Siamo ospiti della Venerabile Arciconfraternita del Purgatorio di Pulsano, del Priore Francesco Minelli e del Priore Emerito Giovanni Dimaggio. In questa chiesetta del Purgatorio c’è un brulicare di Confratelli e Consorelle che stanno vivendo la Settimana Santa e che si preparano alla Processione dei Sacri Misteri del Venerdì Santo, 30 Marzo prossimo. Alla guida dell’Arciconfraternita, dal giugno scorso, c’è il nuovo Priore Francesco Minelli, pensionato, 68 anni, che ci accoglie con il suo grande sorriso e ci mostra i simulacri processionali portati fuori dalle loro nicchie. Le statue sono di una bellezza indescrivibile, frutto del silenzioso lavoro di maestri artigiani che nei secoli scorsi hanno saputo rappresentare il dolore, l’intreccio tra fede, attesa, speranza e una partecipazione popolare che proviene dal profondo dell’animo umano.
A Francesco Minelli chiediamo quali siano le motivazioni che lo hanno spinto ad accettare la candidatura a Priore?
“Prima di tutto voglio ringraziare la Consulta e il Priore uscente, il Confratello Giovanni Dimaggio che mi hanno scelto come candidato alle elezioni e poi, i Confratelli e le Consorelle che con il loro assenso hanno manifestato la loro fiducia. Ho sempre preferito lavorare dietro le quinte, in passato, infatti, ho svolto due mandati consecutivi come Cassiere, dal 1986 al 1996, ma allo stesso tempo, sapevo che non potevo rifiutare la candidatura a Priore. Per cui con spirito di obbedienza ho accettato la chiamata”.
Lei e i confratelli avete deciso all’unanimità di conferire al Priore uscente Giovanni Dimaggio, il titolo di Priore Emerito, quali sono i motivi che vi hanno portato a prendere questa decisione?
“Il Confratello Giovanni Dimaggio è la nostra guida, il nostro sostegno. Lui in questa Confraternita è cresciuto e ha poi formato tanti giovani. Per me lui era il Priore e resterà tale. Sono tanti gli eventi che hanno caratterizzato la nostra Arciconfraternita sotto il suo mandato, soprattutto quelli positivi. Per citare i più importanti: l’elevazione della Confraternita al titolo di Arciconfraternita, l’affiliazione all’Arciconfraternita del Carmine alle Tre Cannelle di Roma, Madre e Capo di tutte le Confraternite del mondo, l’organizzazione delle diverse dirette televisive del Venerdì Santo, ecc… Con il suo carisma ha sempre saputo riunire tanti, giovani e meno giovani sotto la sua ala protettiva. E’ grazie al suo impegno, alla sua devozione che la nostra Arciconfraternita è cresciuta ed è ormai conosciuta in tutto il mondo”.
Al Priore Emerito, Giovanni Dimaggio chiediamo come vive i Riti della Settimana Santa.
"Vivo l’intero anno in preparazione dei Riti della Settimana Santa e con l’obiettivo di rendere sempre più salde la cultura e la tradizione in questo paese. Diventa importante curare e salvaguardare i riti e le manifestazioni che esaltino il mistero Cristiano liturgico della Settimana Santa in cui l’Arciconfraternita esprime la pietà popolare. Con i Riti cerchiamo di coinvolgere la comunità che vive, in quei momenti, una catechesi evangelica ricca di emozioni e devozione. La passione, la morte e la resurrezione di Cristo, il dolore di Maria, simbolicamente rappresentati nelle nostre straordinarie opere d’arte processionali annunciano il bisogno di rinascita di una realtà umana e sociale difficile, vittima di ateismo e di superficialità che spesso ci mettono in crisi".
Cosa chiedete entrambi ai confratelli?
“Di stare vicino al Sodalizio, con partecipazione attiva, di credere in quello che l’Arciconfraternita con il suo programma realizza ogni anno. Chiediamo di continuare il pellegrinaggio verso Dio con onestà e devozione confraternale e di vivere con santità non solo l’impegno della Settimana Santa, ma anche i numerosi appuntamenti che l’Arciconfraternita vive nel corso dell’intero anno Liturgico”.
Che cosa augurate alla comunità pulsanese?
"Auguriamo di vivere i Riti della Settimana Santa con fede e devozione e di pregare per tutti noi, perché noi amministratori abbiamo bisogno anche della preghiera di tutta la comunità. E per questo, in rispetto dell’art. VI delle nostre regole che ci obbliga ad organizzare i Sacri Riti, perché servano a veicolare il messaggio evangelico del Mistero salvifico di Cristo".