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365 giorni no

Pubblicato da: Categoria: POLITICA

23
OTT
2013

 

Una sollecitazione all'Amministrazione Comunale ad aderire alla campagna nazionale sul tema del femminicidio "365 giorno no", promossa dall'ANCI e dal Comune di Torino, arriva dal Gruppo Consiliare del Partito Democratico che, a tal proposito, ha presentato un ordine del giorno che sarà discusso nella seduta del Consiglio Comunale del prossimo 24 ottobre.  A darne notizia è lo stesso Gruppo Consiliare, del quale si è fatta portavoce la consigliera Arianna Marseglia.

"Il  gruppo consiliare del PD ha  ritenuto necessario presentare un ordine del giorno sul tema del femminicidio, ordine del giorno che sarà discusso in occasione della seduta di Consiglio Comunale del 24 ottobre 2013.

Gli  11 consiglieri del Partito Democratico hanno invitato l’Amministrazione Comunale,   già impegnata su questo fronte, ad aderire alla campagna nazionale “365 giorni no”, promossa dall’ANCI e dal Comune di Torino, che ha lo scopo di  promuovere  azioni di prevenzione e di contrasto alla violenza di genere.

Con 78 vittime in Italia nei primi 10 mesi del 2013, la violenza degli uomini sulle donne  non è più un’emergenza ma rappresenta una vera e propria “piaga culturale e sociale”.

Dopo la ratifica da parte dell’Italia della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica  e la recente conversione in Legge del Decreto Legge n.93/2013 sul contrasto al femminicidio,  l’iniziativa ANCI richiama ad un impegno diretto gli enti locali.

 Non si tratta di una vuota dichiarazione d’intenti ma di un preciso elenco di dieci punti che i Comuni sottoscrittori si impegnano a portare avanti  concretamente.

Fondamentale è l’istituzione direti che coinvolgano  il più ampio numero di enti, istituzioni, servizi e associazioni,  per individuare  modalità  di intervento  coordinate e condivise per prevenire  le violenze contro le donne e per offrire aiuti concreti alle donne vittime di violenza”.

Nella Carta d’intenti si parla anche di formazione, sensibilizzazione, diffusione di una  cultura  dei  diritti  fondamentali  e della  non discriminazione di genere.

La questione è complessa e va affrontata intraprendendo un percorso politico, culturale, che coinvolga e responsabilizzi gli organi pubblici, le associazioni, l’intera cittadinanza.

Lo spazio per il dibattito pubblico è aperto ed ogni risposta istituzionale consente di compiere un passo avanti verso una società migliore."

 



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