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Bitume Photofest/ Creatività in strada

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

19
SET
2014
La fotografia celebra le sue due anime. Nasce a Lecce il primo festival urbano di fotografia. Obiettivo: fare rete in un territorio in divenire
 
 
Strada e memoria. La dimensione artistica della fotografia si gioca sulla capacità di dare corpo, nel modo più dirompente possibile, alle infinite gradazioni che “abitano” lo spazio tra i due estremi, con l’obiettivo di individuare il punto in cui non ha più senso distinguere il paesaggio esterno da quello interiore, perché gli immaginari si fondono. Questo è lo spirito con cui è stato concepito Bitume Photofest, primo festival urbano di fotografia del Mezzogiorno, che si tiene a Lecce fino al 27 settembre prossimo.
L’evento, sostenuto dall’Apulia Film Commission, dal Comune di Lecce e dalla Camera di Commercio, è stato ideato dall’associazione culturale “Positivo Diretto”, di cui fa parte un gruppo di giovani creativi pugliesi. «Bitume nasce dalla volontà di costruire qualcosa di inedito. Ci siamo riuniti e abbiamo pensato che le nostre competenze diverse (fotografia, storia dell’arte, design, grafica editoriale) potessero in qualche modo costruire qualcosa di trasversale, un progetto ambizioso, forse un po’ troppo data la nostra poca esperienza, ma che punta a dialogare con altre esperienze nazionali e internazionali. Non abbiamo intenzione di fare le prime donne, non ne avremmo comunque la possibilità, quello che ci interessa è fare rete nel campo della cultura artistica contemporanea».
E nel nome scelto, è proprio il caso di dirlo, c’è già tutto. Infatti, come spiegano gli organizzatori, «si tratta di un divertissement semantico, che richiama sia l’asfalto, quindi la strada urbana, ma anche le origini della fotografia come scienza, con le prime applicazioni fatte proprio grazie a questa sostanza, il Bitume di Giudea. Da un lato strada, dall’altro memoria, riunite nel tema di questa prima edizione, Street Memories. Anche l’identità visiva, fatta da queste ombre che deformano il logo, è un gioco semantico: fotografia significa scrittura con la luce. Abbiamo fotografato l’ombra di un cartoncino stencil, i cui vuoti (le lettere del logo) sono effettivamente scritti con la luce».
Bitume vuole quindi far “scendere in strada” la fotografia, avvicinandola al maggior numero possibile di persone, “liberando” la contemporaneità dai rigidi steccati espositivi in cui troppo spesso è stata confinata. Così, ha deciso di “invadere” giocosamente il capoluogo salentino facendosi … in tre.  La sezione Bitume Grand Tour è composta dalle opere di tredici fotografi internazionali “assorbite” dalla parte storica della città, mentre i negozi del centro ospitano Bitume Fab 30, la mostra composta dai lavori di trenta fotografi under 35 selezionati attraverso una open call. Presso il Cineporto di Lecce è allestita invece Bitume Indoor, che si articola in una serie di mostre dagli accenti introspettivi, ricche di spunti sui temi dell’identità e del patrimonio comunitario locale. 
E l’urgenza di un rapporto immediato con il contesto urbano di riferimento è il filo conduttore che unisce partecipanti e organizzatori. Questi ultimi, tra serio e faceto, hanno così riassunto il “sentimento” che li lega al Salento: «Odi et amo. No, scherziamo. È che molto spesso è difficile trovare delle risposte adeguate alle proprie esigenze sul territorio in cui si vive, si cerca l’altrove. Quando in realtà Lecce è da sempre terreno fertile per l’arte, solo che a volte e a molti manca la voglia di costruire collettivamente qualcosa di nuovo. Ecco, Bitume vuole essere anche questo: un’opportunità per diventare un nodo in una rete di operazioni culturali, in grado di dare forma alla traiettoria del nostro futuro».
L’auspicio è quindi che proprio iniziative del genere, inclusive e “dialoganti”, recuperando l’anima autentica del territorio salentino, contribuiscano a una crescita duratura, a un processo fecondo, che si nutra di stimoli da raccogliere e attecchire. Anche sporcandosi le mani, se  necessario, perché, in fondo, è quello che hanno fatto i nostri padri, anni fa, prendendosi cura di questa terra.
 
 


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