Un ex assessore del Comune di Taranto definisce le dune costiere della litoranea "un impedimento al turismo". Si scatena la polemica, con conseguenti scuse da parte dell'autore dell'infelice affermazione, ma il dibattito non si chiude così: c'è un prezioso ecosistema che va difeso e valorizzato
Povere dune della litoranea tarantina. Ora maltrattate anche virtualmente. Ma cominciamo con ordine.
Le dune costiere, oltre a rappresentare un importante ecosistema meritevole di conservazione, svolgono un ruolo importante nella difesa della costa dall'azione del mare. Le dune costiere sono uno degli ambienti naturali più minacciati, perché il turismo balneare le considera un inutile ingombro. Nella splendida litoranea ionica tarantina questo importante ecosistema è fortemente minacciato. Chilometri di coste hanno già perduto ogni naturalità e al posto delle dune sorgono orribili edifici costieri, frutto di una politica disgraziata, strade, parcheggi, stabilimenti balneari. Pochi sistemi dunali si sono conservati ma anche in questi luoghi, tuttavia, la distruzione avanza: anno dopo anno le concessioni demaniali aumentano e i gestori ampliano poco alla volta lo spazio occupato dalle loro attrezzature. La stessa pulitura dell'arenile con mezzi meccanizzati porta alla sparizione delle dune, senza contare la spazzatura, che le rende simili a discariche, e coloro che d'estate ci parcheggiano sopra.
Non entriamo nel merito se l'ex assessore si sia sbagliato o meno nell'esprimersi, come ha più volte ripetuto scusandosi. L'importante è che abbia - anche se incautamente - portato in luce un problema vero: la costa e il suo sfruttamento sconsiderato. Non lo dimentichino i protagonisti della prossima campagna elettorale.