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Pubblicato da: Categoria: POLITICA

24
OTT
2013

 

Secondo Mario Caroli, vice coordinatore cittadino del Popolo della Libertà, ci sono ancora margini di trattativa per riavere l'ufficio postale del centro storico. A suo giudizio bisogna  ripartire dalla petizione promossa dal PdL, utilizzandola "a sostegno di una più proficua battaglia da condurre  con tutte le autorità locali, questa volta in maniera trasversale , con  i vertici di Poste Italiane".

“La chiusura dell’ufficio postale del centro storico è una sconfitta della nostra città, ma, soprattutto, una grave perdita per l’utenza di quell’ufficio, per buona parte composta da anziani e diversamente abili. Il centro storico rimane forse una vetrina per i turisti di passaggio, ma per i residenti diviene sempre più una zona di scarsa vivibilità. L’interesse della giunta per il centro storico, prima proclamato in campagna elettorale, poi  propagandisticamente sbandierato  nel periodo estivo, si spegne di fatto, totalmente, nella quotidianità . Cosa rimane di questa esperienza? Forse, per quanto ci riguarda, avremmo potuto iniziare prima questa battaglia e portarla ad un livello più alto, coinvolgendo il Ministero in maniera più pressante.  Dovrebbero, però, fare autocritica anche coloro che, pur dichiarandosi interessati alla questione, non  sono stati capaci di agire;  forse per la solita diffidenza  nella collaborazione attiva e per la volontà di protagonismo che porta ognuno ( forze politiche e  società civile) a muoversi  individualmente, magari dicendo le stesse cose , magari proponendo le stesse soluzioni , ma da ambiti diversi , godendo  la pubblicità che ne deriva dai  mezzi di comunicazione. Con l’intero coordinamento Pdl abbiamo cercato  collaborazione nella società civile e, dopo un iniziale scetticismo , tale collaborazione ci è stata accordata;  senza l’inutile spettacolarità dei gazebo in piazza , ma con incontri specifici ed il più proficuo porta a porta, in pochi giorni siamo riusciti, insieme a numerose associazioni, a raccogliere 1.500 sottoscrizioni alla nostra mozione, poi depositata in consiglio comunale. Tale mozione voleva, con gli intenti più costruttivi,  tendere la mano alla maggioranza consiliare: la si invitava a proseguire insieme questa battaglia. Ma, ahimè, non mi risulta che tale invito sia stato raccolto.  Condivido le perplessità di alcuni riguardo all’ennesima lettera che l’amministrazione comunale ha inviato alla direzione delle Poste Italiane, inefficace, oltre che tardiva, e quindi inutile. Ciò che Poste Italiane sembra sostenere è che, al di là di sfratti prima avanzati e poi ritirati, non è mai apparsa una convinta volontà politica tesa al mantenimento degli uffici in quei locali, sia da parte del Commissario, prima, che dell’attuale amministrazione, poi. Le lettere lasciano il tempo che trovano, ma data l’importanza che tale situazione riveste tuttora per la collettività , sarebbe bene provare anche l’impossibile.  Si riparta da quella petizione  e la si utilizzi a sostegno di una più proficua battaglia da condurre  con tutte le autorità locali, questa volta in maniera trasversale, con  i vertici di Poste Italiane; soffermandosi sulla tipologia dell’utenza e suggerendo, se necessario, sulla scorta anche di quanto già noi, dopo un’indagine sul territorio, abbiamo rilevato, eventuali soluzioni alternative ai locali attuali per allocare, comunque, il servizio postale   entro le mura del centro storico.”



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