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Roberto Saviano «Attenti al dopo Ilva»

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

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LUG
2013
Lo scrittore allerta sul peggioramento delle condizioni politico-sociali che la chiusura della fabbrica comporterebbe: «La criminalità non emerge ancora, troppi riflettori puntati»
 
Chiedere a Roberto Saviano di parlare di mafia, di criminalità organizzata o di narcotraffico appariva scontato, forse anche ripetitivo. Sono cose che gli chiedono tutti. Parlare della sua vita privata (che vita è non riuscire manco a farsi una passeggiata se non con cinque persone al seguito che ti guardano le spalle?) sembrava appunto inutile. Ma, nonostante la scorta a mo’ di barriera, noi di Extra siamo riusciti con garbo, e quando le speranze sembravano perdute, a salire sul palco, dove la domanda è sorta naturale.  
E’ vero che Lei sta studiando il caso “Ilva” di Taranto ?
«La vicenda di Taranto mi è molto cara. La sto seguendo attraverso Adriano Sofri, che è lì e segue la faccenda. Mi interessa tantissimo perché suppongo che adesso ci sarà una recrudescenza criminale in tutta la Puglia che avrà in Taranto una posizione centrale perché la situazione è disperata. In questo momento la gravità criminale non emerge perché ci sono troppi riflettori puntati. Quando questi cadranno temo che le contraddizioni porteranno a una situazione di grande difficoltà».
In riferimento a cosa, per la precisione?
«Alla criminalità organizzata. Io la vedo in questa prospettiva». 
Collusione “politica – criminalità”?
«Temo di sì. Ma non solo, il risultato di questa faccenda comporterà un “ritorno indietro” sul versante sociale. L’Ilva in tal senso è stata un argine per tutti questi anni. Con lo sfaldamento di tutto quel sistema, e i punti oscuri su cui la magistratura sta cercando di far luce, il rischio che vi sia un aggravarsi delle condizioni politico-sociali è molto alto». 
 


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