La “sfida” di un’associazione salentina di coniugare globale e locale. Intercultura, corsi di formazione e promozione del territorio, queste le “parole d’ordine”
In un mondo sempre più globale e globalizzato, come si concilia il radicamento sul territorio con uno sguardo capace di abbracciare una dimensione il più ampia e variegata possibile? E’ a domande-sfide come queste che risponde ogni giorno, con la propria attività, Jump In (www.jumpinweb.eu), associazione senza fini di lucro con sede a Poggiardo (Le)
«Jump In è un’idea su un modo differente di vivere le proprie possibilità valorizzando la diversità nel rispetto delle aspirazioni personali. Investiamo sui giovani e ascoltiamo le loro voci, fonte essenziale di idee nuove, di nuove creatività e fonti artistiche – ci spiegano -. Oltre le frontiere nazionali e gli stereotipi promuoviamo l’interculturalità, uno dei valori chiave del nostro operare con la volontà di arricchirci delle nostre differenze. Jump In è anche è il luogo ideale per la riscoperta di quelle culture e tradizioni che hanno distinto il nostro territorio e che sono parte dell’identità antica e futura di una terra ricca. Vogliamo valorizzare il territorio mediante la creazione di vere e proprie opportunità di promozione del locale e per mezzo dell’organizzazione di esperienze di formazione internazionale per i più giovani. I progetti che realizziamo sono finalizzati alla creazione di iniziative che stimolano la partecipazione del più ampio numero di interlocutori possibile sia a livello locale che nazionale ed europeo. Siamo convinti che la conoscenza sia il motore di ogni cosa e consapevoli che ognuno possa apportare il proprio contributo positivo di arricchimento e di crescita collettiva».
L’attività di Jump In si articola lungo quattro direttrici: culturale, interculturale, formativa e di promozione del territorio. Non solo infatti l’associazione organizza eventi di vario tipo (seminari, concerti, mostre…), ma promuove anche programmi di mobilità giovanile individuale e di gruppo. «I nostri partner - ci spiegano - provengono da tutto il mondo. Mandiamo circa 50 ragazzi al mese all’estero e ne accogliamo circa 200 all’anno. I temi affrontati sono quelli proposti dall’Unione Europea (per esempio, il cibo come mediazione interculturale, le fiabe come strumento per raccontare il proprio Paese)».
A livello locale Jump In realizza attività in ambito scolastico ed extrascolastico, attraverso metodi di educazione non formale, ponendo al centro temi come quello della cittadinanza attiva, delle politiche giovanili e dello sviluppo di abilità e competenze. Tra i moltissimi corsi organizzati da Jump In, quelli di tecnico del suono, video maker e autocad/archicad. «L’intento è quello di dare vita a progetti spendibili sul territorio, e al tempo stesso favorire l’integrazione tra ragazzi». Jump In gestisce inoltre i Laboratori Urbani di Bollenti Spiriti a Diso, Poggiardo, Andrano e Spongano, e ha promosso il bando “Creativi all’opera”, finalizzato a sostenere la progettualità giovanile attraverso l’erogazione di piccoli contributi per l’avvio di attività da realizzarsi nei suddetti laboratori. “Siamo un incubatore di progetti e creatività”.
«La nostra risorsa più preziosa è quella umana, ancor più delle idee. La passione e la volontà dei ragazzi di lavorare sul territorio sono infatti fondamentali». E l’auspicio è che, alimentando queste buone prassi, consentendo loro di maturare, si possa giungere a saldare – o almeno avvicinare – la dimensione globale e quella locale, cosa spesso fin troppo ardua nel nostro territorio.