Tagliato il traguardo del primo anno, dopo le dimissioni di Franco Convertini, si fa sempre più probabile l’ipotesi di un rimpasto soft della giunta comunale.
Il 31 maggio 2012 Franco Ancona, proclamato ufficialmente Sindaco di Martina Franca da appena otto giorni, annunciava alla città i nomi dei componenti della sua Giunta. E’ passato un anno esatto da quel giorno e come tutte le giunte che si rispettino, a Palazzo di Città non si sono fatti mancare nulla. Tanti applausi tanti (a disposizione un ottima claque), poche critiche (un’opposizione soft), e un solo dimissionario (l’assessore ai lavori pubblici Franco Convertini). Ma le amministrazioni comunali molto spesso se non quasi sempre, funzionano come il Tetris quel giochino fatto di tasselli dai colori diversi che si incastrano alla perfezione tra loro; però se ne salta uno l’effetto che ne viene fuori può essere quello di una cascata a valanga almeno fino all’incastro successivo. Le dimissioni di Franco Convertini, sono state “digerite” con molto savoir-fare sia dal Sindaco che, come sempre quando succede qualcosa di particolare, si dichiarava “stupito”, che dal Partito Democratico. Questo “congedo anticipato” ha così tanto addolorato Sindaco e PD che se ora qualcuno passasse da Palazzo ducale e chiedesse di Franco Convertini, si sentirebbe rispondere: “Convertini chi?!?!? Mai visto.” Eppure il suo accostare la porta, perché non è nello stile della persona “sbattere” o far caciara, ha lasciato in piedi interrogativi pesanti su illuminazione pubblica, parcheggio di via Bellini, informatizzazione, aree cimiteriali temi pesanti sui quali tutto sembra ancora fermo. La scelta del nuovo assessore ai lavori pubblici, un affare interno al Partito democratico, non è stata né immediata, né tantomeno indolore. Giorni di trattative convulse e di strategie di corrente. Sulla giostra dei papabili ci sono saliti in tanti, ma alla fine l’ha spuntata il giovane consigliere comunale Gianfranco Palmisano, segretario regionale dei giovani del PD, volto nuovo e pulito della politica martinese da tutti indicato come il “delfino” del consigliere regionale Donato Pentassuglia. La nomina di Palmisano in un colpo solo, libera un posto in consiglio comunale e fa venire altri mal di pancia. Il posto in consiglio sarà occupato, degnamente e a giusta ragione, da Magda Balsamo che attualmente ricopre il ruolo di staffista del Sindaco e alla quale, non sono state certo risparmiate pressioni per convincerla affinché non lasciasse il suo attuale “impiego”. Ma la Balsamo, giovane e “tosta”, ha voluto mantenere fede agli impegni presi in campagna elettorale con i suoi elettori e, cortesemente, ha rispedito al mittente i vari inviti ricevuti. I mal di pancia invece, sono venuti a Romano Del Gaudio in corsa fino all’ultimo con Palmisano per occupare la poltrona di assessore. Poco dopo che Pino Bonasia, segretario cittadino del PD, ufficializza al Sindaco la scelta di Palmisano, Del Gaudio si dimette da vice capogruppo consiliare del PD. Queste dimissioni da un ruolo semisconosciuto e apparentemente superfluo, in vista del primo compleanno dell’amministrazione, “regalano” un’altra scossa al Sindaco e al PD dove la proporzione tra consiglieri comunali e assessori di riferimento, non è “quadrata” fin dall’inizio. Una grossa fetta del partito non si sente rappresentata e rimprovera al Sindaco di escluderla da molte decisioni di un certo peso che, a giudizio di qualcuno, sono prerogativa del cosiddetto “cerchio magico” nostrano (Franco Ancona, Lorenzo Micoli, Pierdomenico Gallo, Tonino Scialpi e Bruno Semeraro). Per far passare il mal di pancia a Del Gaudio e a una fetta di PD servirebbe dunque un riequilibrio delle forze in campo e di conseguenza, un nuovo assessore in giunta. Ma chi