GIUSEPPE RUGGIERI
Quel bus che non si mai quando passa
Nella lista di Michele Marraffa anche un impiegato nei trasporti pubblici che ci spiega come la città sia ingolfata a causa sia della mancanza di parcheggi sia della cultura dei mezzi pubblici
Si potrebbe quasi dire che Michele Marraffa stia seguendo uno schema per creare un governo tecnico nello stile Monti. Superficialmente, potrebbe anche sembrare così: in realtà, se andiamo a leggere i nomi contenuti nelle varie liste, vedremmo che Marraffa ha scelto esponenti in ogni campo: dai trasporti all’istruzione; dall’artigianato all’imprenditoria. E sono nomi non da poco…
Giuseppe Ruggieri, per esempio, di anni 50, è impiegato nei trasporti pubblici di Martina Franca, per l’azienda Miccolis, da decenni. Politicamente, la sua storia comincia con la Democrazia Cristiana. Con la frammentazione di questa nel dopo-Craxi, è rimasto comunque nell’aria moderata, candidandosi una prima volta nel 1994, con Zizzi, per il CdU. Oggi si candida per la seconda volta con Idealista, la lista civica che fa capo a Michele Marraffa assieme al PdL e Puglia prima di tutto.
Che ne pensa della persona di Michele Marraffa?
«E’ una persona verace e sanguigna. Se ha un obbiettivo in testa lo raggiunge a tutti i costi. Essendo imprenditore dà lavoro a centinaia di persone, e pane ad altrettante famiglie, e per questo non penso che sia un farabutto!
Poi, mi colpisce il fatto che, in quanto imprenditore, avrebbe anche molto da perdere, dovendo trascurare l’azienda, e non parlo solo di utili: lo sentiamo tutti i giorni cosa combinano i politici. Ladri, furfanti fanfaroni, corruttori e corrotti, arraffoni… insomma, rischia anche per quanto riguarda il suo stesso nome. Michele è uno che di certo non si potrà arricchire dalla politica.»
Il nome Marraffa è pulito, ma il simbolo azzurro del PdL esce da un’esperienza (l’amministrazione precedente) che potrà influenzare negativamente l’esito finale. Leo Cassano, per esempio, non potrebbe intercettare gli scontenti del centrodestra?
«Non penso che Leo Cassano possa catturare così tanti voti dal centrodestra. Quello che, secondo me, potrebbe intercettare gli scontenti di cui parli è l’UdC, in quanto costola vera e propria del PdL transumata al centro per svariati motivi. L’unica cosa che “temiamo” (tra virgolette, perché non temiamo nessuno) è che nel centro ci siano dei consiglieri uscenti con un buon bacino di voti, anche se sono solo dei “riempi lista”. Le altre liste poi, sono molto approssimative.»
Quindi se si arrivasse al ballottaggio, Lei ritiene forse la che si giocherebbe tra Marraffa e Muschio?
«Noi siamo consapevoli della forza che hanno le nostre tre liste, PdL, Ppdt e Idealista, composte di gente giovane, e siamo convinti che faremo un buon risultato. Nell’eventualità del ballottaggio, quando purtroppo bisogna scendere al “mercato delle vacche”, dove io ti do questo e tu mi dai quello, è necessario abbassarsi a livelli più bassi, che non ci appartengono. Da qui l’augurio di vincere al primo turno.»
D’accordo, ma secondo lei, patti o non patti, quali saranno i due nomi che si fronteggeranno nell’eventuale ballottaggio?
«Michele Marraffa è scontato (ride). Poi, non saprei… non nascondiamo che la lista UdC è molto buona, composta da persone “pesanti”. Per quanto riguarda il centrosinistra, credo ci sarà uno scarto minimo tra le liste che fanno capo ad Ancona e quelle che rispondono a Muschio Schiavone.»
Lei lavora nell’ambito dei trasporti pubblici. A riguardo, cosa prevede il vostro programma?
