Apertura della campagna elettorale del Partito Democratico per le Europee del 25 maggio. L'occasione è stata l'incontro di sabato sera in Villa Garibaldi, qui riassunto nel comunicato stampa inviato dalla segreteria PD.
“Le Europee non sono un referendum sul governo, ma dobbiamo sottolineare i concreti passi in avanti compiuti in questi mesi dall’esecutivo guidato da Matteo Renzi”. Lo ha affermato l’onorevole Liliana Ventricelli nel corso della manifestazione “La nuova Europa con i Giovani democratici” che sabato sera, in Villa Garibaldi, ha dato ufficialmente il via alla campagna elettorale del Partito democratico a Martina. “Il tetto agli stipendi dei manager pubblici; l’avvio delle riforme costituzionali e il bonus di 80 euro: dobbiamo avere il coraggio di dire che il nostro partito sta cambiando il volto del Paese- ha proseguito la deputata altamurana -. Comprendo lo scetticismo e le difficoltà ma questa è la sfida che vogliamo lanciare. Il 25 maggio avremo la possibilità di disegnare un’Europa che guardi ai popoli e non ai vincoli di bilancio”.
All’incontro organizzato dal segretario cittadino, Angelo Ancona, e dalla responsabile locale dei Giovani democratici, Valentina Lenoci, hanno preso parte il consigliere regionale, Donato Pentassuglia, il sindaco Franco Ancona e Stefano Minerva, giovane candidato al Parlamento europeo. “Siamo la generazione più sfortunata di sempre - ha commentato l’esponete gallipolino -. Quelle passate avevano la consapevolezza che impegnandosi avrebbero trovato un lavoro, alla nostra, invece, è stata tolta la cosa più preziosa: la possibilità di sperare in un futuro migliore. La politica deve tornare a parlare alla gente nella convinzione che una società nuova può esserci. Qui l’esempio tangibile degli effetti benefici del patto generazionale: un sindaco esperto si è circondato di giovani molto preparati e volenterosi che lavorano per la città”.
E proprio dal primo cittadino di Martina arriva la stoccata finale al centrodestra: “Le difficoltà di oggi sono legate alle errate valutazioni di chi ieri era al governo e negava l’esistenza della crisi economica nonostante l’Italia fosse sull’orlo del fallimento”.