"Anni sprecati, eppure la politica potrebbe fare molto." Con questa sintesi si apre il contributo di idee di Michele Marraffa che, questa volta, parla più da imprenditore che da politico, anche se, alla fine, non risparmia una stoccata all'Amministrazione Comunale.
"Dal 2009 ad oggi il Pil è calato di dieci punti. qualcosa come 160 miliardi sottratti ogni anno all'economia. L'industria ha perso un quarto della sua capacità produttiva. La produzione di autovetture sul territorio nazionale è diminuita del 65 per cento. L'indicatore più scandaloso dello stato dell'economia, quello della disoccupazione, insieme con quelli relativi alla immensa diffusione del lavoro precario, ha raggiunto livelli mai visti. La scuola e l'università sono in condizioni vergognose.
Luciano Gallino in una sua analisi pubblicata sul quotidiano La Repubblica definisce questi che stiamo vivendo “anni sprecati”.
“Mai definizione fu più azzeccata – dice Michele Marraffa – i governi di sinistra si limitano a guardare e tutelare il proprio orticello. Lo fanno ovunque, a livello nazionale come nelle periferie. Nessuna prospettiva futura, nessuna visione e nessuna progettazione futura. La sinistra vuole essere liberale e moderata, ma questo ruolo non le si addice per nulla”.
Sei milioni di italiani vivono sotto la soglia della povertà assoluta, il che significa che non sono in grado di acquistare nemmeno i beni e i servizi di base necessari per una vita dignitosa. Il rapporto debito pubblico-Pil sta viaggiando verso il 140 per cento, visto che il primo ha superato i 2100 miliardi.
“Eppure la via d’uscita esiste – dice Marraffa – la strada tracciata è quella dei governi del nord Europa, dove la crisi ha iniziato da tempo a mollare la presa. Basta viaggiare un po’ in Europa per capire come cambia la percezione della crisi nei diversi Paesi e come sia possibile per l’Italia superare questo stato di arretratezza che è soprattutto culturale e mentale”.
L’arretratezza mentale ci porta a prescrivere al cavallo maggiori dosi della stessa medicina quando è evidente che ad ogni dose il cavallo peggiora.
“La medicina prescritta da molti – dice Marraffa – è quella delle misure di austerità, richieste da Bruxelles e praticate con particolare ottusità dai governi italiani e dalle amministrazioni locali, con tagli della spesa pubblica, spesso in settori dove non si dovrebbe tagliare proprio nulla, ma anzi al contrario investire. La seconda strada da seguire – continua ancora Marraffa – è quella della valorizzazione dei poteri delle autonomie locali, dell’eliminazione degli Enti inutili e soprattutto dello snellimento della burocrazia. Spesso – dice – le medicine ci sono, sono i medici che non sono capaci”.
La situazione a livello nazionale si ripercuote anche in ambito locale. “Per le aziende che operano nei servizi è grave la mancanza della certezza dell’incasso dei pagamenti, anche da parte della pubblica Amministrazione”.
Cosa si può fare al Sud e nella nostra Martina Franca? “Smettere di navigare a vista e progettare una visione del futuro. Valorizzare le ricchezze del patrimonio – dice Marraffa – parlo di quelle edilizie, culturali ed enogastronomiche. Oggi tutto questo non avviene. Di cosa parliamo quando parliamo di turismo, se per aprire un B&B servono due anni di tempo tra un’autorizzazione e un’altra? Cosa ha fatto questa Amministrazione comunale, per valorizzare il Centro Storico? Cosa hanno fatto in materia di semplificazione? Cosa in materia di innovazione tecnologica? Cosa si sta facendo a favore delle imprese e delle attività produttive? Cosa si sta facendo per aiutare i giovani, quali start-up sono nate?”