Il commissario cittadino dell’Unione di Centro ufficializza la propria candidatura a Sindaco tra passato, presente, futuro e un obiettivo non tanto celato: vincere al primo turno
A distanza di mesi dalla rottura con il PdL e la successiva nomina a commissario cittadino dell’Unione di Centro, lei ora è il candidato sindaco di una forte coalizione di centro.
La mia rottura con il PdL ormai appartiene alla storia. Che nel PdL, così come abbiamo visto ancora in questi giorni, continui ad accadere ciò che io ho sempre denunciato, (così come ha provato a modificare gli atteggiamenti, i comportamenti del partito e dei suoi referenti), è la prova che l’unica scelta giusta da fare era proprio quella che io e altri amici, ora con me nell’UdC, abbiamo fatto: andare via. Siamo rimasti in un ambito dove tanti di noi sono nati, in quell’area moderata di centro che sicuramente si svilupperà sia a Martina Franca, sia nell’intero Paese. Ora la coalizione che insieme abbiamo costruito ha scelto me come portatore delle istanze dei moderati di questa città, ha scelto me come candidato Sindaco.
Intorno a questa proposta si è subito registrato un grande entusiasmo. UdC a parte, chi fa parte di questo grande centro che avete costruito finora?
Mi permetta di dire che, prima di tutto, da commissario cittadino di partito, a me interessava costruire un forte UdC, e in questo credo di esserci riuscito. Intorno all’Unione di Centro abbiamo aggregato delle belle realtà che hanno sposato il nostro progetto; mi riferisco al Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo rappresentato qui a Martina Franca da Vincenzo Angelini, all’UDEUR di Clemente Mastella guidato a livello provinciale da Pietro Chiarelli e all’API di Francesco Rutelli che ha come punto di riferimento Giuseppe Chimienti.
E’ un progetto completato?
Credo che “completato” sia una parola grossa perché sicuramente si è fatto tanto, ma altrettanto sicuramente si può fare molto di più. Visto che ancora mancano alcuni giorni per arrivare a una definizione completa delle alleanze di tutte le coalizioni, mi auguro che si possano avvicinare a noi altre sigle, altri movimenti, altri partiti e, perché no, altre persone pronte a condividere con noi un determinato percorso.
Eppure, mentre eravate intenti in quest’opera di aggregazione e costruzione, un mattoncino vi è sfuggito dalle mani: Futuro e Libertà. Ci può spiegare cosa è successo?
Non è successo assolutamente nulla di particolare. Noi abbiamo chiesto ai nostri partner che non ci fossero posti veti di nessun tipo su possibili alleanze. Abbiamo lavorato anche per formare una grande coalizione che potesse andare al di là dell’area di centro, però era necessario che i partiti più grandi della destra e della sinistra condividessero con noi un candidato sindaco oltre che il programma. Invece, sono state fatte scelte diverse che non hanno consentito ovviamente questa grande coalizione. A quel punto, avendo la forza di poterlo fare, abbiamo deciso di scendere con un nostro candidato e la coalizione ha chiesto a me di ricoprire quel ruolo.
La vostra campagna elettorale sarà improntata sulle proposte o sull’andare “contro” a prescindere?
Io mi auguro che quella che stiamo per affrontare sia una campagna elettorale interpretata in maniera corretta da tutte le forze politiche in campo. Noi, anche se in tanti hanno provato a farci entrare in polemica con altri, non siamo caduti nella trappola e ci siamo tenuti ben lontani da ogni tipo di scontro. Continueremo a farlo e mi auguro che lo facciano anche gli altri partiti e movimenti. Chiaramente, se nei nostri confronti verranno indirizzate menzogne e bugie non resteremo a guardare ma risponderemo senza polemiche ma solo precisando fatti e circostanze. Io preferirei che in questa campagna elettorale si parlasse esclusivamente di programmi e di quello che potrà essere il futuro della nostra città. Io sono martinese, mi sento martinese, e amo Martina Franca. Nonostante tutto quello che si dice, ogni volta che vado fuori, quando rientro sono sempre molto contento di tornare nella mia città.
