Ci teneva il sindaco Franco Ancona a non arrivare in “zona Cesarini” per approvare il Bilancio Preventivo 2014 e questa sua “fretta”, alla fine, lo ha salvato. Ci teneva così tanto che aveva lavorato alacremente, insieme ai suoi assessori, per infilarsi sotto l’ombrellone con la serenità di chi aveva superato l’ennesima prova fatta di fibrillazioni e mal di pancia. E ci era quasi riuscito perché, insieme agli altri, si era individuata la data di lunedì 21 luglio per convocare l’assise cittadina, approvare il Bilancio e proclamare il “rompete le righe” vacanziero.
A far saltare tutti i piani del Sindaco, ecco arrivare il classico colpo di scena: qualcuno si è accorto che il Piano Triennale delle Opere Pubbliche, approvato in Giunta a febbraio scorso, non è stato pubblicato all’Albo Pretorio del Comune nel termine previsto dei 60 giorni antecedenti il consiglio quindi, niente Piano Triennale, niente Bilancio, niente approvazione.
Se Franco Ancona non avesse insistito nello stringere i tempi e la convocazione del Consiglio Comunale fosse slittata al post rientro dalle ferie di agosto, e solo allora quel “qualcuno” avesse preso contezza della mancata pubblicazione, sull’esperienza di questa Amministrazione Comunale sarebbe calato inesorabilmente il sipario perché, calendario alla mano, non ci sarebbe stata nessuna approvazione prima del termine ultimo fissato per il 30 di settembre.
Ora si è corso ai ripari e la pubblicazione è stata fatta in data di ieri, progressivo n. 1377, costringendo così a rinviare il tutto a una data successiva al 14 settembre prossimo.
Com’è stato possibile che tutto ciò sia potuto accadere, ma soprattutto di chi sono le responsabilità? Sicuramente è mancata un’azione di controllo da parte dei Dirigenti dei vari settori interessati a cominciare dal segretario generale Eugenio De Carlo, per continuare con la dirigente di ragioneria Maurizia Merico e finire con quello ai lavori pubblici Giuseppe Mandina. Non pubblicare il Piano Triennale delle Opere Pubbliche è ben più grave che non pagare le bollette della luce, perché questo ha messo fortemente a rischio l’Amministrazione Comunale con tutto quello che ne poteva derivare. Ora al Sindaco non resta che fare piena luce sull’accaduto e magari “presentare il conto” ai responsabili, possibilmente rispettando la legge riducendo il fondo ai dirigenti che, certamente, non posso essere premiati. Intanto, nell’attesa di accertare le responsabilità, vada ad accendere un cero alla Madonna del Carmine in segno di ringraziamento per lo scampato pericolo e se proprio non lo vuole accendere, lo usi a mo’ di clava. .