso per cui è stato costruito rimandano a un solo aggettivo? Capisco - e anzi no - la damnatio memoriae, come capisco che ancora il fascismo non è stato digerito correttamente e anzi ci è rimasto sullo stomaco collettivo.
Soluzione. Venite a visitare il sito durante questa rassegna culturale, dal titolo "Gli incontri di Palazzo Brasini", e mi darete ragione: è un luogo così bello che poco importerà se ci ha soggiornato la buonanima. P.s. Pare che apprezzasse la cucina leggera del cuoco di Grottaglie, ben tollerata dalla sua gastrite.



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