Ancora qualche piccola limatura e anche il vostro programma elettorale sarà pronto. Può anticiparci qualche punto saliente?
Con tutti i partiti della coalizione stiamo definendo un programma che, sostanzialmente, è già pronto. Ovviamente, prima della presentazione ufficiale, potrà subire qualche leggera limatura. Per quanto riguarda i punti salienti credo che per poter risolvere le tante problematiche che attanagliano la nostra città, come ho sempre sostenuto, bisognerà ripartire dal riorganizzare la macchina amministrativa e burocratica del Comune. Ritengo che se non si definisce questo aspetto, probabilmente chiunque sarà chiamato a fare il sindaco di Martina Franca non sarà in grado di poter mettere in atto quei provvedimenti necessari a risolverne i problemi. Bisogna riorganizzare la macchina amministrativa; questo è il primo passo. Poi, fatto questo, si deve procedere all’organizzare i due grandi settori che rappresentano il fulcro di ogni amministrazione: l’Ufficio tributi e l’Ufficio Tecnico Comunale soprattutto nel comparto dell’urbanistica. Sono i due settori che consentono di poter incassare, chiaramente non con spirito vessatorio, le somme necessarie per poter dar seguito a qualunque tipo di progettualità. E’ sconcertante quanto accade all’interno dell’UTC dove le richieste dei cittadini rimangono inevase per tantissimo tempo. Occorre dare delle risposte in tempi brevi; anche negative, se sono quelle che maturano dallo studio delle pratiche, ma bisogna darle. Non fornire per anni una risposta è un fatto molto grave.
Lei ha un passato attivo nelle scorse Amministrazioni Comunali; ha qualcosa da rimproverarsi?
Penso che ogni persona che ha fatto politica abbia qualcosa da rimproverarsi. Noi avevamo un programma di governo che, all’inizio dell’esperienza amministrativa, era condiviso da tutti ma che non si è potuto portare a termine per problemi sicuramente legati agli eccessivi personalismi presenti all’interno del consiglio comunale. Di fatto siamo stati vittime dei continui veti posti sulle persone, veti che hanno impedito di parlare di idee e progettualità. Io, al limite, posso comprendere che ci possa essere un veto sull’idea, sul progetto, ma i divieti sulle persone non riesco a concepirli. Non condivido però che, nel momento in cui si arriva alla condivisione di un progetto, questo non possa essere portato avanti insieme con altre persone, altre forze politiche, non necessariamente appartenenti allo stesso gruppo o alla stessa area.
La campagna elettorale deve ancora ufficialmente partire ma si è già parlato di un accordo sottobanco, in fase di un eventuale ballottaggio, tra lei e il candidato sindaco del centrodestra.
Questa è una notizia completamente infondata e il fatto che sia stata riportata da una sola testata senza essere rilanciata in alcun modo la dice lunga. Non c’è stato alcun incontro né con il PdL, né ci siamo cercati con il candidato sindaco del PdL. Quindi, la notizia è assolutamente priva di fondamento. Noi guardiamo al nostro progetto, pensando solamente di realizzarlo al meglio e non abbiamo alcun accordo con Michele Marraffa né per il primo, né per l’eventuale secondo turno. Non capisco da dove sia saltata fuori questa notizia frutto di un gioco di fantasia.
Quindi, qualora si dovessero verificare delle convergenze programmatiche, preferireste andare sempre il centro sinistra.
Questa domanda, se mi consente, è un po’ tendenziosa. Noi dobbiamo portare avanti il nostro programma, le nostre idee e chiunque vorrà accettare e condividere questo programma e queste idee, sarà il nostro migliore alleato.
Vuol fare una previsione? Chi arriva al ballottaggio?
Perché parla di ballottaggio? Non potremmo vincere al primo turno?