Diffido spesso dei libri scritti a quattro mani: mi chiedo sempre in quale modo possano intrecciarsi le dinamiche di due autori, che magari hanno stili diversi o divergenze d’opinione sull’ipotetico sviluppo di una trama.
Ecco, in caso di disaccordo, per esempio, chi dei due avrà la meglio? Quello più convincente o quello di indole più propensa al comando, quello meno accondiscendente?
Ho sempre ritenuto la scrittura un processo intimistico durante il quale l’autore deve esplorare se stesso e lasciarsi andare il più possibile. Immagino che talvolta lo scrittore si lasci trasportare dal personaggio e si ritrovi a cambiare completamente idea rispetto al progetto originario.
Come si fa, dunque, a coinvolgere un’altra mente in un atto così personale e soggettivo? Concordare tutto subito e scrivere ogni capitolo tenendo fede alla scaletta come fosse un mero esercizio di scrittura?
Eppure, pregiudizi a parte, devo ammettere che in alcuni casi il connubio tra due diversi autori ha dato degli ottimi risultati. È il caso, ad esempio, di Lars Kepler, noto pseudonimo di una coppia di coniugi; di Dario Correnti, nome che cela due scrittori dall’identità ancora sconosciuta (la butto lì, Gazzola e Lucarelli?); e, infine, di Ursula Poznanski e Arno Strobel.
Questi ultimi sono tornati da poco in libreria, dopo lo straordinario successo de “L’estraneo” e di “Anonimo”.
Il nuovo thriller, “Invisibile”, gioca sulla capacità di persuasione e sulle terribili conseguenze che essa può avere se esercitata per fini diabolici e molto poco onorevoli.
L’istigazione all’odio – pratica attualmente piuttosto diffusa attraverso i social media, anche ad opera di chi ricopre posizioni di un certo rilievo e dovrebbe avere a cuore il bene comune… ma questa è un’altra storia – è l’espediente che i due autori nordici hanno usato per dar luogo a un thriller avvincente, dotato di grande suspense e di un intreccio estremamente coinvolgente, che vede protagonista un uomo nell’ombra, capace di sfruttare la paura e la rabbia di vari soggetti, esasperandoli al punto da far commettere loro efferati delitti.
Punto di forza di questo romanzo è senza dubbio l’intrigante rapporto tra il commissario capo Daniel Buchholz e la bella e sfrontata partner Nina Salomon.
Una relazione, la loro, sempre in bilico tra distacco professionale e una irresistibile attrazione.
Pur non raggiungendo il pathos di “Anonimo”, “Invisibile” cattura il lettore, facendo riflettere, altresì, sugli inganni della mente e la debolezza degli uomini.
INVISIBILE
Ursula Poznanski e Arno Strobel
Giunti
€ 19.00, pp. 351.