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Parole chiare

Pubblicato da: Categoria: POLITICA

1
APR
2014

 

Parlando di Concordia, si sono usate più parole sulla sua dismissione che su quanto accaduto all'isola del Giglio. Ogni città che ha un porto, la vuole "ospitare" per poterla smantellare. Ad auspicarlo sono soprattutto i politici che nell'operazione, vedono soprattutto una possibilità di lavoro per centinaia di persone. Non sono da meno quelli di area ionica che nel tempo, candidando Taranto, hanno fatto sentire la loro voce. Ora, fuori dal coro, ecco l'intervento del consigliere regionale Antonio Martucci che, a parte clamorose e improbabili sorprese, è più realista del re. 

"La Politica nostrana si prepara alle prossime tornate elettorali e avendo poco da dire sceglie l’argomento del giorno, lo “smaltimento della Nave Concordia”, ci si mobilita nel presentare interrogazioni parlamentari e suppliche direttamente a Renzi.

È certo che la commessa per lo smaltimento di Nave Concordia è un affare pari a diverse centinaia di milioni di euro, con l’impiego di Trecento operai e 18 mesi di lavoro e forse per questo, la politica nostrana, non avendo nulla di meglio da proporre come spesso accade, continua a fornire vane speranze nel tentativo di assurgere a protagonista, trascurando o facendo finta di trascurare, particolari rilevanti, cioè che lo smaltimento del relitto  rientra nell’esclusiva competenza della Società armatrice, che la nave naufragata al Giglio una volta recuperata non tornerà a solcare il mare, rappresentando per questo un “rifiuto” assoggettato alla direttiva Europea, la politica dei convegni dimentica la delibera del Consiglio dei Ministri dell’11marzo 2013 e le norme che in sintesi impongono che il rifiuto venga gestito “nel rispetto dei principi di vicinanza e prossimità, cioè se il porto di Piombino che è la sede naturale non sarà pronto per giugno, si opterà verosimilmente per i porti viciniori  di Civitavecchia o Genova, ma a parte ciò, tutto il resto, cioè le promesse fumose divengono argomento di banchetti e chiacchiericcio politico.

Ci teniamo a ricordare ai protagonisti degli ultimi tavoli e convegni, che lo smaltimento della nave ha delle enormi criticità e rischi incalcolabili, nulla è certo, nemmeno la possibilità che la nave possa essere agevolmente rimorchiata, difficoltà che Costa e le proprie assicurazioni ben conoscono. Vogliamo infine rammentare le parole del già sottosegretario alle Infrastrutture il quale parlando dello smaltimento della nave, ebbe a sottolineare l’impulso allo sviluppo e la riorganizzazione del porto di Piombino come il sito naturale destinato ad essere pronto e perfettamente in grado di gestire in piena sicurezza lo smaltimento e la rottamazione della Concordia, ma se non sarà pronto, la nave prenderà la destinazione dei porti viciniori (Civitavecchia o Genova). Quindi a nostro parere non hanno alcun senso oggi i toto-porti o immaginare conflitti tra porti italiani, o ancora peggio illudere la popolazione di Taranto, sciorinando convegni atti glorificarsi, dal vago sapore di protagonismo politico.

Dulcis in fundo, è notizia di questi giorni, come riportato da più fonti, che Genova avrebbe presentato l’offerta giudicata migliore sia dal punto di vista tecnico che economico ed è quasi certo che il rimorchio a inizio estate prenderà la via  dello scalo Ligure dove “quasi” sicuramente inizierà lo smantellamento con buona pace di tutti."



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