Red Sky, Penthouse, New World, BiBluAr e tanti altri: ve li ricordate? Un tuffo nel passato fra le discoteche che hanno fatto la storia della nostra movida
Nel finire degli anni 60, le "sale da ballo", dove impazzavano i gruppi con la musica dal vivo, furono sostituite da contenitori capaci di far ballare con i dischi. Questi luoghi, denominati discoteche, videro esordire i primi disc jockey che, inizialmente, si occupavano di mettere i dischi, semplicemente uno dopo l'altro (spesso con un piatto solo).
Già dal 1970, arrivò una sorta di rivoluzione che vedeva primeggiare la musica americana. Ci riferiamo sempre ai 45 giri che, ben presto, con l'avvento del mixaggio, divennero dei discomix (grandi come un 33 giri ma che giravano a 45) e si mescolavano i dischi europei con dischi americani soul, rhythm & blues e funky. Un particolare: nelle serate in discoteca negli anni settanta, c’era la musica veloce che si ballava come "shake" e veniva alternata da lenti. La proporzione era di 5 shake e 5 lenti, poi, col passare degli anni, divennero trenta minuti di shake e solo 3 di lenti. (Wikipedia docet).
A Taranto nacquero le prime discoteche denominate Red Sky, Penthouse, New World, giusto per ricordarne alcune; a Martina Franca impazzava il BiBluAr (riduttivo di Bianco, Blue, Aragosta) di Italo Scatigna. Nella vicina Francavilla Fontana vi erano il Tiffany e il Dany’s, ambedue, comunque, frequentate dai giovani tarantini. Fra i disc jockey dell’epoca, ci piace ricordare Loris Pepe, oltre che bassista del gruppo dei Pettirossi, ideatore, con altri suoi amici, di una delle prime radio del sud, Radio Taranto 102,5 Mhz.
In effetti, Loris lanciò una sorta di moda che vide, ben presto, esordire gli speaker radiofonici come disc jokey nelle discoteche.
Fra i tanti di allora, ancora in pista, siamo andati a trovare Vito Lalinga, apprezzato in tutto il mondo per il suo gusto e per la sua conoscenza musicale, autore del progetto (Vi Mode inc. project), con il quale firma i suoi prodotti più qualitativi, socio e conduttore della nota web radio tarantina ImpactRadioweb, premiata con il primo posto nel concorso nazionale "Sotto le stelle". Radio che vede tra i fondatori Francesco Mastrorilli, Franco Marseglia e l'amico Dj Giancarlo Coppola che ne è pure l'art director!
Attualmente, Vito la fa ancora da padrona. Proprio in questo periodo, sta raggiungendo livelli importanti: due singoli, nel giro di un mese, lanciati a livello internazionale.
Il primo, Kiss Away, pubblicato il 6 novembre dalla Solid State Disco ed il secondo, il 15 dicembre, Fly Sky, inserito in una compilation intitolata Disco Funk, pubblicata dalla Baci Recordings! “Insomma, Taranto non è solo Ilva, inquinamento e diossina – esordisce Lalinga – c’è ben altro da queste parti. Prestissimo ci saranno novità al punto che questo è solo l'inizio di un percorso e rappresenta soltanto la punta dell'iceberg!”
Ma volevamo sapere se la vita notturna, da queste parti, è ancora in voga.
"Certamente. Forse più di prima. Se consideriamo il circondario, sono parecchie le discoteche interessanti e organizzate. Per esempio, il Cromie, il Mandarino Club e il Biba che si trovano nei pressi di Castellaneta. Va molto bene, a Locorotondo, il Mavu! A Taranto, invece, manca una realtà che possa definirsi "discoteca". Le uniche che, potenzialmente, hanno le caratteristiche, sono le storiche, cioè l’Oblò e lo Yachting Club. Un buon lavoro lo fa il Villanova, dove si esibiscono, anche, molti artisti: ad essere sincero, trattasi di bei locali più che di discoteche, nel vero senso della parola. Infatti, in essi è molto attivo e ben programmato, il settore live. L'estate, ovviamente, la situazione tende a migliorare, con altri locali estivi attrezzati per la stagione”.
Significativo è il fatto che, con questo tipo di locali, il ballo non è più prerogativa solo dei giovani ma è divenuto abitudine anche per la gente più anziana.
Una cosa certa è che, la Disco music, celebrata e in parte promossa anche dal film "La febbre del sabato sera", realizzato nel 1977, quarant’anni fa, resta ancora in voga. Ha forse subìto un mutamento nel nome, oggi Musica Dance, ma la differenza è negli orari che hanno avuto un cambiamento radicale, nell’arco degli anni, passando dal “Ballo Baby” della domenica pomeriggio (d'inverno) e la sera, alle notturne, fino alle 5 del mattino, attuali. E’ cambiato, strada facendo, anche il fine: andare nei locali, al giorno d’oggi è, soprattutto, un modo per incontrarsi o fare nuove conoscenze.
Negli anni '70, si andava in disco solo per divertirsi ed essere protagonisti. Poi vi è il fine commerciale, dove la “Discoteca” diventa una sorta di spot pubblicitario delle etichette. Abbiamo tralasciato, volutamente, l’argomento droga e sesso occasionale, meritevole di articoli a parte, in cui affrontare le tematiche in modo esclusivo.