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Categoria: CULTURA
Mentre il denso reportage narrativo “Invisibile è la tua vera patria”, in finale al Premio Biella, continua il suo viaggio in Italia, sollecitando la riflessione e aprendo lo sguardo sui luoghi paradigmatici del declino industriale italiano, da Nord a Sud, con una visione non localistica e moraleggiante, è partito il conto alla rovescia per il nuovo saggio di Giancarlo Liviano D’Arcangelo che, in uscita il 29 maggio, è già pronto in casa editrice (Il Saggiatore) e indubbiamente incontrerà il plauso di quei lettori a cui piace addentrarsi nelle questioni chiave del nostro Paese. Certamente una di queste è il calcio che, come scrisse Pasolini nel 1963 in “Reportage su Dio”, è uno di quei problemi “sostanzialmente attuali” che meritano “l’onore di un interesse intelligente”. E in effetti al calcio, metafora della vita, in tanti (giornalisti, fotografi, sociologi, filosofi, pittori, scultori e scrittori) hanno dedicato attenzione e riflessione. Con “Gloria agli eroi del mondo di sogno” , è questo il titolo del nuovo reportage di Liviano D’Arcangelo, si arricchiscono le pagine che scandagliano la passione calcistica letta anche come rifiuto del conformismo e del potere e ricerca dell’utopia del riscatto. E noi intanto, in attesa di leggere questo suo nuovo lavoro, abbiamo raggiunto Giancarlo con il nostro questionario proustiano.
Qual è oggi la sfida più difficile per uno scrittore che non abbia scelto la strada dell’intrattenimento?
«Passare nei grandi numeri. Bucare la coltre dei media e imporre un modello umanistico e non mercificato».
Leggere per te…
«E’ rigenerarsi nell’altro e nell’altrove».
A giorni avremo una tua nuova pubblicazione: il calcio è il tema. Puoi dirci qualcosa di più preciso?
«È un viaggio nell’universo simbolico del calcio, in cui sono cresciuto, mischiandolo alla vita. Raccontato con la voce di un bambino che si fa adulto e di un adulto che torna bambino».
Il tratto principale del tuo carattere?
«La serenità».
La qualità che desideri in un uomo?
«La trasparenza».
La qualità che desideri in una donna?
«Purezza e squisitezza, che solo le donne posseggono insieme».
Quello che apprezzi di più nei tuoi amici?
«L’empatia che si rinnova nel tempo».
Il tuo principale difetto?
«Pigrizia, senza dubbio».
La tua occupazione preferita?
«Il gioco».
Il tuo sogno di felicità?
«Essere in grado di determinare la felicità di chi amo».
Quale sarebbe per te la tua più grande disgrazia?
«Perdere un arto, o la vista».
Quello che vorresti essere?
«Ubiquo e poliforme».
Il paese nel quale vorresti vivere?
«Mi piacerebbe vivere a San Sebastian, nei Paesi Baschi».
Il colore preferito?
«Giallo».
L'uccello che preferisci?
«Aquila naturalmente».
Il fiore che ami?
«I tulipani».
Gli autori in prosa che preferisci?
«Don De Lillo, Musil, Thomas Bernhard, Proust, Dostoevskij, Rabelais, Vollmann, Littell».
I poeti che preferisci?
«Sereni, Montale, Majakovskij, Rimbaud, Baudelaire».
I personaggi letterari che preferisci?
«Conte di Montecristo, Principe Stavrogin, Oblomov».
Le eroine letterarie che ami?
«Qualsiasi femme fatale. E Isotta la bionda».
I compositori che preferisci?
«Bach, Beethoven, Couperin, Vivaldi, Haydn, Mozart».
I tuoi pittori preferiti?
«Bosch, Caravaggio, Brueghel il Vecchio».
I tuoi eroi nella vita reale?
«Gli eroi sono personaggi perfetti solo per la fantasia!».
Le tue eroine nella storia?
«Nessuna!».
I tuoi nomi preferiti?
«Greta e Alessandro».
Quello che detesti più di tutto?
«Mancanza di sensibilità».
I personaggi storici che disprezzi di più?
«I servi dei potenti».
Il dono di natura che vorresti avere?
«Invisibilità».
Come vorresti morire?
«Arrivando ai 90 con la freschezza fisica e la forza mentale dei 30».
Stato attuale del tuo animo?
«Gioioso».
Le colpe che ti ispirano maggiore indulgenza?
«Tutti i difetti umani che non hanno scopi materiali».
Il tuo motto?
«Penso dunque non sono, non sono ancora».
