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Fate ambulanti/La creatività viaggia su una Due Cavalli

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

26
LUG
2013
Un gruppo di artiste salentine riscopre l’antica tradizione del commercio sul territorio. Sara Pisanello e Valentina Ippolito girano il Salento con un negozio itinerante di prodotti fatti a mano 
 
Unicità e qualità sono ciò che tutte cerchiamo, specialmente in fatto di look. D’altra parte gli oggetti con cui scegliamo di vestirci hanno una valenza - anche simbolica -  molto forte, per cui il momento dell’acquisto può essere considerato un vero e proprio rito, un’occasione di socializzazione e condivisione. Così, capita di scambiare dritte e consigli con le amiche, con le altre clienti o con le proprietarie del negozio.  Raramente però, bontà del prodotto e “clima” accogliente si riscontrano contemporaneamente. I negozi appartenenti alle grandi catene possono offrire un minimo di qualità, ma non garantiscono unicità, e difficilmente si caratterizzano per l’affabilità verso il cliente. Al contrario, le bancarelle spesso attirano per una certa originalità, ma la qualità dei prodotti lascia a desiderare. Eppure, le Fate Ambulanti dimostrano che soddisfare entrambe le esigenze è una sfida possibile… e divertente.
Il progetto de Le Fate Ambulanti è stato ideato da Sara Pisanello e Valentina Ippolito, che da alcune settimane, portano in giro per il Salento le loro creazioni e quelle di tante altre artiste salentine. “Inizialmente eravamo in quattro, ma poi il progetto è cresciuto rapidamente, e ci siamo accorte che eravamo molte di più. E per una buffa coincidenza, tutte donne”, mi spiegano.  Muovendosi a bordo di un’Apecar, una 500L, o una Citroën Dyane 2Cv, mezzi vintage che sprigionano fascino e ricordi, Sara e Valentina allestiscono un negozio itinerante, coloratissimo e vivace, che offre capi d’abbigliamento, oggettistica e accessori, ciascuno dei quali è un esemplare unico, fatto a mano e prodotto con materiali scelti dall’artista che lo ha realizzato. «Il programma avrà un itinerario aggiornato in tempo reale e non prefissato. Vogliamo essere un po’ nomadi/mercanti, assolutamente non prevedibili... ma rintracciabilissime!». Informazioni e date sono infatti disponibili sulla pagina Facebook http://www.facebook.com/LeFateAmbulanti.
La storia delle Fate Ambulanti è prima di tutto una storia di amicizia.  Sara e Valentina, 28 anni entrambe, amiche oltre che vicine di casa, avevano l’abitudine di rivolgersi l’una all’altra usando la parola “fata”, un appellativo affettuoso e ironico al tempo stesso. Sara, organizzatrice di eventi, è laureata in Scienze Politiche e Valentina, esperta di marketing, è laureata in Scienze della comunicazione. “Il percorso lavorativo, e il nostro personale approccio, sono sempre stati caratterizzati dalla cura nel confezionamento e nella presentazione del nostro lavoro, e certamente tutto ciò si è rivelato utile in questa nuova avventura, dove si è naturalmente riversato”. Tra le creazioni che le Fate Ambulanti stanno portando in giro per il Salento ci sono quelle realizzate da Valentina e Sara: costumi e orecchini all’uncinetto e borse personalizzate con i merletti. 
Le fate hanno scelto di essere ambulanti per riportare in vita il “circolo virtuoso” innescato in passato nel Salento dalla figura del venditore ambulante. Questo mestiere, infatti, intrecciava alla sua storia e al suo cammino, quello dei volti e delle vite che incontrava nelle piazze e nei mercati. Da qui scaturiva qualcosa di più profondo e duraturo della semplice vendita: condivisione di esperienze e pratiche, consolidamento della memoria e costante ri-attualizzazione della storia, quella individuale e quella della comunità. Un flusso di scambio umano continuo, e per certi versi sottotraccia, che Valentina e Sara stanno sperimentando in prima persona nelle loro “incursioni” su e giù per il Salento. «Il legame tra venditore e potenziale acquirente va anche al di là dell’atto dell’acquisto, perché poi si comincia a chiacchierare, e così può capitare che persone estranee ti regalino consigli, preziosi suggerimenti, frutto dell’esperienza di anni. Questo, per esempio, è successo al Lido York di San Cataldo, quando una signora anziana si è avvicinata al nostro banchetto complimentandosi per i costumi all’uncinetto che avevamo realizzato, e dandoci delle dritte ulteriori».
Le Fate Ambulanti vivono d intrecci: quelli che fortificano un’amicizia, quelli che rendono unico un paio di orecchini … e quelli che rendono irrinunciabile la propria terra. «Non abbiamo mai voluto abbandonare il Salento, in quanto crediamo molto nelle potenzialità del territorio, soprattutto per i giovani artisti, artigiani e creativi con voglia di emergere, stanchi di essere costretti a spostarsi per trovare consensi».  Sin dall’inizio, la volontà di fondo è stata quella di avviare un progetto che fosse a costo zero, o che comunque richiedesse il minimo investimento. E così è stato.  Ma la “legge” del passaparola insegna che, quando scopri qualcosa che ti piace, viene naturale volerlo rivedere e parlarne con le persone che conosci.  «E’ successo che ci chiamassero dai lidi perché le persone ci avevano già viste in altri stabilimenti balneari», mi raccontano.
Nel contesto odierno di profonda e diffusa crisi economica, che influenza e condiziona sempre più anche la fiducia nella comunità e nelle reti relazionali, è interessante rilevare che, specularmente, le uniche risposte davvero convincenti a questo stato di cose nascono dalla riscoperta e valorizzazione di ciò che aveva mantenuto in buona salute l’economia prima che la finanza prendesse il sopravvento. Creatività, condivisione, recupero del patrimonio culturale e storico del territorio. Il viaggio delle Fate Ambulanti è affascinante anche perché ci dice qualcosa su ciò che siamo… e della strada che è necessario tornare  a percorrere.


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