Da qualche giorno sei volata via lasciando un grande vuoto nel cuore di chi ha avuto la fortuna di incrociare il tuo cammino. Oggi non ci fa paura il freddo, il buio che illuminavi con la tua essenza, la fame e la sete ma la consapevolezza di non rivedere più il tuo sorriso
Claudia se n’è andata troppo presto, vittima di un male incurabile. La nostra Mina Borrelli, sua amica, la ricorda così.
"Ti confesso che non mi fa paura la fame e la sete,
non mi fa paura restare relegato in una stanza buia,
senza luce, al freddo, no!
Ciò che mi tormenta l'anima è il timore di non rivedere più il tuo sorriso,
così grande da appagare la fame e la sete
e illuminare le mie interminabili notti..."
Queste le ultime parole racchiuse nel tuo libro “ Un volo sulla cenere". Parole che oggi noi rivolgiamo a te, cara Claudia.
Tu, sempre palpitante d'amore e di furor di vita. Assetata di meraviglia e poesia. Intenta a godere degli ultimi istanti terreni, libera e lucente. Ora, strappata tra i rami come foglia, ondeggi. Appesa ad un ricordo volteggi come un pensiero che non vuole e non può cadere nell'oblìo perché non c'è morte possibile per le anime poetiche, sensibili e profonde come la tua.
Bisognerà che il tuo Paradiso sia splendido caro Dio, perché noi ti abbiamo consegnato la nostra Claudia, anima di una bellezza rara e pura, fai in modo che lì non affiori nessuna nostalgia di quella vita terrena ferita, a tratti meschina, ma a lei tanto cara.
"...un giorno saremo chiamati uno per volta a recitare quello che sappiamo e che abbiamo condiviso e donato. Siamo uomini-libro!", diceva il grande regista e poeta del cinema F. Truffaut.
Ricordando Claudia...
Donna di sensibilità poetica e profondità di pensiero. Scrittrice. Poetessa. Amica. Moglie. Madre e figlia della terra da lei tanto amata: il Salento.
Claudia guerriera. Pronta a duellare con la beffarda realtà, sfidandola a colpi di penna e parole amorevolmente condivise. Parole che hanno sempre avuto il silente compito di traghettare paure, ansie, dubbi, speranze, sogni e gioie, dipingendo il grigio circostante con nuove pennellate di meraviglia e speranza.
Claudia poetessa. Durante i suoi ultimi dolorosi giorni, la Poesia è sempre stata compagna fedele e centro della sua esistenza. Nei suoi versi, la parola è stata una lama affilata capace di penetrare nella carne e aprire a un profondo sentire. Energia primordiale e creativa, intensità feconda frutto di un’esigenza intima e profonda che nasceva dal solitario silenzio delle lunghe notti bianche, notti di pensieri e anima messa a nudo.
Claudia scrittrice. Raffinata penna salentina capace di parlare al cuore del lettore grazie ad una scrittura essenziale, vera, intimista e lontana dallo sterile esercizio di stile che rincorre frasi ampollose. Ogni sua parola è stata espressione dell’umano, un modo di riflettere sul mondo, sul tempo, sul senso e non-senso del nostro esserci e passare sulla Terra.
Claudia amica e donna amorevole. Non è stato svolto a sufficienza il racconto dell’amore che ha sempre saputo dare alle altre persone. Oggi tutte le poesie e le parole s’intrecciano intorno al suo ricordo, al suo amore per l’umanità.
Ho conosciuto la scrittura di Claudia grazie a Pietre, il suo primo libro. Il racconto di un viaggio "fantastico", un incontro inatteso nel cuore di Lecce. Ho avuto modo di riscoprirla narratrice attenta, matura e sensibile in "Un volo sulla cenere", il suo ultimo libro che rientra nel milieu della letteratura femminile salentina.
Una storia che parla di dolori, inquietudini, fughe e ritorni sullo scenario tragico e ineluttabile della seconda guerra mondiale.
Sofia e Giacomo vedono i loro destini intrecciarsi con quello della guerra e della segregazione razziale. Sarà la fuga di Giacomo dall'abominio di un regime spietato, che lo porterà a compiere un lungo giro per poi ritornare nello stesso posto da cui è partito, quel ghetto ebraico di una città senza nome. Al tema principale, che è la storia d'amore tra i due personaggi cardine, si intrecciano tematiche di carattere sociale, politico, antropologico, centrate sul rispetto delle diversità e del valore unificante dell'amore che vuole superare qualsiasi segregazione, rompere qualsiasi barriera linguistica, etnica e religiosa che l'egoismo umano ha preteso di erigere. Nel libro primeggia il tema del destino che è metaforizzato da quella foglia che si stacca dal ramo e vola, trepidando, prima di toccar terra, perché non vuole cadere nell'oblìo.
Così è questa storia appassionata, ricca di sentimenti forgiati dal fuoco della sofferenza di un sogno spezzato come il ramo da cui spiccherà il suo breve volo quel piccolo pettirosso. Il senso di questo romanzo intenso e delicato, scritto in maniera esemplare, è racchiuso proprio nel volo di quel pettirosso che compare in copertina.
Oggi, cara Claudia resta nell’aria quel lieve volo di un pettirosso come un augurio pieno di speranza perché un battito d’ali è la felicità. Un battito d’ali è la nascita e la morte. È così che, nel cielo plumbeo e piovoso di una giornata smagata di ansie, di abbandono, di riluttanza e dolore, spicca il suo ultimo volo il pettirosso tremante e infreddolito, pronto a compiere quel volo sulla cenere che da metafora di morte, diventa messaggio di speranza.
Nonostante l’orrore dell'abbandono e della morte, prendono vita sublimi sentimenti di amicizia eterna perché la magia di un vero incontro di anime non muore mai. Anche tra le ceneri della distruzione ci ricorda che dopo una fine c'è una rinascita e dopo la tempesta sorge una luce nuova.
Il volo di quel pettirosso oggi è il tuo, cara Claudia.
Questo mio pensiero lo affido al vento che lo porterà velocemente da te, perché magari riesci a leggermi anche lassù. Lontano, molto lontano dalla pesantezza di questa terra umida di pianto, dolore e fatica. Una terra che di colpo si è aperta, lasciandoti sprofondare, e tutti noi abbiamo imparato l'essenziale: che le fondamenta di questa vita terrena non sono sicure. Sono friabili, mobili, instabili.Una scoperta che è arrivata troppo presto per te e per noi.
Ciao Claudia, vola al di là di qualsiasi orizzonte conosciuto.