Il Teatro Apollo di Lecce alla memoria di Carmelo Bene. Tra proposta e speranza, un sit in ha reso onore all’indimenticato artista salentino che portò in scena proprio lì l’opera “Gregorio”
"Il teatro è un non-luogo, non è un edificio, non è il Quirino, non è il Valle, non è l’auditorium di Via della Conciliazione. E’ quando si spegne la luce, è il buio. Parlare parole incomprensibili perché la gente non deve andare al teatro e riconoscersi. Il teatro è questo buio perché non è il senso, è l’abbandono dello spettatore. Il teatro è uno spettacolo scandaloso, com’è scandalosa ogni cosa divina. E’ il mio testamento, non solo artistico ma anche privato. Il resto è nulla, non ci sarà nient’altro. Se non il buio sul teatro."
Carmelo Bene
Sabato 13 febbraio a Lecce in piazza Sant’Oronzo, artisti, musicisti, operatori culturali, scrittori, giornalisti e semplici cittadini sono scesi in piazza per prendere parte alla manifestazione organizzata per sensibilizzare la cittadinanza sulla proposta di intitolare il teatro Apollo di Lecce alla memoria di Carmelo Bene, geniale attore provocatore e innovatore, drammaturgo, regista, scrittore, poeta e artista eclettico.
Il sit in è stato organizzato dal Movimento Regione Salento guidato da Pagliaro, che ha dimostrato profonda sensibilità nel puntare l'attenzione sul grande personaggio del nostro tempo, rendendo onore al genio e alla "macchina attoriale" e proponendo di dedicare il noto Teatro leccese, prossimo alla riapertura dopo i lavori di ristrutturazione, ricordando che Bene portò in scena proprio lì l’opera “Gregorio”.
Chi è Carmelo Bene
Figlio del Salento.Un angolo di mondo, ai tempi di Carmelo Bene, poco disposto ad aprirsi, a comprendere ed accettare pensieri divergenti e atteggiamenti anticonformisti. Poco incline ad abbracciare e sostenere una delle sue creature più eclettiche, esuberanti e dalle mille sfaccettature profondamente vivaci e intensamente cupe, come Bene, intellettuale scomodo votato alla rottura degli schemi precostituiti. Il suo lavoro è stato spesso criticato e osteggiato, amato e odiato con la medesima intensità, frainteso da menti chiuse e poco inclini alla rottura di convinzioni e luoghi comuni e omaggiato da pensatori lungimiranti, del resto Bene è stato un grandissimo provocatore, oltre che un grande innovatore capace di raggiungere nuove forme teatrali smantellando le sovrastrutture della scena teatrale tradizionale. Questo ha segnato la sua cifra stilistica e la chiave del suo successo, portandolo a definirsi una sorprendente “macchina attoriale”: autore, regista, attore, scenografo, costumista, capace di schierarsi a favore di un teatro del soggetto-attore.
Carmelo Bene è stato un personaggio istrionico, dalla creatività poliedrica unita al grande talento come interprete e a una presenza scenica non comune, pur sperimentando se stesso in vari ruoli come autore, attore, regista e interprete non si è mai allontanato dal teatro, considerandolo la sua seconda casa.
La sua morte, avvenuta il 16 marzo 2002, è stata una perdita per la cultura, la società italiana e soprattutto per il teatro mondiale.
Qualcuno continuerà a ricordarlo come un vero istrione, altri come un provocatore e mistificatore e altri ancora come un grande attore di genio.Unica certezza è che i riflettori non si spegneranno mai su questo grande protagonista indiscusso, capace di cambiare forma e sostanza del modo di fare teatro e di rovesciare il già visto, trasmettendo l'urgenza di vita culturale, il fervore creativo di una mente inquieta e intellettualmente fervida.