Siamo nel cuore del centro storico di Pulsano, la Venerabile Arciconfraternita del Purgatorio, fondata sotto il titolo della SS.ma Vergine del Monte Carmelo si anima e rivive la cultura e la tradizione dei Riti della Settimana Santa. La Settimana Maggiore, come amano definirla i confratelli è appassionante, capace di unire più generazioni che partecipano, con dedizione e profonda fede, alle funzioni. I “Riti della Settimana Santa” hanno inizio con la Via Crucis, la prima Domenica di Quaresima. I Confratelli del Carmine indossano l’abito di rito in Chiesa Madre e, prima della Messa Vespertina di ogni Domenica di Quaresima, e invitano i fedeli a cominciare insieme il percorso di preparazione alla Pasqua. E’ il Troccolante, con l’inconfondibile suono della troccola, ad aprire le “Via Crucis”, meditazioni della Passione, Morte e Risurrezione del Signore.
Il programma dell’Arciconfraternita del Purgatorio di Pulsano prevede una serie di appuntamenti di rilievo, a cominciare da venerdì 23 marzo con la Via Crucis per le vie del centro di Roma con stazioni nelle Chiese confraternali. Lo ricordiamo, sotto la guida di Giovanni Dimaggio, già Priore, la confraternita è stata elevata al titolo di Arciconfraternita ed affiliata all’Arciconfraternita del Carmine alle Tre Cannelle di Roma, Madre e Capo di tutte le Confraternite del Carmine del mondo e anche quest’anno infatti il Vicariato di Roma, Ufficio per le aggregazioni laicali e confraternali ha fortemente voluto che l’Arciconfraternita partecipasse alla famosa Via Crucis romana.
Tornati a Pulsano, la processione per la benedizione dei ramoscelli d'ulivo, la Domenica delle Palme, 25 Marzo, scandisce l’inizio della Settimana Santa: i confratelli e le consorelle entrano processionalmente in chiesa madre Santa Maria La Nova ricordando l'ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme in cui il popolo lo accolse agitando ramoscelli d'ulivo e partecipano alla Santa Messa. In serata il Priore, attualmente, Francesco Minelli, convoca l'Assemblea generale straordinaria per l'assegnazione dei simboli e dei simulacri del Giovedì e Venerdì Santo, mediante libero contributo in denaro. È un momento particolarmente atteso dai Confratelli che per un anno hanno accumulato la loro somma da offrire per assicurarsi un posto in Processione. Queste offerte che l'amministrazione riceve, vengono utilizzate per fronteggiare i cospicui impegni contrattuali, collette alimentari e varie opere caritative.
Il Lunedì Santo, 26 Marzo, l’Arciconfraternita cura la meditazione delle ultime sette parole di Cristo in Croce al termine della Messa Vespertina: i Confratelli processionalmente percorrono il perimetro della Chiesa a luci soffuse, seguiti dal Crocifero che sorregge un Cristo spirante illuminato dai fanali. Terminate le meditazioni i Confratelli, le Consorelle e i fedeli processionalmente baciano la Croce quale atto di venerazione al mezzo con cui Gesù ci ha donato la salvezza.
Mercoledì Santo, 28 Marzo, c’è il tradizionale ritiro spirituale di Pasqua, tenuto dal Padre predicatore del Venerdì Santo, inizialmente destinato ai soli Confratelli e Consorelle, ma negli ultimi anni aperto alla partecipazione di tutti, con grande riscontro di fedeli.
Il Giovedì Santo, 29 Marzo, è il giorno dedicato all'Adorazione Eucaristica e al pellegrinaggio dei perduni all’altare della reposizione.
Il Venerdì Santo, 30 Marzo, è il giorno più atteso, occasione per rivedere un rito antico quattro secoli, originale e puro. La Solenne Processione si compone di tre simboli e otto simulacri e si articola in tre momenti principali: l'Uscita, la Sosta per la meditazione della passione in Chiesa Madre (il sermone) e il Rientro.
A cadenzare i momenti, la Troccola, che apre il rito uscendo dal portone con la “nazzicata”, incedere tipico che accompagna tutte le funzioni. Seguono altri due simboli: il “Gonfalone”, bandiera di stoffa nera, in segno di lutto, stile medievale, alta circa tre metri, con l’immagine della Vergine del Carmine titolare e Protettrice dell’Arciconfraternita e la “Croce dei Misteri”, croce in legno con affissi i simboli che hanno caratterizzato la Passione del Signore. Seguono i simulacri. Il primo è denominato “Cristo all’Orto”, rappresenta il momento in cui Gesù prega il Padre in preda all’angoscia nell’Orto del Getsemani, un Cristo orante in tunica rossa, genuflesso su una roccia con un angelo alle sue spalle che regge un calice, mentre come sfondo vengono posti dei rami di ulivo freschi a ricordo del luogo. Il secondo simulacro è “Cristo alla Colonna” in cui Gesù ci viene rappresentato legato ad una colonna e con il dorso flagellato. La terza statua prende il nome dalle parole del governatore romano pronunciate quando Gesù viene presentato alla folla “Ecce Homo” ossia “Ecco a voi l'Uomo” affinché il popolo decidesse della sua sorte. Nella quarta rappresentazione “Gesù Cadente” immagine di una delle tre cadute di Cristo lungo la via che porta al Calvario. La quinta statua è “il Crocifisso” momento cruciale della Passione, segue “La Sacra Sindone” una croce nuda con un sudario bianco poggiato sulle braccia, ricorda il momento in cui Cristo fu calato giù dalla croce. Segue la venerata immagine lignea di “Cristo Morto” adagiata su una bara con una coltre in velluto nero e un velo trasparente sul corpo, questa statua in processione viene scortata da quattro cavalieri (quattro fedeli della comunità, particolarmente distintisi durante l’anno) e dai carabinieri in alta uniforme. Chiude il corteo la venerata immagine di “Maria SS. ma Addolorata”, questa immagine è scortata da quattro Consorelle e dagli agenti della Polizia Municipale di Pulsano in Alta Uniforme. Tutte le statue sono portate a spalla da otto Confratelli, quattro vestiti in abito scuro e quattro in abito di rito. Risuona ancora la troccola in uno dei momenti particolarmente suggestivi, l’ingresso del Cristo Morto nella Chiesa Madre. Si spengono le luci, si scorgono solo le luci dei candelieri e si ode solo il crepitacolo della troccola e il canto popolare “Oh quanto amore”. Medesimo rituale si svolge per l'ingresso della Vergine Addolorata.
A chiudere i Riti della Settimana Santa la “Bussata” finale, il Troccolante giunge sul sagrato della Chiesa del Purgatorio alza il bordone e colpisce per tre volte il portone principale della chiesa. Il rimbombo è l'unico suono udibile in una piazza gremita di gente che osserva le ultime fasi di questo affascinante rito. Il Troccolante entra, saluta cerimoniosamente l'altare della Vergine del Carmine e baciando la Troccola la cede al Priore, decretando la fine del pellegrinaggio e dunque dei Sacri Riti della Settimana Santa.