sacrificare? Le attenzioni si concentrano su Lorenzo Basile, attuale assessore al bilancio in quota al Movimento La Puglia per Vendola. che, rappresentato in consiglio dal promettente Martino Carrieri (poco avvezzo ma soprattutto poco propenso al gioco delle spartizioni) ha come referente massimo il consigliere regionale Francesco Laddomada, uscito sconfitto dalle recenti elezioni amministrative nella sua Crispiano dove, dopo dieci anni di amministrazione guidata dal fratello Giuseppe, il centrosinistra ha dovuto cedere il passo al centrodestra di Egidio Ippolito e Renato Perrini. Che due assessorati “pesanti” come bilancio e servizi sociali siano in mano a SEL e PPV, federatisi dopo le elezioni dello scorso anno, viene mal digerito dal Partito Democratico che ora indica una via d’uscita non proprio indolore, ma certamente non traumatica: Lorenzo Basile verrebbe dirottato nello staff del Sindaco al posto di Magda Balsamo, mentre Romano Del Gaudio andrebbe a ricoprire il ruolo di assessore proprio con delega al bilancio per evitare anche un walzer di deleghe. A questo punto bisogna riempire lo scranno lasciato libero in consiglio comunale. Lo scorrimento della lista porterebbe a Giancarlo Mastrovito, vicino al gruppo dei “duri e puri” guidati dal segretario Pino Bonasia. Ma il ruolo da consigliere comunale creerebbe qualche impiccio all’architetto Mastrovito che ha già in “cascina” incarichi con il comune per circa 50.000,00 euro, mandati che può mantenere ma che di certo non potrebbe incrementare. Allora, scorrendo scorrendo, toccherebbe ad Antonio Carriero anche lui come Stefano Coletta, pur senza patto generazionale, molto vicino al Sindaco. In questo modo si riequilibrerebbero, almeno in parte, le forze in giunta e Ancona si garantirebbe un supporto maggiore in consiglio. Ma la partita potrebbe non finire qui anche se a giocarsi il finale, sarebbero elementi di un'altra squadra ovvero quelli dell’IDV o MeP a seconda se si proviene da sinistra o da destra. Com’è noto l’asse portante di questo gruppo, è composto da Pasquale Lasorsa (assessore al turismo), Antonio Martucci e Tommaso Caroli (consiglieri comunali) e Martino Carriero rimasto fuori dall’assise comunale per un solo voto. Ora questo gruppo non è più granitico e compatto così come in campagna elettorale e oltre ai problemi interni, deve risolvere anche quelli esterni. Pasquale Lasorsa non risulta essere tra gli assessori più amati sia in giunta che in consiglio comunale e molti vedrebbero di buon occhio un avvicendamento. Antonio Martucci invece desta più di qualche preoccupazione per le sue prese di posizione; sia quando afferma di essere “inviso alla maggioranza” e che “io sto con il Sindaco” (praticamente lo stesso ritornello sentito ai tempi dell’amministrazione Conserva) sia quando, nella sua doppia veste di consigliere regionale e comunale, dialoga con la gente (solo che a Bari la “gente” è di destra mentre a Martina è di sinistra). Sul fronte interno invece Martucci procrastina di continuo l’addio al doppio incarico, subordinandolo ufficialmente alla risoluzione dell’affaire cimitero (tema a lui da sempre caro) ma che alla base ha nella creazione dei giusti contatti, che potrebbero garantirgli la rielezione alle prossime regionali, il vero motivo del mancato traferimento full-time in quel di Bari. Intanto i tempi si dilatano a dismisura e Martino Carriero, che prenderebbe il suo posto in consiglio, resta pazientemente (?) alla finestra ad aspettare. Quello che potrebbe accadere in questo gruppo non è facilmente prevedibile, anche se, visto come sono messi a oggi i rapporti, la possibilità di vedere assessore Tommaso Caroli al posto di Lasorsa e Carriero in consiglio comunale, non sarà scienza esatta ma non è neanche fantascienza.