«Qui a Martina mai nessuno si è preoccupato seriamente dei trasporti pubblici. C’è scarsa utenza, nondimeno necessitano di molti elementi perché sia dato un buon servizio: mancano le paline degli orari, o, se ci sono, stanno per terra; non si sa a che ora passi o meno il pullman… Martina, poi, si è allargata tantissimo, ma con essa non si sono evoluti i percorsi, quindi ci sono corse che, da trentacinque anni, compiono sempre lo stesso giro! Non mi stupisce che la gente preferisca prendere la macchina.
Insomma, è tutto un apparato davvero poco curato, cui io mi riprometto di mettere mano, una volta eletto, soprattutto perché si tratta del mio lavoro. Ristabilire i trasporti pubblici è una cosa che farei di cuore; non è la solita promessa elettorale. Sono trent’anni che si tenta di risolvere questa questione. Ricordo che nel ’94, con Zizzi, furono fatti costruire dei silos che sarebbero serviti per ospitare parcheggi: oggi sono dei palazzi…»
Buona idea, questa dei parcheggi nei silos. Magari si potrebbero creare dei parcheggi-alveare in zone periferiche e dotarli di un servizio per il trasporto degli utenti che lasciano lì l’auto, no?
«Sì, con una navetta, magari. La navetta andrebbe proprio al bacio! Una navetta che passa ogni dieci minuti. In realtà, adesso, ne passano ben due, ma a vuoto… no, a Martina, purtroppo, non c’è la cultura del trasporto pubblico.»
A questo proposito, l’anno scorso fu promulgata una promozione per incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici: le tessere per la quarta età. Però è durata molto poco…
«Chiaramente il Comune farà una convenzione con l’azienda, trovando però un compromesso che guardi alla situazione di ogni singolo utente, magari conducendo un’indagine. Inoltre, io promuoverei una campagna pubblicitaria in tal senso, come quella che si fece per le persone anziane, anche per le casalinghe, che sono una categoria troppo spesso sottovalutata. Non avendo un reddito proprio e avendo bisogno di muoversi, è giusto che anche loro godano di promozioni del genere.»
Inoltre, stimolando l’utilizzo dei mezzi pubblici, si andrebbe a migliorare l’aria della città. Sarebbe una soluzione ecosostenibile.
«Perfetto! E facendo un discorso serio con l’azienda, in primis, noi dipendenti, che abbiamo a cuore il nostro lavoro quanto la nostra comunità, troveremmo un compromesso con la dirigenza per andare incontro alle esigenze dell’utenza. A Martina c’è ancora una certa diffidenza nel salire su mezzi pubblici, ma lavorando si potrebbe creare una vera e propria cultura del trasporto pubblico.»
Bene. Da quello che stiamo sentendo in questi giorni, si direbbe che il programma delle liste che appoggiano Marraffa sia come un bel vestito confezionato su misura per la donna Martina Franca, mentre tutti gli altri propongono indumenti a misura unica…
«Una metafora che calza a pennello. E, se mi permetti, il progetto per i trasporti pubblici sarebbe la rifinitura orlata di questo bel vestito di cui dici!»
La persona giusta al posto giusto. Marraffa sta seguendo un po’ l’impronta del governo tecnico?
«Governo tecnico non proprio. Marraffa sceglie bene le persone cui affidarsi e lo dimostra il fatto che, quando ha cominciato a fare l’imprenditore, aveva solo due o tre camion. Oggi è una potenza a livello regionale! E’ una persona che non conosce mezzi termini: le cose le fa e basta. Direi più che altro che il suo sarà un “governo pragmatico”.»
“Amministrative 2012 a Martina Franca”. Che pensiero le ispira questa parola?
«Non dico rinnovamento, perché questa parola ci sta a ogni tornata politica. I programmi pure: sono sempre quelli. Per questo ci teniamo a vincere al primo turno. Io dico più che altro che ci sarà rinnovamento di volti. Sarebbe una ventata nuova: un revamping del Palazzo Ducale!»