Tra i ragazzi pronti a dare il proprio contributo per la crescita della città, ecco il neo eletto coordinatore provinciale dell’UGL giovani
Ancora non hanno una sede, ma di grinta e di voglia di fare ne hanno tanta; il loro intento è quello di far emergere le tematiche giovanili, i problemi che le coinvolgono e i progetti propositivi e innovativi che ne derivano. Il riferimento è al coordinamento giovanile della UGL che si è costituito a Taranto pochi mesi fa, che riunisce tutti i lavoratori iscritti all’organizzazione sindacale di età inferiore ai 35 anni e tutti i non-lavoratori, ovvero studenti e giovani in cerca di occupazione. Pieno di entusiasmo, Marcello Murgia mi parla dei contenuti e dei buoni propositi del coordinamento.
Appena eletto coordinatore provinciale dell’Ugl Giovani, qual è stato il tuo percorso?
«Durante i cinque anni dell’Università ho coordinato due Associazioni studentesche, ricoprendo nei vari organi accademici il ruolo di rappresentante degli studenti. Senza ideologie politiche abbiamo cercato di tutelare i diritti degli oltre 7000 studenti iscritti a Taranto, rivendicando servizi e assistenza che spesso purtroppo, venivano trascurati dalle Istituzioni preposte. Dopo aver conseguito la laurea specialistica, mi sono dimesso dai miei incarichi accademici, pur continuando a seguire le politiche universitarie dei miei giovani colleghi».
Che rapporti ci sono tra te e Giuseppe Carenza, segretario generale dell’UGL Puglia? È stata utile la sua figura per te?
«E’ stato fondamentale! Ha creduto nelle potenzialità e capacità di gestione sindacale del gruppo, del quale mi onoro di far parte. Abbiamo apprezzato la sua umiltà e determinazione, nel costruire un nuovo percorso per l’organizzazione sindacale del nostro territorio, valorizzando le tematiche giovanili».
E con gli altri sindacati? Si è istaurata già una collaborazione?
«Il nostro gruppo giovanile ancora non ha avuto il piacere di conoscere e di confrontarsi con i colleghi delle altre organizzazioni, essendoci ufficialmente costituiti da meno di un mese. Siamo comunque a conoscenza che la Segreteria Regionale, soprattutto nella persona di Giuseppe Carenza, crede molto in un comune percorso di crescita nella tutela dei diritti dei lavoratori».
Come intendete distinguervi dall'attività degli altri sindacati?
«Il nostro umile contributo si limiterà nel segnalare le condizioni lavorative di giovani precari e di coloro che ancora non sono inseriti nel mercato del lavoro, affinché le Istituzioni preposte possano avviare politiche di tutela e di valorizzazione. Stiamo lavorando su un documento contenente una serie di proposte, utili sia ai lavoratori che ai loro datori di lavoro. Ci rapportiamo alle difficoltà, con una soluzione e non con un problema».
Cosa intendete fare dal punto di vista dell’occupazione che coinvolge soprattutto i giovani e i meno giovani?
«Ribadire un tema per noi di vitale importanza, la meritocrazia!».
Che tipo di progetti innovativi intendete proporre?
«I nostri progetti sono stati ideati in considerazione delle difficoltà presenti nella nostra società, con l’obiettivo di formulare concrete proposte per migliorare l’offerta dei servizi e supportare le istituzioni competenti che hanno il dovere di garantirli. Durante l’ultimo periodo del mio mandato di rappresentante degli studenti, mi sono occupato nello specifico, di un progetto innovativo per il contesto nel quale veniva presentato. Lo scopo finale era quello di rispondere alla continua richiesta di servizi amministrativi e accademici relativamente agli oltre 7000 studenti iscritti presso il polo universitario ionico,Università di Bari e Politecnico di Taranto, nello stesso tempo ovviare alle difficoltà finanziarie degli Atenei».
In che modo?
«Sostanzialmente gli studenti si associavano, dando vita ad una struttura giuridica, che attraverso una collaborazione con l’Università, dava la possibilità di creare e di implementare una serie di servizi utili per tutti gli universitari. Le stesse attività venivano organizzate dagli stessi studenti/lavoratori, che oltre a maturare un’esperienza lavorativa, contribuivano alla crescita della comunità accademica. Attualmente gli Atenei stipulano collaborazioni individuali con gli studenti, noi chiedevamo la possibilità di sottoscrivere collaborazioni collettive con associazioni di studenti, proprio come viene previsto anche dalla normativa vigente, in materia di diritto allo studio».
Quanti iscritti conta adesso l’Ugl giovanile a Taranto?
«Attualmente, a circa un mese dalla costituzione della segreteria, siamo in 230, ma dato che molte delle nostre attività non sono partite, ci auguriamo di raggiungere presto la quota di 500 giovani tesserati».
A proposito di iscritti, in termini nazionali cosa sai dirmi a riguardo dei numeri gonfiati dalla Polverini? Secondo delle inchieste del 2010 i numeri di iscritti furono gonfiati per avere un peso negoziale maggiore con gli altri sindacati.
«Personalmente sono abituato ad esprimere valutazioni su dati concreti, che in merito alla questione posta non dispongo. Posso soltanto dire che, prima della mia nomina nel sindacato, sono venuto a conoscenza dai giornali, del primato detenuto dalla Presidente Renata Polverini in qualità di prima donna in Italia, a ricoprire la carica di Segretario Generale di una Confederazione Sindacale».