Si ritrovano intorno al Consigliere Regionale martinese tutti gli esponenti del PdL ionico, pronti a dare il massimo per un sorpasso che non sembra essere più un sogno
Le prime reazioni alla ufficializzazione delle liste del Popolo della Libertà, avevano fatto pensare ad una imminente crisi del partito in terra ionica, con particolare riferimento ai cosiddetti "ex An". Una sola candidatura in posizione eleggibile, quella di Gianfranco Chiarelli, molto vicino a Raffaele Fitto, è stata accolta con una buona dose di insofferenza, anche in considerazione delle tante emergenze del territorio, che avrebbero richiesto sicuramente una più ampia rappresentanza in Parlamento. Va detto però che, ad una più attenta analisi, il risultato portato a casa da Fitto infine va valutato complessivamente in termini positivi; la Puglia, infatti, è l'unica regione ad aver inserito nelle liste solo espressioni del territorio, evitando incursioni dall'esterno. Inoltre le deroghe alle regole definite, ovvero non oltre 65 anni di età e non più di tre legislature, sono limitate a 4. Chi pensava ad un PDL pronto a dividersi, quindi, domenica scorsa ha avuto la dimostrazione dell'esatto contrario. A Martina Franca nella mattinata e il pomeriggio a Taranto, si è presentato ad una ampia platea di simpatizzanti un partito molto diverso da quello che negli ultimi tempi sembrava quasi essersi rassegnato ad una nuova ulteriore sconfitta elettorale. Sul palco del cinema Verdi, gremito come non mai, e nel salone del centro sportivo Magna Grecia a Taranto, un grande pannello mostrava l'andamento dei sondaggi; un grafico che, partendo dal minimo storico dei consensi, registrato durante il governo Monti, punta in alto fino agli ultimi dati che vedrebbero il Popolo della Libertà schizzare ad oltre il 30%, fino a quel 38% indicato come obiettivo raggiungibile. Un PDL unito quindi, ritrovato, determinato, pronto alla sfida. Merito di Raffaele Fitto che ha spiegato ai suoi le ragioni che hanno portato alla composizione delle liste. Merito di Gianfranco Chiarelli, il candidato alla Camera dei deputati, che ha saputo fare sintesi delle diverse anime del partito. Tantissima gente a Martina Franca, dove a benedire i candidati era presente Raffaele Baldassare. L'europarlamentare che proprio a inizio di questa settimana ha incamerato l'incarico di vice capo gruppo vicario del PPE-PDL al Parlamento Europeo, si è detto assolutamente fiducioso sulla possibilità di un successo elettorale. Particolarmente appassionato l'intervento del coordinatore provinciale Montanaro, che ha puntato l'indice sulla politica tartassatrice dei professori e su quella devastante di Vendola nella regione Puglia: chiusura di aziende, sanità al collasso, gestione sciagurata della vicenda Ilva. Intensi anche gli interventi del vice coordinatore vicario Renato Perrini che ha chiesto unità e compattezza nella battaglia contro la sinistra. Presenti anche i consiglieri regionali Sala e Lospinuso. In sala, a Martina, gli altri candidati al parlamento Gugliotti, Chimienti, Liuzzi, Scatigna. Commosso, Gianfranco Chiarelli ha ringraziato tutti e ha posto l'accento su alcune questioni. La prima riguarda in generale la competizione elettorale e l'importanza di ridare al Paese un buon governo: "l'alternativa per gli italiani è tra un governo che continui a tassare, a frenare i consumi, a bloccare la occupazione, e noi che intendiamo ridurre la pressione fiscale, cominciando dalla abolizione dell'Imu sulla prima casa, favorire lo sviluppo, incoraggiare gli investimenti". L'altro argomento, più legato al territorio, la necessità di mettere Taranto e la sua provincia nelle priorità assolute della agenda del prossimo governo. Poi il richiamo all'orgoglio dei martinesi ancora una volta scelti per rappresentare il territorio ai massimi livelli istituzionali. A Taranto invece Raffaele Fitto ha rimesso insieme i suoi colonnelli. E deve esserci proprio riuscito visto anche l'intervento di Pietro Lospinuso: "Vendola ha chiuso Miroglio e Natuzzi, e sta chiudendo anche l'Ilva, sono al fianco di Gianfranco per difendere la provincia di Taranto". Arnaldo Sala, subito dopo, ha chiesto al collega, parlamentare in pectore, di assumere quel ruolo di mediatore che ha svolto a lungo Pietro Franzoso. Trenta minuti circa di Fitto che ha trattato quasi esclusivamente questioni di ordine politico generale: ""Non ci sono più possibilità per vincere le elezioni. Le elezioni sono nella possibilità di essere vinte da Bersani o da Berlusconi, non lo diciamo noi. È nelle cose, non c'è un solo sondaggio che non dica che le elezioni le vince o l'uno o l'altro. Quindi puntiamo innanzitutto al voto utile, un voto che può determinare la vittoria. Votare Monti e Bersani significa votare due coalizione che fanno finta di litigare ma che si metteranno d'accordo. In più c'è una filosofia che caratterizza il centro sinistra:maggiore pressione fiscale e maggiore spesa pubblica." Poi un accenno ai sondaggi e alla rimonta di Berlusconi:"Penso che ogni campagna elettorale vada combattuta fino all'ultimo e giudicata il giorno dopo il voto. In questa campagna elettorale come spesso accade nelle elezioni politiche da parte della sinistra si danno giudizi e si esprimono valutazioni prima che inizi. Invece i dati dimostrano in modo chiaro che la partita non è aperta ma apertissima; siamo in grande recupero, i sondaggi ce lo spiegano a livello nazionale, così coma a livello locale e siamo pertanto molto fiduciosi. Ci sono molti elettori indecisi che man mano che si avvicina il giorno del voto fanno delle valutazioni concrete e vanno nelle direzioni di sciogliere il dubbio esprimendo il consenso nei nostri confronti." Infine non poteva mancare un accenno alla questione Ilva: "abbiamo sostenuto in modo forte i provvedimenti del governo; penso sia utile mettere ordine e ricordare le cose come sono andate in questi anni, chi si è dedicato alla soluzione dei problemi con soluzioni concrete e chi no. La vicenda Ilva avrebbe avuto un segno diverso se le scelte e gli accordi di 8 anni fa fossero stati realizzati concretamente."