Settembre. Si ricomincia. Si riaprono i cancelli della scuola e ogni anno, in questo periodo, riesplodono le polemiche sul caro-libri e sulla spesa legata all’istruzione scolastica. Ma qualcosa sta cambiando
Per rifare il “corredo” scolastico tra libri di testo e cartoleria, ecc, si spende in media (dati Istat alla mano) 300/350 euro all’anno per studente, per non parlare degli alunni del primo superiore, per i quali si aggiunge un corredo accessorio di dizionari, manuali, strumentazione tecnica, indispensabile per le attività didattiche dell’intero quinquennio superiore.
Settembre è sempre stato un mese “caldo” per le tasche delle famiglie italiane, ma allo squillo della campanella riemergono i problemi legati ai sussidi didattici: i libri nuovi o di seconda mano, le nuove adozioni, le riedizioni, gli aggiornamenti, i testi a fascicoli che all’apparenza appaiono più snelli ed economici ma all’atto pratico camuffano una spesa maggiore diluita nei cinque anni. Le problematiche si moltiplicano nelle famiglie con più figli in età scolare, ça va sans dire, con ulteriore aggravio di spesa. «Questo disagio che pesa sulle famiglie è stato brillantemente superato per il secondo anno consecutivo, nel nostro Istituto – è questo il commento soddisfatto della dirigente scolastica dell’ITIS- Liceo Scientifico “E. Majorana” di Martina Franca, Anna Caroli-. Il nostro istituto distribuisce il materiale didattico digitale e i libri di testo formato cartaceo, direttamente alle famiglie dei nostri alunni del biennio alla modica cifra di 85 euro. Non più libri introvabili distribuiti a novembre, non più nuove adozioni che ostacolano il mercato dell’usato, non più pomeriggi in fila nelle librerie affollate. Nei nostri magazzini sono depositati tutti i testi di cui i nostri alunni del biennio hanno bisogno, catalogati in pacchi personalizzati per alunni e per classi e consegnati dal nostro personale». Da un anno, infatti, il Majorana di Martina aderisce al progetto nazionale Book In Progress, che, con il plauso del MIUR, riunisce una sessantina di istituti secondari di tutta Italia i cui docenti sono impegnati nella produzione e nell’aggiornamento costante e continuo del materiale didattico necessario per le attività scolastiche. Una geniale intuizione del dirigente scolastico dell’ITIS “Majorana” di Brindisi, Salvatore Giuliano il quale da qualche anno coordina l’enciclopedico lavoro di uno staff di docenti italiani che coraggiosamente e senza scopo di lucro sfidano le lobbies dell’editoria producendo autonomamente i libri di testo per i propri alunni. Una rivoluzione senza precedenti nell’ambito dell’istruzione pubblica italiana, nelle secondarie superiori, per tutti gli indirizzi di studio: dai licei, ai tecnici, ai professionali. Superfluo ogni commento sui benefici a cascata, su tutti i fronti.
«Il nostro Istituto ha aderito al progetto –prosegue la dirigente, prof.ssa Caroli- condividendone appieno le motivazioni e le finalità. Ha previsto, in prospettiva, l’enorme ricaduta positiva sugli alunni che il rivoluzionario approccio didattico avrebbe avuto sulle nuove generazioni di studenti nativi digitali. La portata innovativa intrinseca al progetto che potenzia il ruolo attivo del discente e ne personalizza il percorso di apprendimento, abbinata all’utilizzo di supporto multimediale in classe, ha prodotto un mix “esplosivo” che ha ulteriormente consolidato il successo della didattica digitale, confermato dalla ridotta percentuale di abbandono scolastico nel biennio oltre al calo di studenti bocciati o rimandati. Questo tsunami, supportato da un’efficace attività di promozione dell’offerta formativa del nostro istituto, ha indubbiamente favorito un incremento di iscrizioni al primo anno, frutto di un affiatato lavoro di squadra dello staff dei docenti impegnati nell’orientamento». Insomma, al Majorana di Martina Franca le cl@ssi 2.0 sono una realtà consolidata dove i dispositivi tecnologici, “pane quotidiano” e fiore all’occhiello dell’istituto sono diventati un importante sostegno all’insegnante sempre più facilitatore e meno “conferenziere”. Un tutor che valorizza un ambiente di apprendimento più informale e personalizzato sui bisogni del singolo alunno, a sua volta più coinvolto e partecipe nel processo formativo-educativo proposto dal docente.