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Enzo e il signor G

Pubblicato da: Categoria: EVENTI

14
MAR
2014

 

“Sono in missione per conto del Signor Gaber": Enzo Iacchetti è solito scherzarci su, mica tanto in fondo, perché da anni è impegnato in prima persona a diffondere l'eredità artistica del “Signor G”, suo grande amico e maestro di vita, per “far sì che chi conosce Gaber non lo dimentichi mai, e chi non lo conosce possa sapere quanto fosse bravo, inimitabile e irraggiungibile”.

Chiedo scusa al signor Gaber” è un concerto-spettacolo nato nel 2010 da un disco definito dalla critica “uno dei migliori dell’anno”, poi diventato uno spettacolo portato in scena per anni da Enzo Iacchetti con la triestina Witz Orchestra, tre straordinarie “voci” con chitarra al seguito, e il maestro Marcello Franzoso al pianoforte.

Oggi, per la prima volta in assoluto, “Chiedo scusa al signor Gaber” si arricchisce della dimensione sinfonica grazie agli inediti arrangiamenti curati da Valter Sivilotti, il raffinato musicista che dirigerà dal podio l’Orchestra ICO della Magna Grecia di Taranto in questa tournée.

Dopo una anteprima lucana, al Teatro Duni di Matera il 2 marzo scorso, inizia la tournée sinfonica di Enzo Iacchetti in Puglia con tre imperdibili “date”: venerdì 21 marzo (start ore 21.00) al Teatro “Valentino” di Castellaneta, poi sabato 22 marzo (start ore 21.00) all’Auditorium “Regina Pacis” presso la Parrocchia Madonna della Pace di Molfetta per la stagione di eventi organizzata dalla Fondazione Valente e dal Comune di Molfetta e, infine, domenica 23 marzo, in un inusuale matinée alle ore 11.00, al Teatro Orfeo di Taranto per la stagione “XXII Eventi Musicali” dell’Orchestra Magna Grecia.

“Chiedo scusa al signor Gaber” è molto più di un tradizionale concerto, è un susseguirsi di situazioni al limite dell'assurdo e del non senso: infatti le canzoni vengono stravolte, riscritte e “contaminate” con citazioni e riferimenti alla musica italiana contemporanea, con l’Enzino nazionale che rivisita con particolare ironia il primissimo repertorio di Giorgio Gaber.

È uno show gioioso che ricorda un Gaber allegro, forse all’apparenza meno impegnato, ma nello stesso tempo cinico ed attuale anche nelle sue canzoni da TV in bianco e nero.

Così, nel più autentico stile del “Teatro Canzone” che inventò proprio Gaber, sul palco Enzo Iacchetti “interrompe” da par suo l’esecuzione dei brani e, tra una canzone e un’altra, recita monologhi originali scritti insieme al suo autore Giorgio Centamore.

In quasi due ore di show, per la prima volta in una inedita versione con le sonorità dell’orchestra sinfonica, “Chiedo scusa al signor Gaber” permetterà di scoprire un Gaber attualissimo e un Enzo Iacchetti vero animale da palco.

“in “Chiedo scusa al signor Gaber”  – ha scritto Mario Luzzatto Fegiz sul Corriere della Sera – Enzo Iacchetti compie la rifondazione del repertorio gaberiano. I brani sono riscritti e farciti da inserti musicali di varie provenienze, da Jovanotti a Zucchero, e tutta la prima produzione di Gaber viene così rivista e – con perizia – arrangiata. Un geniale scempio. Le canzoni diventano un’esilarante Helzapoppin che esplode in “Com’è bella la città”, tormentone a base di Expo in salsa “New York New York”, o in “Barbera e champagne”, in cui irrompe la citazione rap di Jovanotti. L’apice surreale è Porta Romana, che diviene “Porto Romana” e si intreccia con “Vengo anch’io” di Jannacci”.

 



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